Il mondo e l’universo dipinti con segni

Negli spazi del Palazzo del vecchio municipio della cittavecchia di Spalato è stata inaugurata la mostra di pittura di Matko Trebotić

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Il mondo e l’universo dipinti con segni
Alcuni dipinti allestiti negli spazi del Palazzo del vecchio municipio. Foto: DAMIANO COSIMO D’AMBRA

Grandissima affluenza di visitatori per l’apertura della mostra pittorica dell’artista Matko Trebotić. La mostra è stata allestita presso lo storico ambiente del suggestivo Palazzo del vecchio municipio della cittavecchia di Spalato. L’esposizione è stata organizzata dal Museo civico di Spalato a cui è stata affidata la gestione del Palazzo del vecchio municipio.

Alla cerimonia d’apertura hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco della Città di Spalato, Ivica Puljak e la direttrice del Museo civico locale, Vesna Bulić Baketić insieme all’artista Trebotić accompagnato dalla consorte. Il sindaco Puljak e la direttrice Bulić Baketić hanno espresso grande orgoglio e soddisfazione per la riapertura di un luogo, punto di grande riferimento della città sin dai tempi del Medioevo. Questo è il primo di una lunga serie di eventi culturali che si svolgeranno al Palazzo del vecchio municipio durante tutto il 2024. La mostra personale intitolata “Riduzione del segno” del pittore Matko Trebotić, nato sull’isola di Brazza, precisamente nella cittadina di Milna nel 1935, si rifà a uno stile appartenente postmodernista.

Patrimonio nazionale
L’artista con una dialettica di sintesi e di riduzione di segni descrive al visitatore la sua creazione intellettuale del mondo dove sono espressi, in maniera astratta, sintetizzati e ridotti all’estremo dei segni esistenti nel mondo. I segni ridotti prendono nelle opere dell’artista delle forme in cui si espandono verso il mondo e l’universo. Il racconto dei contenuti ridotti e astratti avvengono su tele pittoriche, bianche. Nelle tele di grandi dimensioni l’artista dipinge e introduce nel quadro i segni i cui motivi appartengono ad antiche chiese medievali croate, scheletri, teschi, croci, lettere, spartiti, manoscritti, conchiglie, piramidi, lettere in glagolitico. I segni espressi nei quadri sono dunque dei simboli del patrimonio archeologico, letterario, storico, astronomico e culturale appartenenti alle regioni e alla Croazia.

La rappresentazione del cipresso
Le tele bianche si trasformano nelle mani dell’artista in grandi installazioni scenografiche in cui il pittore dipinge i simboli creando grandi paesaggi archeologici, storici e culturali. Nelle opere si intravedono le croci medievali che rappresentano paesaggi sacri storici, edificati da muratori che hanno lasciato le loro impronte profane sulle strutture sacre. Nei paesaggi dei simboli e dei segni il visitatore può intravedere sulle tele rappresentato spesso il cipresso. L’albero del cipresso appartiene alla iconografia dell’artista. Quest’ultimo rappresenta un albero presente nel Mediterraneo, sacro e associato alle divinità sotterranee, dell’Ade. L’albero imponente, sontuoso tombale con le sue foglie sempreverdi, rappresenta il simbolo della immortalità e della resurrezione.

Natura e luci
Nelle opere pittoriche tutti questi simboli si presentano all’osservatore come in una struttura complessa di un caleidoscopio. Entrando nella struttura l’osservatore può anche notare simboli e segni che sono in contrasto tra loro nel mondo della natura o nei mondi che appartengono alla cultura. Spesso l’osservatore può vedere nelle variazioni del colore sulla tela, il contrasto naturale tra luce e ombra, simboli sacri in opposizione a simboli profani. Alcuni punti pittorici esaltano lo spazio in cui Eros e Thanatos, Amore e Morte, sacro e profano coesistono. Questi contrasti creano osservando le opere, emozioni in cui l’osservatore naviga in un cosmo retto dal disordine e dall’ordine. Tutti questi segni che galleggiano nel cosmo delle opere pittoriche sono sempre immerse in una totale luminosità. Il cosmo è rappresentato dall’artista dal cerchio usato da Platone per simboleggiare l’anima o nella forma tonda della testa umana veniva rappresentato in maniera analoga. Gli oggetti che rappresentano i simboli galleggiano senza gravità su tela bianca e sono sempre in movimento. Alla fine è sempre il bianco che sovrasta su tutti gli oggetti e segni. La rappresentazione dell’artista dell’“Amore” che viene sublimato alla fine raggiunge la propria essenza nella luce divina delle immagini bianche che molte volte sono espresse anche nel grande cerchio della luminosità del sole. La mostra rimane aperta fino il 15 marzo 2024.

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