Via dell’Arsenale, ciclisti… indisciplinati

Il tratto di strada rimesso a nuovo prevede anche una pista ciclabile che viene snobbata da chi è in sella

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Via dell’Arsenale, ciclisti… indisciplinati
A destra la pista ciclabile (in rosso), a sinistra i... ciclisti. Foto: ARLETTA FONIO GRUBISA

Qualcuno decisamente non ha capito. Mai in via dell’Arsenale era tutto così ordinato ed evidente. Dopo il grande intervento infrastrutturale di ricostruzione della carreggiata, dopo mesi e mesi di dettagliata riscrittura delle regole di transito, tutto ma proprio tutto era stato (ri)messo in sesto. Ecco la strada, finalmente senza buche e avvallamenti, riservata esclusivamente per le automobili e altri veicoli di una certa “taglia” (camion, furgoni e motori). Ecco, quindi, un bel marciapiede a due “corsie”, ossia dimezzato e condiviso tra la pista dipinta in rosso per dare spazio utile a biciclette e monopattini e il passaggio pedonale a ridosso delle rocce vive e dei rifugi antiaerei. In detto caso ci deve essere convivenza e spostamento misurato entro i confini nettamente tracciati da segnaletica orizzontale. L’altro marciapiede, quello ubicato sotto le mura dell’Arsenale, è invece un’esclusiva dei passanti, un privilegio per chi deambula con scarpe (o sandali), non per chi è dotato di ruote. Ma certe male abitudini radicate (e non multate) negli anni sono dure a morire. Le bici continuano a sfrecciare indisturbate lungo l’Arsenale come niente fosse. Le infrazioni sono quotidiane. Pochi ricorrono al “red carpet” disegnato dall’altro lato della strada. Forse avrebbero dovuto renderlo anche fosforescente con poliziotto in agguato, per insegnare a certa gente la buona educazione stradale a suon di contravvenzioni. Una lezioncina ci vorrebbe anche per quel papà che con figlioletto al seguito è volato senza casco, per il marciapiedi “pedonale”, raso l’ingresso dell’ambulatorio di medicina generica, con rischio relativo per i pazienti in uscita, anziani soprattutto. A giudicare dall’andamento, l’Arsenalstrasse è sì rinata, ma nulla è cambiato.

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