«Conto su di te al 110%». Libertà e fantasia illimitate

Alla Galleria Kortil di Fiume è allestita fino al 26 aprile la mostra del rinomato scultore e illustratore Svjetlan Junaković

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«Conto su di te al 110%». Libertà e fantasia illimitate
”Conto su di te al 110%” (2019). Foto: HELENA LABUS BAČIĆ

Sono prodotti di una sconfinata libertà espressiva e di una ricca fantasia i lavori dello scultore accademico e illustratore, nonché docente all’Accademia di Belle arti di Zagabria, Svjetlan Junaković, allestita fino al 26 aprile nella Galleria Kortil di Fiume. Intitolato “Računam na tebe 110%” (Conto su di te al 110%), il percorso espositivo si compone di sculture e disegni realizzati negli ultimi dieci anni e selezionati dalla storica dell’arte Branka Arh.

Un autore di successo
Diversi lavori sono completamente nuovi e sconosciuti, mentre altri sono già stati esposti alla Glittoteca dell’Accademia nazionale delle Scienze e delle Arti (HAZU) nel 2015, al Museo dell’Arte e dell’Artigianato (MUO) di Zagabria nel 2020 e alla Galleria Forum nel 2022. Tra gli altri lavori, la mostra comprende anche un ciclo di disegni del 2019, che hanno dato il titolo alla mostra e la serie di teste “Šibenik – pušači” (Sebenico – fumatori), nata tra il 2016 e il 2019.
Svjetlan Junaković si è diplomato in scultura all’Accademia di Belle arti di Brera a Milano nel 1985. Si presenta in mostre personali e collettive in Croazia e all’estero. Si occupa di disegno, illustrazione, animazione e scultura, è autore di numerosi albi illustrati pubblicati in più di 30 Paesi del mondo e premiati con decine di riconoscimenti internazionali. Il film animato di Junaković, intitolato “Moj put” (La mia strada), è stato presentato a un centinaio di Festival in tutto il mondo, tra cui a quello di Annecy e al Festival nazionale del film d’animazione, dove nel 2010 è stato proclamato miglior film.

Lato umoristico e scanzonato
L’esposizione, che a primo impatto si presenta giocosa e colorata, mette in mostra anche il lato umoristico e scanzonato dell’artista, ma lascia trapelare anche la sua formazione accademica attraverso temi tratti dalla storia dell’arte. Il percorso espositivo si apre con una selezione di disegni, intitolati – come già rilevato – “Conto su di te al 110%” (una frase ripresa dal celebre film di Robert Benton del 1979 “Kramer contro Kramer”, con Meryl Streep e Dustin Hoffman) in cui l’autore varia ironicamente il titolo cambiando la percentuale. L’erotismo che caratterizza questi lavori si accompagna a un disegno volutamente naïf che ricorda, anche per il fatto di essere contrassegnato da scritte, alle fantasiose composizioni di Vojo Radoičić.

Una varietà di temi
Le opere più numerose nell’ambito della mostra sono, però, le sculture, nelle quali l’inventiva dell’autore si esprime attraverso una varietà di temi, motivi e nelle forme più disparate, sempre però fermamente ancorate nel figurativo. Dal “Campione” (2018), scultura di un pugile dalle mani lunghissime e ricoperto di “tatuaggi” e di scritte in più lingue, al gruppo scultoreo intitolato “L’arresto di Andrija Terpentin” (2019), da “Casanova” (2017) a “Octopussy” (2018), che riprende il titolo di un film di James Bond – ma traducendolo letteralmente –, le sculture di Junaković sono impregnate di umorismo e non si prendono troppo sul serio. Un chiaro riferimento alla storia dell’arte è la serie di teste che ricalca quelle che compongono il fregio con 71 teste scolpite che decora le pareti esterne delle absidi della Cattedrale di San Giacomo di Sebenico, realizzate da Giorgio Orsini (Juraj Dalmatinac) nel XV secolo. La serie, intitolata “Sebenico – fumatori” (Šibenik – pušači) è un intrigante susseguirsi di volti di fumatori che, com’è il caso con quelli che decorano la Cattedrale, si distinguono gli uni dagli altri e, come rileva la curatrice della mostra e del testo del catalogo, Branka Arh, sembrano appartenere a persone che sono state travolte dalla vita.

Il colore, elemento essenziale

Un altro elemento essenziale della sua scultura è il colore, che ricopre le forme in maniera naturale. Come rileva Branka Arh, scultura e disegno da Junaković scaturiscono dalla medesima origine. L’autore presenta anche due sculture di Frida Kahlo, la prima caratterizzata da un’esplosione di colori che si riscontra anche nei dipinti della celebre pittrice messicana, l’altra quasi monocromatica, con tubi di colore collegati al cuore di Frida Kahlo: una commovente descrizione dell’arte che tocca il cuore, oppure, in direzione opposta, scaturisce dalle emozioni.
Particolarmente fantasiosi sono gli “Autoritratti” (2013/14) con Romolo e Remo, con gli uccelli, con i pescecani e con la regina e il re, nei quali l’artista non presenta il suo volto, bensì la ricchezza della sua immaginazione. Come rileva Branka Arh, “negli “Autoritratti” ha creato un evento, l’atto di fare, la narrazione scultorea, l’azione. Non la fisionomia. La fisionomia non gli interessava. I motivi noti gli sono serviti come delle metafore nelle quali, in un atto scultoreo gioioso, con una varietà di forme, colori e ritmi, ha espresso l’autoironia e la demistificazione della propria personalità”. E una forte personalità, come ha dichiarato l’artista stesso, è essenziale nella sua professione. Secondo Junaković, non ci sono differenze tra la scultura, l’illustrazione, il dipinto e il disegno, in quanto tutte hanno bisogno di un’idea forte.

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