Personaggi veri e mitologici raccontano le storie classiche

L'autore italiano Pino Pace ospite del programma «Più che una storia» nell'ambito della 17ª edizione del «Monte librić». All'incontro hanno partecipato gli alunni delle SE «Giuseppina Martinuzzi» di Pola ed «Edmondo de Amicis» di Buie

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Personaggi veri e mitologici raccontano le storie classiche
Pino Pace con una mappa della fantasia letteraria e illustrativa

È stata una mattinata dei quesiti, iniziata dal “com’è che si fa a creare un libro di una sola pagina?”, continuata in crescendo per cercare di carpire i segreti a colui che di mestiere inventa storie e terminata con l’assegnazione di un compito speciale, tale da costringere la fantasia a mettersi piacevolmente in moto. Per un centinaio di vivaci ragazzini delle elementari italiane “Giuseppina Martinuzzi” di Pola ed “Edmondo de Amicis” di Buie, l’incontro con l’autore italiano Pino Pace, “in cima” al “Monte librić” alias sopra le gradinate della Comunità degli Italiani di Pola, ha rappresentato una fuga dall’aula scolastica e dalla pioggia incessante che ha permesso d’immergersi in una vera delizia proposta da “Più che una storia”.

Cartografia e letteratura
La responsabile del Servizio per la CNI della Biblioteca cittadina, Liana Diković, che assieme a Tamara Brussich ha nuovamente organizzato questo programma puntualmente ricco supportato dall’Unione Italiana, ha fatto accomodare tutti nel salotto della magia letteraria per l’infanzia, fermi e convinti di partire subito alla grande sulla “Rotta del mare”. Invece, picche. Ecco la sfida con cui scervellarsi fino a ottenere una prima risposta: un volume da una pagina è fattibile quando la cartografia e la letteratura s’incontrano. Non serve abbreviare le parole, accorciare i racconti, immaginare che la lucertola sia il riassunto di un coccodrillo (asserzione prestata del cantautore italiano Paolo Conte), torturare la vista con lettere microscopiche.

L’assalto agli scaffali dei libri italiani di “Nero su bianco” ed “Edit”

Una storia a modo proprio
Bastano i libricini-mappa con cui Pino Pace ha creato una trasposizione scritta e disegnata (da abili illustratori), di storie classiche che hanno fatto crescere più generazioni (da “I tre porcellini” ad “Hänsel e Gretel”, da “Il giro del mondo in 80 giorni” al “Viaggio al centro della Terra” ecc.). E mentre l’autore si merita la giusta pubblicità per il proprio prodotto, al giovane pubblico viene trasmesso un primo importante insegnamento: ognuno di noi gode della libertà di prendersi una storia per tradurla in una altra dimensione, creare una storia diversa, un videogioco, un cartone animato, una canzone, un film e via investendo in un’opera di fantasia.

Tutti in cima al “Monte librić”

Realtà e fantasia
A proposito di lingua e di linguaggio, arcaico e bello come quello di Giulio Verne, un piccolo plauso di Pino Pace è tra l’altro andato per inciso ai nostri scolari, invitandoli ad apprezzare la loro realtà plurilinguistica di cui fanno parte: più parole si conoscono e meglio si sanno spiegare e raccontare le cose, il che è un bene molto più prezioso dell’essere bravi a scuola e fare contenti insegnanti, mamme e papà. Poi, finalmente il viaggio per il mare, che è trascorso attraverso il libro in cui si spiega che “sono passati millenni da quel giorno in cui un incosciente è salito su un tronco galleggiante e con un bastone ha cominciato a remare. E da quel momento non abbiamo smesso di esplorare mari e oceani, attraversarli, ricavarne risorse per vivere e perfino arricchirci; fino ai giorni nostri con portacontainer da migliaia di pezzi e navi da crociera grandi come città”. Come dato ad intendere, ogni lettore che vorrà immergersi nelle pagine di “Rotta del mare”, non farà fatica a incontrare piccole grandi storie facili da affrontare assieme a popoli e protagonisti veri, mitologici e inventati. La didattica di Pino Pace si è poi fatta gioco, immaginando un dinosauro spuntare dal grande trono facente parte dell’allestimento più artistico e fiabesco che abbia mai indossato il palcoscenico della CI (preziosa firma di Zdenko Bašić) e intessere storie drammatiche, comiche, patetiche, ridicole rispondendo alla domanda del “che succederà”, strategica per qualsivoglia scrittore. Il dialogo tra autore e pubblico è culminato scoprendo la bellezza e l’immediatezza poetica dei versi haiku, nonché allettandosi a inventare “Bestiacce”, sulla scia del libro che ha saputo già divertire i lettori con gli incroci più impensabili a suon di anagrammi. I nostri ragazzi le hanno pensate di grosse. Se Pino Pace ha inventato il zanzatonno e la tonzara (incrociando tonni e zanzare), la cammellula, la mucchiocciola e il rinocerocchio, loro hanno generato il farfaluccio marino, il toniglio, lo scialfino, il pitorso e il cancello. Ed è gia abilità, arte del linguaggio con invito a dipingere tutto quanto inventato, per creare una simbiosi con il talento che riproduce l’immagine.

Liana Diković e Pino Pace

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