Il magico realismo della poetica jazz

Musica elettronica, rock cosmico, suoni etiopi e balinesi, in un caleidoscopio di colori e melodie raramente trovate in una band italiana hanno fatto da cornice al JazzTimeRijeka

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Il magico realismo della poetica jazz
Daniele Gorgone 4tet feat. Nico Gori. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Daniele Gorgone 4tet feat. Nico Gori hanno entusiasmato l’altra sera il pubblico del capoluogo quarnerino. Il quartetto, giunto al festival JazzTimeRijeka – grazie alla collaborazione con l’IIC di Zagabria – è il risultato di una collaborazione pluriennale tra il pianista toscano Daniele Gorgone, che può vantare numerose collaborazioni, registrazioni e tournée con star del jazz mondiale come Jesse Davis, Scott Hamilton, Grant Stewart e Peter King, e il suo trio con il sassofonista e clarinettista Nico Gori, da anni attivo anche sulla scena jazzistica toscana ed europea. Il repertorio presentato dal quartetto è costituito da brani originali di Gorgone e standard jazz in arrangiamenti inaspettati.
La seconda parte ha visto salire il palco Enzo Favata, da 30 anni sulla scena jazz internazionale, musicista creativo e produttore, definito dalla stampa inglese “maverick”. Il mago sardo del sassofono ha portato la sua nuova band The Crossing a uno dei maggiori festival fiumani di musica jazz. Un fresco mix musicale di vibrafono ed elettronica, piano elettrico, basso sintetizzato e batteria, ha creato nel club “Jazz petkom” del rione di Zamet, un’atmosfera ideale per il soprano di Favata e il suo clarinetto profondo e scuro. La band è composta da Enzo Favata (sax soprano, clarinetto basso, bandoneon soprano & live electronics), Pasquale Mirra (vibrafono, midi marimba, campionatori & live electronics), Fabio Giachino (basso synth tastiere elettroniche live) e Marco Frattini (acustica & batteria elettronica).
Il jazzista sardo si fa portatore di un suono contemporaneo, che guarda alla tradizione come fondamento, per poi svilupparsi in innumerevoli direzioni e lo fa con dei jazzisti liberi, padroni del jazz e di altri linguaggi che con passione, affiatamento e grande virtuosismo dimostrano equilibrio e un grande interplay.
Il suono alterna musica elettronica, jazz, rock cosmico, suoni etiopi e balinesi, in un caleidoscopio di colori e melodie raramente trovate in una band italiana. In poco più di quattro anni nonostante la pandemia la band ha avuto grande successo in un tour giapponese, Edinburgh Jazz Festival, Novara European Jazz Conference, un tour sudamericano a novembre/dicembre dove ha suonato in varie città del Brasile e al Montevideo Jazz Festival, nel 2020/21 è stata invitata ad alcuni dei più importanti Festival Jazz Europei e Italiani. Con l’uscita di un album recensito in tutto il mondo, nel 2022 suona nei principali festival italiani e in Europa come lo storico Jazz Jamboree di Varsavia, Jazz Kracow e il Cairo Jazz Festival.
La sua musica è stata definita dalla stampa giapponese come:
“una musica visionaria dal gusto selvaggio mediterraneo, che si fonde con i ritmi ipnotici dell’Etiopia e le atmosfere balinesi, mescolati con un uso sapiente dell’elettronica e dell’improvvisazione. Una potenza sonora poetica unica, il jazz italiano ci riserva sempre delle grandi sorprese, ma questa band è davvero brillante”.
Due concerti dunque ricchi di groove, linee melodiche intriganti ed eccezionale energia che le due band hanno trasmesso al pubblico.

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