La fotografia al femminile nel XXI secolo

Alla Galleria Principij, gestita dal Fotoclub di Fiume, è in visione fino al 13 marzo una mostra fatta da donne e dedicata alle donne

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La fotografia al femminile nel XXI secolo

La macchina fotografica una volta veniva impugnata soprattutto dagli uomini, mentre le donne si mettevano in posa e preferivano non occuparsi dei dettagli tecnici di un buono scatto. Ora, fortunatamente, i tempi sono cambiati e il Fotoclub di Fiume ha deciso di dedicare alle fotografe una mostra allestita nella Galleria Principij, in Cittavecchia.

La mostra propone 132 fotografie

Un’attività per uomini
Marija Lazanja Dušević, curatrice del Museo civico di Fiume, ha scritto una nota introduttiva alla mostra al femminile attualmente in visione nei vani gestiti dal Fotoclub. “Guardado alla storia della fotografia – scrive Lazanja Dušević – sono dovuti passare molti decenni prima che le donne trovassero il coraggio di competere con gli uomini su questo campo. Nel XIX secolo la fotografia era una competenza tecnica e in quanto tale veniva relegata al campo d’interesse maschile. I pionieri (e anche in questo caso il termine è maschile) della fotografia realizzata da donne sono state la botanica Anna Atkins (1799-1871) e Constance Fox Talbot (1811-1880), nella prima metà del XIX secolo”.
Natura e donna
La mostra “Fotografe 2021” è il risultato di un concorso bandito dal Fotoclub di Fiume e pubblicato in occasione della Giornata internazionale della donna. All’appello si sono fatte avanti 132 fotografe con 769 scatti, un numero impressionante che evidentemente indica la necessità di dare maggior spazio al gentil sesso. La mostra comprende 132 fotografie, ovvero una fotografia a testa e si concentra sugli scatti a colori. Le fotografie in bianco e nero e un approccio più tradizionale a quest’arte sono stati soppiantati da un approccio moderno e che punta sull’improvvisazione. Si tratta, comunque, di lavori di alta qualità e dai motivi più disparati tra cui i più presenti solo quelli naturali, come ad esempio i cambiamenti atmosferici con l’aggiunta di un tocco di poesia (il sole che sorge, il tramonto, la neve, i fulmini, il mare o le tempeste). Sono molto frequenti i motivi legati al mare, a volte pure con dettagli astratti, come ad esempio i pescatori, le barche, le reti, gli scogli e altro). Non è raro nemmeno l’elemento della donna, soprattutto se impiegata in varie professioni come la recitazione, il canto, la danza, la vendita al minuto, oppure nei momenti legati alla maternità e al rapporto col partner. Una parte delle autrici ha puntato, invece, sul lato erotico della donna e ha presentato nudi o ritratti. Le opere sono nate spesso in contesto urbano e spesso sono legate all’architettura e al rapporto tra l’uomo e l’ambiente urbano. Un numero esiguo di concorrenti ha scelto l’approccio dell’analisi fotografica in senso iperrealistico, soprattutto nell’uso dello zoom e di photoshop, realizzando fotografie al limite dell’astratto. Una parte delle partecipanti ha scelto il contesto sociale e ha presentato scatti di eventi come manifestazioni o le conseguenze del terremoto a Petrinja e Sisak.

Tina Kovač e “La danza”

Le autrici premiate
Tra tutte queste prospettive interessanti, ad aver conquistato la giuria è stata Darija Šesto con la foto intitolata “Tea 3”, per il suo approccio minuzioso, l’attenzione ai dettagli, ai colori e all’inquadratura, preparati in precedenza e curati fino alla perfezione. La menzione onorevole è andata alle seguenti fotografe: Ivana Keser, Đurđa Petrišić, Biljana Knebl, Tina Kovač, Andrea Ilakovac, Kristina Matijaš, Andreja Ravnak, Mirjana Jelavić, Maja Strgar Kurečić, Helena Oštrić e Kristina Krpan. La mostra rimarrà in visione fino a sabato, 13 marzo.

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