La «nave» di Stoia è rimasta senza prua

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La «nave» di Stoia è rimasta senza prua

A cinque settimane esatte dall’inizio dei lavori la “nave” di Stoia è rimasta monca della prua, il “ponte” scoperto e le costruzioni laterali ugualmente demolite perché da qui in poi si stanno svolgendo i lavori di consolidamento delle fondamenta e delle strutture portanti, dopodiché si potrà passare alla tappa più consolante dell’opera di recupero: la ricostruzione dell’edificio tale e quale era stato concepito nella mente dell’architetto Enrico Trolis negli anni Trenta del secolo scorso.

Ora si fa sul serio

Muratori e carpentieri al servizio della società appaltatrice, il costruttore Izgradnja Popovački, si avvalgono del bellissimo tempo di ottobre per condurre velocemente e ottimamente quest’impresa edile che avevamo atteso per qualche decennio. Nessun problema serio all’orizzonte, nessun ritardo di sorta: i ritmi serrati e il buon grado di avanzamento dell’opera sono di buon auspicio e lasciano intendere che le consegne non tarderanno di un solo giorno, ma anzi, se mai, anticiperanno il termine contrattuale della chiusura del cantiere, che scade nella seconda metà di novembre. I tempi lunghi della progettazione, dei rilevamenti e delle trattative con la Soprintendenza ai Beni culturali sono un brutto ricordo: ora si fa sul serio. La struttura pericolante che imita il ponte di una nave è stata letteralmente demolita per essere ricostruita in ogni minimo dettaglio quale era stata in passato, ma su basi solide. Nuove armature di cemento andranno dunque a sostenere i due pilastri e la “prua” da ricostruire nella parte anteriore dello stabile. Idem per tutti i muri maestri, la copertura, le scale e il resto degli annessi che toccano l’edificio principale. Nessun intervento è previsto invece per le cabine laterali e il piano inclinato che scende in mare. Per giungere a tanto chissà quanta altra acqua passerà sotto i ponti.

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Città e Ministero insieme

Per arrivare al recupero dello stabilimento la Città di Pola ha commissionato una serie di rilevamenti statici che le sono costati poco più di 200.000 kune, più precisamente 123.750 kune il sondaggio geomeccanico e 83.750 kune la stima della situazione attuale. Il Ministero della Cultura ha partecipato alle spese con un finanziamento di 70.000 kune. I lavori di demolizione e ricostruzione delle strutture portanti dello stabilimento, le scale, il ponte e gli annessi del retro costerà ai contribuenti un altro mezzo milione di kune (per l’esattezza, 498.745,00). E il molo? Il molo col trampolino verrà ristrutturato in un secondo momento, probabilmente già nel 2019 grazie a un bando del Ministero della Cultura.

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