Pola. Opere pubbliche: un 2021 senza «lussi»

Per la rete stradale si pensa di poter spendere 21,2 milioni di kune. Passano in secondo piano la pianificazione e la costruzione dei parchi, ma anche gli investimenti nelle scuole e in altri edifici di proprietà della Città

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Pola. Opere pubbliche: un 2021 senza «lussi»

Dopo la conta dei danni del 2020 si pensa a pianificare il futuro. Quello immediato, tanto per cominciare, anche perché con l’esperienza della pandemia tutte le previsioni a lungo e medio termine sembrano più effimere che mai. Tuttavia la contabilità della pubblica amministrazione esige la sua bella pianificazione, che va fatta entro la fine dell’anno corrente per il prossimo e i due successivi anni fiscali. Il Bilancio di previsione per il 2021 e le proiezioni per il 2022 e il 2023 saranno discussi in aula domani sera, 10 dicembre, a partire dalle ore 17, quando torna a riunirsi il Consiglio municipale di Pola su convocazione del presidente Tiziano Sošić (anche questa volta in condizioni di massima cautela e distanziamento sociale nella Sala grande della Comunità degli Italiani di Pola).

Castion: un pozzo senza fondo

I freni della pandemia
Del Bilancio di previsione per l’anno in arrivo, per il quale si prevede molto ottimisticamente un pareggio di entrate ed uscite dell’ordine di 514 milioni di kune, abbiamo già parlato e non sarà il caso di tornarci sopra almeno fino a quando non si saranno espressi in merito i consiglieri. Vogliamo invece soffermarci su uno dei documenti a scadenza annuale che accompagnano ogni Preventivo e ogni Conto consuntivo, il documento che costituisce il vero indicatore delle future tendenze di sviluppo di un ente locale, vale a dire il Programma annuale delle opere pubbliche. È questa, infatti, la vera pagella di un’amministrazione locale (assieme alla rendicontazione del Bilancio, si capisce). Se il suo grado di realizzazione è elevato, vuol dire che le cose vanno bene; se è moderato significa che qualcosa è andato storto o non si sono fatti bene i calcoli; se è estremamente ridotto, significa che gli squilibri nella pianificazione e nell’esecuzione sono stati gravi e spesso dovuti a cause di forza maggiore. Come la pandemia che stiamo vivendo, per l’appunto.

Via Carrara: un milione per le luci

Contrazione e selezione
Vediamo dunque il Programma delle opere pubbliche per il 2021. Danno nell’occhio due dettagli su cui è difficile sorvolare: in primo luogo la contrazione della spesa (comprensibile) e in secondo la conseguente selezione dei progetti che si concentrano sullo “stretto necessario”: in pratica la rete stradale e il sistema di gestione dei rifiuti. Passano in secondo piano o più esplicitamente vanno a farsi benedire i “lussi” urbanistici come la pianificazione e la costruzione dei parchi, ma anche gli investimenti nelle scuole e in altri edifici pubblici. Forte dell’esperienza pandemica, evidentemente, questo nuovo Programma delle opere pubbliche si è munito di modestia e campa di parsimonia, due atteggiamenti di confessa fragilità che abbiamo imparato a coltivare durante il 2020.

Via Promontore in corsia preferenziale

Gli interventi maggiori
I piani e le spese, voce per voce. Per la rete stradale (strade e infrastrutture) si pensa di poter spendere 21,2 milioni di kune. Tra le opere di maggiore rilievo sono in via di costruzione, in fase di progettazione o in dirittura d’arrivo nel 2021 i seguenti interventi edili: 1,4 km di strade in via Padul nel quartiere omonimo di Montegrande al costo di 6 milioni di kune; 1,6 km in via Valdibecco nel rione omonimo (3,4 milioni); 630 metri in via Promontore (4 milioni) e 670 metri in via Sissano (4,5 milioni). Per il resto si tratta soltanto di spese minori, generalmente per la pianificazione, per cui le costruzioni si rimandano agli anni futuri. Via Kandler è ancora in anticamera: nel 2021 avrà soltanto mezzo milione di kune per la progettazione del nuovo collettore fognario, ma non un soldo per l’edificazione o la lastricatura: la vastità e la complessità del progetto, l’inclusione degli enti locali dell’anello periferico, la supervisione degli organi di controllo del governo e dell’Unione Europea e, non ultima, la crisi finanziaria scatenata dalla pandemia, hanno finito per allungare i tempi ed estendere le possibilità di realizzazione dell’opera a date ancora indefinibili.

In compenso nel 2021 verrà edificato un parcheggio in via Altura (Siana), da affiancare al nuovo raccordo stradale tra le vie Divković e dei Giapidi. Trenta nuovi posti macchina sono attesi al civico 78 di via Altura dopo 15 lunghi anni di attesa. Ma la Città si discolpa: era stato il Ministero della Difesa a costruire 160 appartamenti per i veterani della Guerra patriottica senza preoccuparsi di assicurare all’edificio i necessari posteggi. Volenti o nolenti, con un milione e mezzo dei contribuenti fiscali di Pola, ora si va a riparare gli sbagli del passato… degli altri. Diverso è il caso del parcheggio atteso per il nuovo campo di sepoltura del Cimitero civico. Con quel mezzo milione di kune previsto dal Programma annuale, si può solo pagare la progettazione, ma non anche la sua costruzione. Che quindi si rimanda al 2022 o a chissà quando, pandemia e gettito fiscale permettendo.

Un parcheggio a Monte Ghiro

Via Carrara e Castion
Dulcis in fundo, via Carrara avrà il suo piccolo traguardo da incorniciare: un nuovo “filare” di pali dell’illuminazione stradale per dare finalmente lustro a una via centrale per troppo tempo lasciata al buio. Ora che sono in dirittura d’arrivo i lavori di recupero del Museo archeologico e del suo circondario (che nella parte anteriore si apre appunto su via Carrara), l’investimento si è reso quanto mai necessario. Un milione di kune che sarà speso bene. Per il resto, 24 milioni spettano alla bonifica e al potenziamento del Centro regionale di gestione della spazzatura di Castion: un pozzo senza fondo, è il caso di dirlo. Ma non sono soldi che gravano esclusivamente sulle spalle dei contribuenti fiscali di Pola, anzi, ci gravano per una parte infinitesimale. Il grosso del finanziamento spetta ancora al Fondo nazionale per l’efficienza energetica, quindi all’erario, e naturalmente agli incentivi europei.

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