Addio a Cocchietto «Il Picasso di Umago» non dipinge più

Il connazionale Mario Cocchietto si è spento all'età di 86 anni

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Addio a Cocchietto «Il Picasso di Umago» non dipinge più

UMAGO | Mario Cocchietto, connazionale, ex insegnate alla scuola elementare italiana Galileo Galilei, artista che molti chiamano “Il Picasso di Umago“, ci ha lasciati. A Umago era benvoluto da tutti, non ultimo dai soci della Comunità degli Italiani Fulvio Tomizza.
Uomo modesto e di grandi virtù, Mario Cocchietto era nato a Trieste nel 1933, ma ha sempre vissuto a Umago. Ha compiuto gli studi a Venezia e a Perugia, allestendo successivamente numerose mostre a Capodistria, Pola, Rovigno, Umago, Treviso, Trieste, Venezia e in diverse altre città europee. Attivo esponente della cultura e dell’arte italiana in Croazia, Mario Cocchietto si è fatto apprezzare dal pubblico anche per le sue poesie: poche righe ma molto belle e intense. Amava la vita, la bellezza femminile, il paesaggio istriano e soprattutto la sua gente con la quale comunicava attraverso un linguaggio di grande realismo e con accenni espressionistici per opere di grande cromatismo.
Nel panorama culturale della minoranza italiana in Istria, Mario Cocchietto è stato spesso definito dai critici contemporanei come uno degli artisti più brillanti e poliedrici. Il suo lavoro attraversava in maniera trasversale molti stili, dal cubismo all’espressionismo fino all’astrazione gestuale. Tuttavia, i paesaggi istriani rappresentano una costante, come riportato dal periodico della Città, Humagum: “Ogni insenatura, panorama, pineta, roccia o casolare rispecchiano l’animo emotivo e nostalgicamente romantico dell’autore. Non sono presenti cose o persone, non vi sono testimoni, riflesso della volontà di alienazione del pittore dalla realtà. Tuttavia, le opere sono pervase da un senso di implacabile passione visibile nelle pennellate e nell’uso del colore. Le pennellate sono inquiete, spesse, il colore vivo, pulsante e stratificato, che viene inserito in un vortice di tonalità e contrasti cromatici luminosi, evidente nelle contrapposizioni tra l’acceso turchese del mare accostato alle pinete arancio-marroni al crepuscolo oppure nei motivi floreali”.
Ogni paesaggio istriano è in realtà un documento di viaggio. I paesaggi e la natura morta firmati da Cocchietto sono caratterizzati da spirito mediterraneo intercalato alla tradizione istriana, con una nota di ottimismo tipica del dopoguerra che riflette l’amore per la propria terra e l’insorabile e continua ricerca del gioco e della libertà.
L’ultimo saluto a Mario è previsto oggi al cimitero di Madonna del Carso alle ore 14.

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