Turismo. Un nuovo look per il campeggio Arena Stoja

L’attuale titolare ha deciso di dare una nuova linfa alla struttura. Con pochi, ma studiati interventi, l’intera area ha guadagnato un aspetto incantevole

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Turismo. Un nuovo look per il campeggio Arena Stoja
Bar con terrazza e reception in stile minimal, ma con gusto, all’entrata nel campeggio. Foto: DARIA DEGHENGHI

L’eleganza è di casa al campeggio di Stoia e bisogna proprio dirlo: era ora. Il primo impatto per l’ospite in arrivo è un sospiro di sollievo. Da avanzo dell’epoca socialista, la struttura è entrata finalmente nel ventunesimo secolo, benché con un paio di decenni in ritardo. Niente di che rallegrarsi tuttavia, se non per l’estetica, perché ai recenti investimenti nel look è seguita un’immediata, praticamente istantanea, serie di rincari. Ma era inevitabile. Nella generale morsa dell’inflazione a prescindere dalle cause che l’abbiano scatenata, non c’era verso per sperare di mantenere i prezzi ai livelli degli scorsi anni. Vediamo dunque com’è cambiata Stoia, passo dopo passo.

Il soccorso ai terremotati
Che sia cambiata in meglio, è chiaro. Il processo è iniziato lentamente e per causa maggiore già sul finire del 2020 per continuare nel 2021 dopo il terremoto che ha colpito le aree urbane e rurali della Banovina nella Regione di Sisak e della Moslavina. La crisi dei terremotati ha spinto le Regioni più benestanti e le loro (ricche) aziende alberghiere a donare una buona parte delle proprie “flotte” di mobilehome alloggiata nei campeggi dell’Adriatico. Anche la società polese Arena Hospitality Groupe (AHG) ha fatto la sua parte e non si è certo fatta pregare: in risposta agli appelli delle organizzazioni umanitarie, dal campeggio di Stoia sono partite alla volta di Sisak 127 casette prefabbricate della scorsa generazione, ancora in buono stato. Naturalmente nessuno le ha chieste indietro, anche perché sono ancora in uso dai terremotati, ma questo è un altro (triste) discorso che in questa sede può interessare meno.

Qualità e non quantità
Quello che interessa è il fatto che subito dopo il soccorso alla popolazione terremotata, il gruppo ha fatto decollare il progetto di rilancio del campeggio, dopo una felice serie di imponenti restauri degli alberghi maggiori di Pola e Medolino com il Park Plaza Histria, il Belvedere, l’Arena Park e, di recente, il Grand Brioni. Lo scorso anno la società ha acceso un mutuo da 2,86 milioni di euro presso la Banca nazionale di ricostruzione e sviluppo a tasso annuo dell’1,5 per cento. L’investimento ha fruttato 75 nuove casette prefabbricate di qualità superiore per l’“Arena Stoja”, come si chiama adesso. La loro collocazione nella prima fascia costiera è iniziata l’estate scorsa senza troppe cerimonie. Il campeggio ha perso dunque 127 case mobili e ne ha guadagnate 75, ma migliori e molto meglio arredate e infatti la zona elitaria del campeggio ora si chiama “Deluxe camping ville” a significare che con meno strutture rende più soldi di quanti ne rendeva un tempo. Potere degli investimenti studiati per elevare la qualità pur contraendo la quantità di servizi.

Più spazio per il check in
Passata la stagione 2022, nell’inverno di quest’anno che sembra non avere fine la società ha inaugurato una serie ancora più vistosa di restauri che riguarda l’entrata con i servizi di ricezione, informazioni, attesa e ristoro. Basta guardarsi intorno per notare la metamorfosi. Con pochi interventi ma studiati, l’intero campeggio ha guadagnato un aspetto incantevole. Tuttavia il grosso degli investimenti manco si vede perché riguarda il sistema di drenaggio: per la prima volta nella sua storia il camping è stato allacciato alla rete fognaria pubblica (prima si avvaleva di pozzi neri, ma è meglio non pensarci). Fatto questo, è stato demolito il vecchio recinto azzurro con tutti i prefabbricati che prima hanno alloggiato il bar, la reception, il chiosco del guardiano, i servizi igienici eccetera. Inutile dire che ne è valsa la pena. L’ingresso è stato allargato e dotato di due corsie separate per l’entrata e l’uscita, e il passaggio dei pedoni, così d’ora in avanti le macchine non faranno più a pugni per farsi strada nelle due direzioni di marcia contrarie tra i fiumi di passanti appiedati. Per i fanatici dell’accesso libero alle spiagge non c’è nessun pericolo di restare fuori a guardare i turisti che fanno il bagno. Si potrà entrare e uscire a piacimento purché a piedi, perché dentro i posti macchina sono riservati agli ospiti paganti. E va bene così. La reception è spaziosa, molto ben illuminata, aerata, il personale cordiale, l’atmosfera accogliente. Accanto alla reception sta per aprire il bar-ristorante che ha cambiato sistemazione e aspetto. Dirimpetto c’è finalmente un ampio parcheggio per i mezzi (automobili, camper, roulotte, motociclette, ecc.) che devono fermarsi alla reception per i servizi di check in e check out (o anche solo per chiedere informazioni) senza intralciare il traffico in entrata e in uscita. Prima c’era da perdere i nervi per la confusione.

Il lusso che costa caro
Tutto sommato, il campeggio di Stoia che ora porta il nome “Arena Stoja”, ha cambiato volto, look e classe. Al suo interno le categorie dei lotti e le fasce di prezzo non sono più quelle di una volta, e nemmeno i costi lo sono. In media sono aumentati del 30 per cento se non più, ma è difficile fare dei paragoni. La coppia che visita il campeggio con auto e roulotte pagherà non meno di 50 euro a giornata nella stagione di punta con la riduzione riservata per ai loyality guests mentre l’affitto della casetta “deluxe” da cinque posti letto verrà a costare dai mille euro in su per tre notti, il minimo prenotabile. Insomma, Stoia ha cambiato classe. Cambierà anche clientela? In tanti hanno già disdetto l’appuntamento. Gli inossidabili resistono. Chi vivrà vedrà.

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