Tutte le «storie» di Andrea Valente

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Tutte le «storie» di Andrea Valente

Immaginare un esordio mattiniero all’insegna di tante massime scioglilingua, ragionamenti deduttivi, con verità conclusive che conseguono da argute premesse, una ginnastica per il cervello dai meandri appena svegli, un’ora godibilissima assieme a un personaggio spassoso che racconta con genialità storie strampalate e che riesce far sprizzare entusiasmo da tutti i pori a un grande pubblico di ragazzini scettici in età adolescenziale? Ebbene. È successo ieri alla Rassegna del libro per l’infanzia alla Comunità degli Italiani, nell’ambito del programma “Più che una storia”, che ha conosciuto una delle sue giornate più intense e ricche di qualità e contenuti. Protagonista per eccellenza Andrea Valente, invitato sul palcoscenico da Liana Diković, coordinatrice del programma italiano. Autore poliedrico, esprime il proprio lavoro in produzioni letterarie, scritte e illustrate, cui affianca attività teatraleggianti, didattiche e di organizzazione di eventi culturali. Il primo lavoro risale al 1990, con una vignetta pubblicata sulle pagine del New York Times, cui hanno fatto seguito collaborazioni editoriali con giornali e riviste, interventi sulle pagine di Linus, Comix, Il Corriere della sera, la rivista Pimpa, la trasmissione l’Albero azzurro, la pubblicazione di libri per ragazzi e la realizzazione di progetti di varia natura. Del 1995 è la creazione del noto personaggio della pecora nera. Ha vinto numerosissimi premi letterari e fino a oggi ha pubblicato oltre 40 libri per bambini e ragazzi per varie case editrici.

La figura della pecora nera

Lo scrittore che ha nobilitato la figura della “pecora nera” (“è meglio essere scuri e avere le idee chiare che essere chiari e avere le idee scure”), ha letteralmente ammaliato il pubblico passando attraverso l’emozione e la comicità, propinando e ribaltando spiritosi concetti base di un discorso altamente formativo e soltanto apparentemente bizzarro e scombinato. È stato esilarante sentire Valente dal vivo, quello che racconta ai piccoli il mondo dei grandi e ai grandi il mondo dei piccoli e che ti propina giochi di parole, piccole grandi verità, la logica dell’illogicità o l’illogicità della logica. Hai voglia a venirci a capo con la sua invenzione delle definizioni ribaltate e bisticciate (la storia della storia più corta della storia delle storie è più lunga della storia più corta della storia delle storie, altrimenti sarebbe lei la storia più corta della storia delle storie!).

Raccontare o narrare storie

Riducendo a divertimento ludico la grammatica-semantica, poi, non è stato difficile recepire la differenza tra raccontare storie (il compito di matematica non fatto perché il quaderno è finito bruciato da una meteorite) o narrare “le” storie, quindi cogliere la diversità tra “la storia” (history), quella ben definita nelle sue dimensioni spazio-temporali, e “le storie” (stories) con licenza d’autore e piena libertà di manovra. Del tipo Carlo Magno è quello medievale di Francia e non può essere Filippo, mandato in Giappone tra i Fenici. La storia è una, le storie sono plurime, contenute nei libri di storie e non nel manuale di storia. “Le storie che scrivo io non devono assolutamente essere lette… a meno che non abbiate voglia di leggerle”: è l’invito alla lettura rivolto all’incontrario ai ragazzi delle scuole elementari di Pola e di Cittanova, e successivamente in un secondo incontro a quelli di Dignano e Fiume, con cui Valente ha instaurato un divertentissimo dialogo, zeppo di simpatiche canzonature, finte ossessioni a voler combinare un fidanzamento (vittime di turno Dorotea e Nandi della “Martinuzzi” di Pola) e burle didattico-pedagogiche. Vai con le letture interpretative del libro “Piccola mappa delle paure”, fattispecie di manuale per superarle, rendendo un gran favore all’età della crescita e della formazione, le storie autobiografiche di accettazione nel gruppo, di educazione sessuale e timori relativi. Per uno scrittore la paura per eccellenza quella è di non essere letto. Non è certo il caso di Andrea Valente, subito circondato da ragazzini pronti a farsi autografare i libri acquistati.

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