Croato. Maiuscole e minuscole: un vocabolario per conoscerle

Le regole della scrittura, racchiuse nel primo volume del genere, sono le basi di ogni pensiero critico

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Croato. Maiuscole e minuscole: un vocabolario per conoscerle
Željko Jozić, Ivana Matas Ivanković, Goranka Blagus Bartolec, Perina Vukša Nahod e Mirjana Crnić Novosel. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Una delle prime regole che si imparano tra i banchi di scuola è quella che insegna quando e dove usare la lettera maiuscola all’inizio di una parola o di una frase e quando, invece, preferire la minuscola. Anche se sembra che tali prescrizioni siano chiare e non debbano destare dubbi, in pratica la questione è molto più complessa e tende a complicarsi con l’introduzione nel croato di parole derivate da altre lingue, in particolar modo dall’inglese. Di questo e altri problemi si è parlato alla presentazione del volume “Rječnik velikoga i maloga početnog slova” (Vocabolario delle maiuscole e minuscole), un libro esaustivo che semplificherà la vita a insegnanti, traduttori, ma anche cittadini comuni.

A parlarne è stato il direttore dell’Istituto per la lingua e la linguistica croata e curatore del volume, Željko Jozić, nonché tre delle quattro autrici, Goranka Blagus Bartolec, Ivana Matas Ivanković e Perina Vukša Nahod. Il dibattito è stato moderato da Mirjana Crnić Novosel.
Il benvenuto è stato dato ai presenti dal preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Aleksandar Mijatović, il quale nel suo intervento introduttivo ha parlato dell’importanza della lettura. “Siamo nel Mese del libro croato – ha ricordato – e penso sia importante conoscere le regole della scrittura, ma anche curare la cultura del libro e della lettura perché sono queste le basi del sapere, nonché il substrato di ogni pensiero critico. Acquisendo una lingua i bambini imparano a sviluppare il pensiero astratto e con la scrittura imparano a trasformare questo pensiero in un simbolo. In questo modo nascono non solo le scienze umanistiche, ma anche quelle naturali o matematiche. Per questo motivo l’alfabetizzazione è essenziale ed è una competenza sulla quale si deve insistere con maggior decisione”. A illustrare brevemente la particolarità del Vocabolario è stato Jozić, il quale ha lodato il lavoro delle linguiste, soprattutto per la ricchezza di esempi tratti dalla vita quotidiana, nonché da molti settori specifici. Il libro contiene non solo nomi propri, nomi di località geografiche, nonché spiegazioni etimologiche, ma anche esempi usati nel linguaggio colloquiale o nei media. Il lavoro pedante e minuzioso delle linguiste è stato facilitato dalla pandemia, ma non è ancora concluso, in quanto la lingua è in costante evoluzione e tutti i vocabolari una volta pubblicati poi, nelle edizioni successive, vengono corretti e ampliati. Jozić ha concluso ricordando che l’Istituto registra tutte le domande che gli pervengono quotidianamente e fa in modo di dare una risposta a ciascuna. Goranka Blagus Bartolec ha sottolineato il fatto che si tratta di un Vocabolario particolare, nato durante la stesura di un’ortografia nella quale è stato affrontato il tema delle maiuscole e delle minuscole. Visto che in un manuale generale è impossibile dare lo spazio che merita a una problematica così complessa, si è deciso di realizzare un vocabolario a parte. “Accanto a ogni lemma abbiamo voluto fornire delle informazioni, come ad esempio l’etimologia o spiegazioni legate alla sua formazione – ha puntualizzato Goranka Blagus Bartolec -. Il Vocabolario è diviso in tre parti ovvero un’introduzione con tutte le regole, la parte centrale con tutti i lemmi e la parte finale con le parole ambigue, ovvero quelle che possono venire scritte sia con la maiuscola che con la minuscola”. Perina Vukša Nahod ha aggiunto che il volume contiene 30mila lemmi, di cui alcuni hanno ben quaranta specificazioni.

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