Il Centro per l’infanzia ha riaperto le porte

Il recupero dell’edificio in via Radić, iniziato un anno fa, è venuto a costare 10 milioni di kune

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Il Centro per l’infanzia ha riaperto le porte

“Ventitré anni fa, all’epoca in veste di assessore alla Cultura, mi guardavo intorno: il soffitto si sfasciava e ci cadeva sul capo, sottoterra le caverne della vecchia cava di bauxite minacciavano di far crollare l’edificio. Era un dramma. Oggi ci troviamo qui senza nessuno di questi pensieri per la testa tranne quello di guardare i bambini crescere tra lo studio e il divertimento. Non c’è città senza teatro e a maggior ragione non c’è città senza un teatrino per i bambini”. Parole, sagge, e di buon auspicio, di Fabrizio Radin, facente funzione di presidente della Regione istriana, al fianco dei due vicesindaci Elena Puh Belci e Robert Cvek e di pochi ospiti d’onore scelti tra quelli che hanno maggiormente contribuito affinché l’ex Casa del pioniere, oggi Centro creativo dei bambini, fosse ristrutturata da cima a fondo, cortile compreso, a novant’anni dalla costruzione e a più di sessant’anni dalla sua prima seria ricostruzione con l’aggiunta di un livello superiore.

​Pochi, dunque, gli ospiti, pochi i bambini, scarso il pubblico. In tempi migliori questa della riapertura del teatrino a un anno di distanza dall’avvio dei lavori di recupero sarebbe stata una grande festa, con la pompa adatta al caso. In tempo di pandemia la cerimonia è stata breve e modesta, i contatti pochi e le felicitazioni … distanti. Giusto il tempo necessario per assistere all’esecuzione dei due inni (il nazionale e il regionale), di un numero di danza classica e di un brano musicale a cura del Coro Zaro e del Balletto. E giusto il tempo necessario per ricordare, come ha fatto Maja Račić del Fondo per l’efficienza energetica, il contributo dell’ente di 2,7 milioni di kune (su 10 complessivi) per la parte dell’impresa relativa appunto alla riduzione dei consumi di luce, acqua e gas con la ricostruzione di tetti e facciate, l’isolamento idrico delle fondamenta, la sostituzione dell’impianto di riscaldamento e raffreddamento, il ricambio di porte e finestre. Il resto, come noto, è un investimento della Città di Pola per tramite del suo amministratore di condomini, Castrum 97, che ha curato la progettazione e seguito i lavori appaltati al costruttore albonese De Conte. Il singolare progetto visivo, il colore delle facciate e il progetto grafico del logo portano la firma dell’architetto Bruno Juričić.

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