La famiglia al centro del Festival internazionale delle Piccole scene

Fa ritorno dopo due anni di assenza la 27.esima edizione della rassegna teatrale che si terrà tra il 3 e il 9 maggio a Fiume

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La famiglia al centro del Festival internazionale delle Piccole scene

Tra i numerosi eventi che erano in stand by e aspettavano la cessazione della pandemia per riprendere c’è anche il Festival internazionale delle Piccole scene, il quale non si è tenuto per due anni e tra qualche mese ritornerà tra il pubblico con la 27.esima edizione. Ad annunciare la rassegna di spettacoli teatrali di quest’anno è stata la coordinatrice del Festival Višnja Višnjić Karković, la quale ha ricordato il fondatore del Festival, Nenad Šegvić e si è auspicata che il suo nome e la sua figura non andranno dimenticati.

Finora 300 piéce

Ai presenti si è rivolto pure il sindaco di Fiume, Marko Filipović, il quale ha sottolineato l’importanza della manifestazione per tutta la città. “Il Festival delle piccole scene è una manifestazione di tutto rispetto – ha dichiarato -, che ha portato a Fiume numerosi spettacoli di alta qualità. La prima edizione si è svolta nel 1994 e ora, dopo una pausa di due anni, sono contento che l’evento sia stato organizzato di nuovo, soprattutto in queste importanti date per la nostra città. Il Festival inizierà il 3 maggio, giornata della liberazione di Fiume e si concluderà il 9 maggio, Giornata dell’Europa. In programma ci sono nove spettacoli, che andranno in scena sia alla Casa croata di Cultura (HKD) di Sušak, sia al Dram(a) Centar, che allo ‘Zajc’. Da non sottovalutare il fatto che nelle ultime 27 edizioni sono stati portati a Fiume più di 300 spettacoli da venti Paesi di tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti”.

Inclusi quattro Paesi

Jasen Boko, selettore e produttore del Festival, ha annunciato che quest’anno i fondi sono molto più modesti rispetto al passato e per questo motivo al Festival parteciperanno soltanto le compagnie di quattro Paesi (Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Slovenia e Serbia). Ciò non vuol dire, però, che la qualità delle produzioni sarà più bassa rispetto agli standard del passato.

”Quest’anno ci hanno sostenuto la Città di Fiume, la catena alberghiera Plava Laguna e l’Erste bank, ma è mancato l’appoggio del Ministero della Cultura e dei Media – ha puntualizzato -. Ciò vuol dire che ci siamo dovuti limitare a produzioni più o meno locali, che però non hanno niente da invidiare ai grandi progetti internazionali. La parola chiave del programma di quest’anno è: famiglia. In un certo senso la mancanza di fondi ci ha fatto ritornare agli inizi, ovvero alle prime edizioni del Festival delle Piccole scene, che nel suo titolo allude a un ambiente intimo e familiare. Lo spettacolo ‘Obitelj’ (Famiglia) del TNC di Spalato, con la regia di Ivan Plazibat, ad esempio, parla proprio di questo. Un’altra caratteristica importante di questa edizione è l’età di attori e registi, appartenenti per la maggior parte alla nuova generazione in ascesa e posso affermare con certezza che faranno strada. Invito, dunque, il pubblico fiumano, che si è sempre dimostrato molto maturo e interessato all’arte teatrale, a sostenerci anche questa volta”.

Ricordato Nenad Šegvić

A rivolgersi ai presenti è stata anche l’attrice e direttrice artistica del Festival e dell’Organizzazione HKD Teatar, Edita Karađole Šegvić, la quale ha ricordato la figura del marito e ha dichiarato che lui avrebbe salutato l’iniziativa di rilanciare il Festival dopo la pausa pandemica. In conclusione del suo intervento ha letto alcuni versi della silloge “Sonetni vijenac” di Luko Paljetak nel quale il poeta dice che “la notte è amara e dolce” e ha tracciato un parallelo sia con la vita che con il teatro, che sono entrambi un po’ amari e un po’ dolci, a seconda dei momenti.

Gli spettacoli in programma

Il Festival inizierà il 3 maggio con lo spettacolo “U agoniji” del TNC di Zagabria, con la regia di Ivica Buljan, continuerà il 4 maggio con le “Variazioni enigmatiche” del Dramma Italiano e la regia di Neva Rošić, nonché con lo spettacolo “Klinac” del Teatro sloveno di Celje e la regia di Peter Petkovšek. Giovedì, 5 maggio, sono in programma lo spettacolo “Disanje” del Teatro dei Giovani di Zagabria e la regia di Olja Lozica e “Hotel Zagorje” del Teatro “Gavella” di Zagabria e la regia di Anica Tomić; venerdì andrà in scena “Famiglia” del TNC di Spalato e la regia di Ivan Plazibat; sabato e domenica sarà la volta di “Moj muž” del Teatro drammatico jugoslaveno di Belgrado e la regia di Jovana Tomić; domenica andrà in scena “64” dell’Atelje 212 di Belgrado e la regia di Alisa Stojanović, mentre in conclusione del Festival, domenica, 9 maggio, il pubblico potrà vedere lo spettacolo “Sjećaš li se Dolly Bell” del Teatro da camera “55” di Sarajevo e la regia di Kokan Mladenović.

In conclusione, Višnja Višnjić Karković ha spiegato che i biglietti si possono comprare a partire dall’11 aprile nei vani del Ri Info, in Corso, ogni giorno dalle 17 alle 19. Gli spettacoli verranno seguiti da una tavola rotonda e per assistervi non è più necessario il green pass. Gli spettatori potranno esprimere le proprie preferenze votando sui biglietti d’entrata, mentre la giuria ufficiale del Festival sarà composta da Marija Sekelez, Željko Hubač e Helena Buljan.

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