I marchi italiani tra riciclo ed economia circolare

Nella Biblioteca civica «Marko Marulić» di Spalato è stata inaugurata la mostra itinerante «Un'immagine che parla». A illustrarci l'esposizione è la viceambasciatrice d'Italia a Zagabria, Valeria Baistrocchi

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I marchi italiani tra riciclo ed economia circolare
La storia della Ferrari e della Maserati nei pannelli. Foto: DAMIANO COSIMO D’AMBRA

Dopo essere stata presentata nelle città di Zagabria, Fiume, Kutina e Ragusa, la mostra “Un’immagine che parla: invenzione, trasformazione e iconicità di celebri marchi e designer italiani” della collezione del Museo del marchio italiano, organizzata in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Croazia, è stata allestita negli ambienti della Biblioteca civica “Marko Marulić” di Spalato. Alla cerimonia di apertura hanno presenziato tra gli altri Valeria Baistrocchi, viceambasciatrice d’Italia a Zagabria, Maja Medić, console onoraria d’Italia a Spalato e la direttrice della Biblioteca “Marko Marulić”, Grozdana Ribičić.

Grozdana Ribičić, Valeria Baistrocchi e Maja Medić.
Foto: DAMIANO COSIMO D’AMBRA

Automobili e moda
La mostra è dedicata alle famose imprese che con i marchi rappresentano i vari prodotti italiani conosciuti in ogni parte del mondo. I grandi marchi esposti nella sala indicano prodotti di lusso come le automobili Ferrari e Maserati. I marchi esprimono anche i sogni e i desideri degli italiani spesso irraggiungibili. Si possono osservare marchi come Fendi, Versace, Armani e Gucci che con orgoglio portano la bellezza e raccontano i gusti degli italiani.
Esposti anche marchi come Campari, Martini, Peroni e Nutella che vengono esportati nel mondo. Per un italiano che vive da tempo fuori dal suo Paese vedere questi marchi crea in esso una serie di emozioni e ricordi nostalgici dei bei tempi trascorsi in famiglia e con gli amici. Spesso Martini o Campari sono legati ad anniversari o compleanni specifici che si festeggiavano con i propri cari. La Peroni è ricordo di incontri tra amici in spiaggia, di canti accanto ai falò con la luna che creava romantici colori argentei o rosei se compariva la luna rossa. La viceambasciatrice d’Italia a Zagabria, Valeria Baistrocchi, ci ha raccontato le sue impressioni riguardo alla mostra.

Che cosa ci può dire riguardo all’apertura della mostra a Spalato?
“Sono molto felice di essere a Spalato per l’apertura di questa mostra. L’esposizione giunge alla sesta tappa; è stata infatti allestita in varie città importanti della Croazia come Zagabria e Fiume e prima di arrivare a Spalato è stata proposta a Ragusa”.

Dove sono stati creati i pannelli per la mostra e che cosa rappresentano?
“I pannelli provengono dal Museo del Marchio di Napoli e rappresentano gli iconici brand italiani famosi in tutto il mondo in cui è illustrata non solo la storia dei brand ma anche tutta la storia familiare imprenditoriale legata ai brand in possesso”.

Com’è nata l’idea della mostra?
“L’idea della mostra è nata durante una conferenza che l’Ambasciata ha organizzato il mese di settembre scorso in cui c’erano i rappresentanti d’Italia e Croazia, istituzioni pubbliche, istituzioni di categoria, imprenditori ma anche esponenti del mondo della ricerca. Tutte queste categorie si sono incontrate per scambiarsi esperienze e conoscenze in particolare nel settore del design e del riutilizzo e del riciclo dei materiali”.

Che cosa si può vedere nella mostra oltre ai pannelli?
“Nell’allestimento sono esposti degli oggetti. Questi ultimi non sono solo esempio di bellezza, storia e tradizione del Made in Italy. Sono simbolo di alta qualità dei prodotti e anche modello di resistenza e di durata nel tempo del prodotto italiano. Molti di questi oggetti nascono da progetti di riciclo, sostenibilità ed economia circolare e sono trasformati in prodotti di grande qualità che durano nel tempo”.

Come considerate il settore del riciclo?
“Molto importante per entrambi i nostri Paesi, ma anche per il futuro della nostra collaborazione. L’Italia continua ad essere il Paese con il maggior numero di aziende. Nel settore ci sono grandi ma anche piccole e micro imprese. Queste due ultime hanno grandi potenzialità. Infatti, danno lavoro a circa 60mila lavoratori generando un valore aggiunto di quasi tre miliardi di euro. L’obiettivo è di creare nuove opportunità di collaborazione tra Italia e Croazia nel settore non solo imprenditoriale ma anche nel campo accademico”.

Come hanno reagito i visitatori e il pubblico croato che hanno visto finora la mostra?
“Devo dire è andata molto bene sia riguardo le inaugurazioni fatte in luoghi diversi, allestite in biblioteche e istituzioni italiane. Anche durante la mostra in corso ci sono molti visitatori. Un dato importante è che le mostre hanno registrato un numero alto di visitatori giovani che si sono avvicinati alla storia dell’Italia. Importante è la presenza dei giovani perché sono loro che dovranno traghettarci nel futuro della sostenibilità.

La Ferrero esporta in numerosi Paesi del mondo.
Foto: DAMIANO COSIMO D’AMBRA

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