INTERVISTA Paolo Demarin: «Positivo il 2022 e che il 2023 porti salute, soddisfazioni e CI affollate»

Due anni al microscopio col presidente dell'assemblea dell'UI e del sodalizio di Sissano

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INTERVISTA Paolo Demarin: «Positivo il 2022 e che il 2023 porti salute, soddisfazioni e CI affollate»
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Con il riconfermato presidente dell’Assemblea dell’Unione Italiana nonché presidente della Comunità degli Italiani di Sissano, Paolo Demarin, abbiamo fatto il punto su un 2022 pieno di sfide e abbiamo cercato di inquadrare quello che ci aspetta nel 2023. L’anno che stiamo per lasciarci alle spalle è stato contrassegnato dal rinnovo del massimo organo della CNI, l’Assemblea dell’UI, dalla pubblicazione dei risultati del Censimento e dall’ottenimento di importanti traguardi per quel che concerne la verticale scolastica.

Dunque, com’è stato il 2022 agli occhi del presidente dell’Assemblea UI?
“Il 2002 è stato per molti aspetti un anno positivo. Siamo riusciti a portare a compimento un progetto che era atteso da tempo, quello della SMSI ‘Leonardo da Vinci’ di Buie. Si è trattato di un intervento di capitale importanza per la Comunità Nazionale Italiana in una località dove la concentrazione dei connazionali è molto alta rispetto ad altri territori d’insediamento storico. Quello di cui siamo altrettanto fieri è che siamo riusciti a portare a termine la preparazione di altri progetti capitali, in special modo per il nostro mondo scolastico. Mi riferisco alla documentazione per la costruzione della nuova SEI di Cittanova e a quella dell’asilo italiano di Sissano, per la qual cosa abbiamo anche assicurato parte dei mezzi finanziari. Il 2022 è stato l’anno nel quale è stato registrato il più alto Bilancio nella storia dell’Unione Italiana. Lo Stato croato, per tramite del Consiglio per le minoranze nazionali e dell’Ufficio governativo per i diritti dell’uomo e i diritti delle minoranze nazionali, ha devoluto all’UI un importo che definirei storico, con il quale è stato perfino superato l’importo erogato dalla Nazione madre. Questo è il frutto dell’ottimo lavoro svolto dal nostro deputato al seggio specifico e vicepresidente del Sabor, Furio Radin, il quale è riuscito con grande abilità politica ad assicurare queste risorse che hanno anche salvato la gestione delle CI, in quanto c’è stato un considerevole ritardo nell’erogazione dei mezzi finanziari della Nazione madre. Di ciò abbiamo parlato di recente anche con l’onorevole Giorgio Silli, sottosegretario di Stato al Ministero italiano degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI) e che tra le sue deleghe ha anche quella attinente agli italiani nel mondo, auspicando che le procedure per la realizzazione dei progetti vengano semplificate e velocizzate”.

Il 2022 è stato caratterizzato da altri due fatti importanti: il rinnovo dell’Assemblea dell’UI e la pubblicazione dei risultati del Censimento in Croazia.
“Per quanto riguarda le elezioni per il rinnovo dell’Assemblea, secondo me si sono svolte in un clima democratico, caratterizzato da confronti di idee e di programmi. Mi fa molto piacere che ci siano stati più candidati per il ruolo di presidente dell’UI. L’adesione al voto è stata bassa, specialmente nelle grandi Comunità, ma questo è dovuto a un momento di distacco di tutta la società nei confronti della politica in generale. Non è qualcosa che riguarda soltanto la CNI, ma è una tendenza più diffusa. Penso che nel prossimo futuro le cose cambieranno, che ci sarà un maggiore coinvolgimento delle persone nella vita pubblica e ciò si rifletterà anche sulla CNI. Ci sarà quasi una specie di rinascimento nella vita politica a livello generale. Il Censimento? Secondo me è stato fatto a livello amatoriale, organizzato malissimo in un periodo sfortunato, ovvero in piena pandemia. Anche se è stato avviato un sistema innovativo con l’autocompilazione dei dati, va detto che mancava il personale adatto per farlo porta a porta. Gli addetti al Censimento non conoscevano il territorio, la lingua e qui, ovviamente, mi riferisco a quella italiana.
Detto questo, i risultati hanno fatto registrare un calo del numero dei connazionali che vivono in Croazia, il che ci deve far riflettere. Non possiamo far finta di niente. È un dato di fatto che siamo una CNI composta in gran parte da anziani. È venuto a mancare il ricambio generazionale e accanto a ciò i giovani non sentono più un’identità, né nazionale, né culturale, né linguistica. Quindi, questo porta poi ad avere una società priva di un’identità. Bisogna invertire la rotta e lavorare molto con i giovani nelle nostre scuole e nelle Comunità, anche se poi tutto nasce nelle famiglie. Se non c’è quell’orgoglio in famiglia, è difficile che i figli sentano l’appartenenza al mondo minoritario. Su questo dobbiamo lavorare molto. I risultati del Censimento possono anche fungere da monito per rafforzare i rapporti con i giovani, spiegare loro l’importanza di mantenere viva la CNI, perché fa parte della storia dei nostri padri e dei nostri nonni e non può essere lasciata in disparte”.

Nell’Assemblea dell’Unione Italiana sembra ci sia una nuova armonia, come confermato anche dall’ultima seduta tenutasi a Umago…
“A volte dagli errori del passato si traggono conclusioni che poi aiutano in futuro. Devo ammettere che nello scorso mandato abbiamo cercato di introdurre nelle sedute dell’Assemblea un’alta democraticità, una vitalità nell’attività dei consiglieri. Forse a momenti abbiamo perso di vista un punto fondamentale, ovvero il compromesso. Questo è mancato nel mandato precedente, specialmente nel caso delle modifiche dello Statuto. Comunque, ne abbiamo parlato e ne abbiamo discusso. C’era, a mio avviso, poca collaborazione e poca preparazione dei consiglieri in vista delle sedute assembleari. E questo mi sembra sia cambiato. Si lavora molto di più prima delle sedute dell’Assemblea. Finora, in questo mandato abbiamo avuto delle assisi tranquille, tutto è stato approvato all’unanimità. Ci saranno divergenze di vedute quando saranno all’ordine del giorno temi più importanti. E in quelle occasioni dovrà essere fatto un grande lavoro di compromesso prima degli incontri assembleari. Si cercherà un equilibrio e si cercherà di coinvolgere tutti”.
Ha toccato il tema delle modifiche dello Statuto. Se ne riparlerà nel 2023?
“Stiamo terminando la programmazione dei lavori dell’Assemblea che dovrebbe avere luogo a fine gennaio. Da quello che mi risulta, i consiglieri hanno la volontà di riprendere questo tema, anche perché ci sono tante modifiche puramente tecniche da fare. Alcune questioni vanno aggiornate in armonia con le normative vigenti in Croazia e in Slovenia. Verrà sicuramente il momento in cui se ne riparlerà e, torno a ripetere, tutto avverrà con un grande dibattito e con una programmazione maggiore”.

Passiamo ora alla CI di Sissano di cui lei è presidente. Un sodalizio molto vivo negli ultimi tempi…
“Come tutte le Comunità, anche la nostra ha avuto alti e bassi. Abbiamo risentito molto le restrizioni adottate per combattere il Covid-19, che avevano portato a sospendere alcune attività storiche, come ad esempio il coro misto. Poi, tra l’altro, dopo quasi 30 anni di proficua attività, la dirigente Franca Moscarda ha lasciato il coro. L’abbiamo sostituita con Edna Strenja Jurcan e così la corale è rinata. Il gruppo folcloristico tiene bene, il neonato gruppo vocale femminile Theremines sta crescendo e avrà molti successi. Stiamo ricostituendo la Filodrammatica e qui ci darà una mano la cara Petra Blašković. Ci sono inoltre diverse attività innovative, come il laboratorio culinario oppure quello ludico per i bambini. L’anno prossimo dovrebbe nascere la prima attività socio-economica della CI. Apriremo, infatti, all’interno della sede, una boutique di prodotti tipici creati dai connazionali. Sarà aperta nei mesi estivi e sarà indirizzata in primo luogo ai turisti; saranno in vendita l’olio d’oliva, il vino e altro. Quello che una volta era un bar sociale diventerà dunque una boutique dei sapori. L’apertura è prevista in giugno.
Inoltre, entriamo nell’anno del 75.esimo anniversario. Non stiamo preparando nessuna manifestazione particolare in quanto l’idea è quella di celebrarlo con l’inaugurazione del nuovo asilo. Sono convintissimo che in aprile-maggio, assieme al Comune di Lisignano daremo il via alla gara pubblica per scegliere l’appaltatore dei lavori. Una parte dei mezzi finanziari che deriva dal Bilancio dell’UI per il 2022 è già stata accantonata. Ora ci impegneremo affinché ci venga incontro anche il governo croato. Parte dei finanziamenti verrà stanziata pure dal Comune di Lisignano. Entro la fine dell’anno i lavori verranno ultimati, in quanto non dovrebbero durare più di 6 mesi. Il costo dell’opera dovrebbe aggirarsi sui 5,5 milioni di kune”.

Prerogativa delle CI è anche la cura delle tradizioni. Il Festival dell’istrioto, che vi vede in prima linea e che coinvolge 6 sodalizi, ne è un esempio lampante. Abbiamo lasciato alle spalle già 10 edizioni.
“Il Festival dell’istrioto è nato un anno dopo il Festival dell’istroveneto. Era nato come un primo incontro per riallacciare i rapporti tra le CI. Da poco abbiamo archiviato la decima edizione di un appuntamento che è cresciuto di contenuti, di attività e di presenza. I connazionali coinvolti nel progetto sono oltre 300. Il Festival dell’istrioto non è solo una manifestazione di tre giorni all’interno della CI di Sissano; dietro c’è molto lavoro: ricerca, preparazione, creazione dei cartoni animati, dei libretti per i bambini, della raccolta di racconti. Il tutto va moltiplicato per il numero delle CI coinvolte. Ora siamo in attesa della conferma dell’inserimento dell’istrioto tra i beni immateriali della Repubblica di Croazia. Per la prossima edizione ci sarà sicuramente un cambiamento di ordine logistico. Gli eventi si terranno all’Estivo, in quanto il nostro teatrino è ormai troppo piccolo per accogliere tutti i partecipanti e il pubblico”.

Infine, un augurio ai connazionali nella sua doppia veste di presidente dell’Assemblea UI e della CI sissanese
“Estenderei l’augurio a tutta la gente dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia; a tutti auspico tanta salute. Viviamo in un periodo nel quale la prima cosa da augurare è la salute. E poi tante soddisfazioni personali a tutti, alle nostre associazioni, alle nostre istituzioni e ai connazionali. Spero di vedere le Comunità degli Italiani sempre più affollate, in modo da stare insieme e condividere le nostre tradizioni”.

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