Fiume. Processo Uljanik: la Difesa all’offensiva

Rimandata la decisione sull’attendibilità dell’atto d’accusa. Si attende il responso definitivo in merito all’inammissibilità di determinate prove

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Fiume. Processo Uljanik: la Difesa all’offensiva

I giudici del Tribunale regionale di Fiume hanno rimandato la decisione sull’attendibilità dell’atto d’accusa attinente al processo Uljanik. I magistrati non hanno potuto esprimersi in quanto il Tribunale ha accolto alcuni dei ricorsi avanzati dai legali degli imputati inerenti all’inammissibilità di certe prove. Il procedimento in corso al Palazzo di giustizia del capoluogo quarnerino – presieduto dal giudice Saša Cvijetić – potrà proseguire soltanto dopo che la decisione sull’inammissibilità delle prove sarà diventata effettiva. Se la difesa o la Procura dovessero presentare ricorso in merito alla linea adottata dai giudici fiumani – cosa molto probabile – spetterà alla Corte suprema fare da arbitro.
Nel marzo scorso la Procura regionale di Fiume ha sollevato l’atto d’accusa nei confronti di Marinko Brgić, ex membro della direzione dell’Uljanik, e di altri undici top manager dei cantieri navali Scoglio Olivi di Pola e 3. maj di Fiume, contestando loro reati connessi all’abuso di fiducia in ambito economico. Inoltre, uno degli imputati è accusato pure di malversazioni in merito alle sovvenzioni. Oltre a Brgić sul banco degli imputati sono finiti pure Dragutin Pavletić, Veljko Grbac, Gianni Rossanda, Anton Brajković, Silvan Kranjc, Zdravko Pliško, Maksimilijan Percan, Elvis Pahljina, Darko Šorc, Domagoj Klarić, Eduard Milovan nonché l’Uljanik plovidba di Pola (società armatoriale che l’anno scorso ha cambiato il nome in Alpha Adriatic).
I dodici manager in questione furono arrestati nel marzo del 2019 e e interrogati. Nei confronti di Rossanda, Brgić, Pavletić, Percan, Kranjc e Grbac fu decretato il carcere preventivo (30 giorni di reclusione), mentre agli altri fu concessa la facoltà di difendersi a piede libero. Di recente la Corte suprema ha respinto il sollecito di una parte degli avvocati degli imputati affinché il processo Uljanik venisse celebrato a Pola e non a Fiume. I giudici dello Zrinjevac hanno valutato infondate le tesi relative a una presunta faziosità dei colleghi fiumani.

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