L’Uljanik e l’Istra i maggiori debitori

Bilancio semestrale dell’anno in corso: tra entrate e uscite la differenza è di sole 10mila kune

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L’Uljanik e l’Istra i maggiori debitori
L’Uljanik figura ancora tra i maggiori debitori. Foto: SRECKO NIKETIC/PIXSELL

Consiglio cittadino all’insegna dei calcoli l’altra sera perché, oltre che affrontare problematiche e questioni correnti, ha dovuto far quadrare le cifre contenenti nella revisione di bilancio semestrale per l’anno fiscale 2022. Ancora una volta a rendere conto della realizzazione dopo sei mesi di gestione pubblica è stato l’assessore alle finanze, Vesna Sajić. In base alla prima versione di bilancio (dicembre 2021), la Città aveva pianificato un introito pari a 500 milioni e 532mila kune fatti poi lievitare fino a ben 522 milioni e 21mila kune, dopo revisione (dello giugno scorso). Ebbene, nel corso dei primi sei mesi dell’anno, la Città non è riuscita a incamerare più di 212 milioni e 680mila kune, il che sta a significare che l’erario cittadino è stato realizzato in una misura non superiore al 41,99 per cento.

Nessuna preoccupazione
Ad ogni modo, non dovrebbero sussistere motivi di preoccupazione. È ormai cosa risaputa e che si riconferma di anno in anno: il primo semestre, che precede la stagione turistica è sempre quello di magra, e dunque non è affatto escluso che il consuntivo di fine anno, riesca ad allinearsi con la cifra del preventivo. Tali entrate, tali spese, e ciò senza prendersi la licenza di andare oltre alla disponibilità di cassa, Pola registra 212 milioni e 670mila kune di uscite, quasi quasi giocando a una politica di pareggio. Nell’osservare più al dettaglio l’incameramento semestrale dei fondi di bilancio approvato, si scopre che 83,3 sono i milioni delle entrate tributarie realizzate fino alla fine di giugno, mentre la cifra cumulativa di previsione per l’anno in corso è di 184 milioni. Altrimenti detto, la città è riuscita a incassare il 45,2 di quanto previsto per l’intero 2022. Di tutte le entrate tributarie, ben 72.7 milioni di kune risultano attinti dai redditi dei contribuenti, mentre dei 33,1 milioni messi in preventivo per l’anno quali entrate derivanti dalla gestione patrimoniale (leggi locazione di vani d’affari, tasse sull’usufrutto di aree pubbliche, sulle case da villeggiatura ecc.), 15,8 sono stati già intascati (il 47,6 p.c.). Si aggiungono a tanto i 43,1 milioni di kune di tasse amministrative (contributi e indennizzi comunali ecc.), medianti i quali si vuole raggiungere un introito finale da 95 milioni. Da quanto spiegato dall’esperta del dicastero incaricato alle finanze, risulta in definitiva che il 39 per cento di quanto realizzato nel primo periodo dell’anno deriva dalla gestione fiscale e che le spese più rilevanti si sono rese necessarie per assegnare le retribuzioni agli impiegati pubblici, perlopiù ai fruitori di bilancio (asili, doposcuola, istituzioni culturali ecc.).

Dagli immobili 27 milioni
Nulla di eclatante,dunque, nel documento semestrale di bilancio a parte il capitolo riguardante la vendita degli immobili. Come del resto osservato in sede di riunione da Drago Marić, consigliere SDP, la realizzazione delle entrate si è fermata a un misero 14,68 del preventivato, mentre l’assessore alle finanze ha rivelato che il prossimo piano è quello di ricavare 27 milioni di kune direttamente dalla vendita di immobili di proprietà cittadina. En passant, senza entrare nel merito delle cifre (che non figurano specificate al dettaglio nemmeno nel bilancio), Vesna Sajić ha anche reso noto che i maggiori debitori nei confronti della città sono due imprese ormai naufragate: il cantiere navale Uljanik e la società commerciale Istra. In detto caso il procedimento di estinzione del dovuto si sta smaltendo lentamente a tappe.

Venduti 5 terreni della Città
A proposito di bilancio e di modalità di incameramento, al fine di recuperare il tempo perduto con i mancati affari di compra-vendita immobiliare (osteggiati da precedenti diatribe tra ex partner di coalizione al governo cittadino), 18 voti consiliari hanno appoggiato la messa in commercio di 5 terreni di proprietà pubblica per un guadagno complessivo di 9,9 milioni di kune. I voti contrari sono scaturiti dalla formazione Možemo!, i cui consiglieri hanno ancora una volta insistito sulla necessità di frenare lo smercio dei beni pubblici finché non si procederà in maniera programmata, con l’elaborazione del registro delle proprietà cittadine e di un piano strategico per la loro gestione.

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