Bruno Paladin, 50 anni di carriera in 30 opere

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Bruno Paladin, 50 anni di carriera in 30 opere
Foto Roni brmalj

“Mezzo secolo di Bruno Paladin” (“Pola stoljeća Brune Paladina”) è il nome della personale di Bruno Paladin, uno dei pittori accademici più rinomati in Croazia. La mostra, allestita nella galleria “Juraj Šporer” di Abbazia nell’ambito del Festival di Abbazia, è una retrospettiva che ripercorre i 50 anni di carriera artistica dell’autore in circa 30 opere.
A introdurre la mostra è stata l”Ave Maria” cantata dal giovane cantante Viktor Čanrdlić Jajaš. Presenti all’inaugurazione il sindaco di Abbazia, Fernando Kirigin, l’ex direttore del Museo civico di Fiume, il custode della mostra ed ex direttore del Museo di Fiume, Ervin Dubrović e il direttore del Festival di Abbazia, Ernie Gigante Dešković.
La mostra è stata ufficialmente inaugurata dal sindaco Kirigin, che ha fatto le congratulazioni all’autore per il grande lavoro in questi cinque decenni. Paladin attualmente sta lavorando su uno dei progetti che saranno presentati per Gorizia-Nova Gorica Capitale europea della Cultura 2025.
“È una selezione di diversi stili, di diverse opere che ho fatto adoperando materiali molto differenti, anche non pittorici delle volte, non scultorei. Però, ho assemblato e ho creato con questi delle composizioni nuove, dal metallo, al vetro, alla ceramica al legno. Man mano che passava il tempo diventava sempre più un lavoro di ricerca”, ha commentato Paladin.
Dubrović ha notato che nell’arte di Paladin c’è sempre l’attenzione per il bello. “Sembrerebbe eretico dire per un’opera moderna che è bella, ma Paladin dimostra anche una grande attenzione per il design. Anche se i dipinti rappresentano il caos, sono tuttavia belli. Si realizza in Paladin una composizione che è sempre molto piacevole all’occhio”, riferendosi particolarmente a un numero di dipinti realizzati tra gli anni ’80 e ’90. Paladin ha ribattuto e ha spiegato che il caos è presente tutt’attorno, “e questi dipinti specifici sono stati realizzati in un periodo in cui un sistema si stava sfaldando e ne nasceva uno nuovo”. Paladin ha commentato inoltre che il suo studio assomiglia di più a un’officina che a un vero studio. “Attorno a me c’è un mucchio di materiale, ma quando trovo il pezzo giusto, so subito dove metterlo”, ha spiegato.
Riguardo all’attuale lavoro per Gorizia-Nova Gorica 2025, ha spiegato: “Faccio un progetto con altri scultori che è dedicato ai non vedenti. È praticamente un tavolo, una specie di simulazione che i non-vedenti potranno adoperare per creare essi stessi solo con il tatto delle opere che potranno modellare e creare delle forme. In questo modo si vuole avvicinare a queste persone la scultura, la creazione di essa. Siamo in tutto una decina di artisti e lavoriamo per il Museo di Nova Gorica”.
Nella sua lunga carriera Paladin ha avuto oltre 70 mostre, sia personali che collettive, in Croazia, Europa, Stati Uniti e Cina, ma l’ultima volta quando Paladin ha esposto ad Abbazia è stato 25 anni fa.

Foto Roni Brmalj
Foto Roni Brmalj
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Foto Roni Brmalj
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