Pola. Ecco il portone con due numeri civici

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Pola. Ecco il portone con due numeri civici

Un portone, due numeri civici. Siamo in via Nazor, quella dell’Istituto di igiene e dei campi sportivi ausiliari nel complesso dello stadio comunale. Il luogo è assodato, il tempo no. C’è un numero civico che stona perché risale ai tempi dell’ex ordinamento socialista quando le targhe dei portoni di casa erano in tinta unita, di un blu scuro inconfondibile. Oggi sono giallo-verdi come le insegne delle vie, perché nel frattempo la municipalità ha riscoperto i colori dei suoi antichi stemmi. Quando, negli anni Novanta, ormai monca di buona parte del suo anello periferico, la Città di Pola decise di darsi un nuovo stradario (e spazzare via di scena personaggi come Lenin o Adžija, ma anche città come Belgrado), le targhette dei numeri civici blu sono finiti in rottamazione. Le hanno sostituite targhe di nuovo conio, di un disegno più elegante e tinte più gioconde. Qualcuno della vecchia squadra è rimasto però incomprensibilmente intatto dopo tutti questi anni. Sembrano farsi compagnia a vicenda, il vecchio e il nuovo numero in contrasto, come se fossero amici di lunga data. Ignari degli anni, delle repubbliche e dei sistemi economici che vanno e vengono, un Sei e un Dieci sfidano il tempo e magari se ne prendono gioco. Chissà. Potessero parlare, gli oggetti…

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