Pola. Meglio coltivare che… spendere

Mercato verde. Con quello che costa il pomodoro, 8 euro al chilogrammo, si torna a lavorare la terra

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Pola. Meglio coltivare che… spendere
Comprare costa, coltivare conviene. Foto: DARIA DEGHENGHI

Chi ricorda i tempi in cui ci si lamentava se il prezzo del pomodoro superava i due e poi anche i tre euro, può ben avere nostalgia di quei tempi perché erano ancora dei bei tempi in confronto a oggi. Oggi passare una mattinata al mercato fa paura se non desta orrore. Ecco il primo cuore di bue della bella stagione, quest’anno eccezionalmente precoce. Costa otto euro al chilogrammo. C’è da dirlo due volte per non rischiare di essere fraintesi: sissignori, sono otto euro al chilogrammo, ovvero 60 delle vecchie kune. Ma stiamo scherzando? No, non ci passa per l’anticamera del cervello scherzare sui prezzi dei generi alimentari di prima necessità come la frutta e la verdura. Andiamo avanti. Le prime fragole con pedigree, quelle di origine controllata in arrivo da Vrgorac, la capitale croata della fragola che si ritiene essere la più dolce e la più aromatica del sud-est europeo, costano parimenti otto euro al chilogrammo. Ora queste saranno anche le primizie che bruciano le tappe per l’eccezionale caldo estivo nella prima metà di aprile, ma sono prezzi che in nessun caso si possono permettere operai e impiegati con mille euro di stipendio, per non dire dei pensionati con 500 di pensione, ben che vada. E sia chiaro che con questi prezzi nessuna giustificazione suona più convincente come quelle di due e tre anni fa. Che si tratti di estremi climatici, di siccità, di allagamenti, di danni alle serre, del caro concimi e fertilizzanti, di costi per l’energia e per l’acqua o quant’altro: nulla di tutto questo riesce più a giustificare la spesa di otto euro per un chilogrammo di fragole o pomodori che i più sfacciati tra i commercianti in piazza del Popolo hanno l’ardire di esigere dal primo fesso che credono di avere davanti. Come consumatori spazientiti abbiamo solo un modo per salvare quel poco di autostima che ci rimane: non comprare. Punto e basta. Quando li vedranno marcire, fragole o pomodori che siano, ce li tireranno dietro.

Calle per la stagione nuziale
Insomma. Con quello che costano, non è affatto strano che chiunque abbia anche pochi metri quadrati di orto dietro o davanti a casa abbia deciso di piantarlo a pomodoro. Ecco perché l’area delle bancarelle riservata alle piantine è sotto assedio da aspiranti ortolane che hanno deciso di sfruttare ogni angolo del cortile per raccogliere il pomodoro “fatto in casa”. Le piantine da pomodoro costano 50 centesimi l’una a prescindere dalla varietà, ma le più richieste sono i ciliegini alti, nani o gialli, i datterini, i canestrini, i bufali, l’insalataro tondo, il grappolo precoce, il Monte Carlo e il Belmonte, mentre solo il Marmande costa tre euro, e chissà per quale motivo. Le piantine di fragole vengono due o tre euro l’una, quelle di basilico, cetrioli, zucchine, melanzane e peperoni costano 2 euro. Naturalmente non sono numerose quanto quelle di pomodoro, ma si può sempre scegliere tra le colorazioni preferite, il California wonder, un miracolo di peperone, e naturalmente il peperone corno rosso tardo che costituisce la base delle peperonate da conserva. Si fanno trovare anche le piantine di carciofo a un euro, le infinite varietà di lattuga, lattughino, foglia di quercia rossa o verde a soli 20 centesimi a piantina, il prezzemolo a 30 centesimi e i fiori rustici come le portulache e il nasturzio o il garofano turco, venduti a 1,50 euro a piantina. Ma tra le sorprese del mercato di aprile baciato dal sole c’è quella meraviglia di fiore che chiamiamo calla e qualche volta anche Giglio del Nilo per ricordarne l’origine nordafricana. Le calle sono tra i fiori simbolo delle nozze eleganti di primavera, che è la stagione dei matrimoni per antonomasia. Il bouquet della sposa di calle (con o senza l’aggiunta del mughetto) in una variante cromatica total white è simbolo di classe, stile, purezza e armonia. Una volta si diceva che il bouquet di calla è un classico intramontabile ma oggi si preferisce ricorrere agli stranierismi e dire che la scelta è “minimal chic”. E dire che costano solo un euro e mezzo l’una. Tra l’altro ne bastano poche per creare atmosfera. Con la fioritura delle calle, la stagione degli sposalizi può dirsi aperta.

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