Assemblea CI. Approvati Bilancio e preventivo 2019

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Assemblea CI. Approvati Bilancio e preventivo 2019

Prima il dovere, poi il piacere. Tradizione vuole che per archiviare un anno di attività e quindi anche l’anno amministrativo-fiscale, la Comunità degli Italiani di Pola convochi per prima cosa i suoi consiglieri, con il compito preciso di vagliare e approvare i documenti necessari per chiudere l’anno contabile; dopo di che tutti i soci, gli amici e gli ospiti, per assistere allo spettacolo di fine anno che include la presentazione e la distribuzione del calendario a tema per l’imminente Anno nuovo. Così è stato anche mercoledì sera. Prima, dunque, il dovere. I consiglieri, convocati dalla presidente Tamara Brussich, hanno preso in esame i documenti contabili snocciolati dal presidente della Giunta esecutiva, Fabrizio Radin, constatando che nel 2018 sono entrate in cassa esattamente 1.152.680,00 kune, e quindi qualcosa in più rispetto al preventivo (1.077.891,00), a significare che le previsioni più cupe dell’anno sono state smentite in seguito all’evoluzione graduale degli eventi e delle circostanze. Per una via o per l’altra, i mezzi attesi dall’Unione Italiana sono arrivati a destinazione dopo tutto: se un Fondo è fallito nell’impresa, un altro ha saldato i conti in extremis alla fine dell’anno. In secondo luogo, l’Ufficio del deputato italiano al Sabor ha assicurato 60.000 mila kune di aiuti straordinari attinti all’Ufficio per le minoranze della Repubblica, e stando a Tamara Brussich e Fabrizio Radin, “questo sostegno dello stesso importo e dalla stessa fonte è atteso anche nel 2019, grazie all’interessamento del vicepresidente del Sabor, Furio Radin, ora nella posizione di poter negoziare e ottenere più fondi per la minoranza dal governo”.

L’attesa degli introiti

Quanto all’anno a venire si propone un Bilancio di previsione di 1,22 milioni di kune, documento stilato con un certo ottimismo e con la fiducia di ottenere il rifinanziamento del cosiddetto supporto istituzionale della Città di Pola, che finora aveva elargito a favore delle attività alla sede di via Carrara tra le 265mila e le 280mila kune l’anno. Per il 2019, dunque, la Comunità degli Italiani di Pola si propone di spendere circa un terzo del suo Bilancio per gli stipendi del personale impiegato in pianta stabile, un terzo per le spese materiali e almeno un terzo per i programmi, l’attività artistico-culturale, le iniziative e i progetti particolari. Una delle novità ancora in via di negoziazione è che la Comunità degli Italiani di Pola offrirebbe ospitalità alla compagnia di prosa “Teatar Naranča”, guidata dal connazionale Luka Juričić e specializzata in allestimento di spettacoli di prosa per bambini e adolescenti. La compagnia impiega diversi connazionali ed è in grado di organizzare in Comunità una vera e propria filodrammatica capace di produrre spettacoli dialettali in cambio dell’ospitalità avuta nella sede di via Carrara per la durata di un anno o poco più.
Politica e dintorni. Il consigliere indipendente Valmer Cusma ha cercato di convincere i colleghi di approvare due mozioni politiche: una che costringesse “l’amministrazione municipale a rimediare immediatamente alle evidenti violazioni dello Statuto, delle leggi e delle Convenzioni internazionali in materia di diritti della Comunità nazionale italiana” in riferimento alla mancata applicazione del bilinguismo sui manifesti e altro materiale visivo e promozionale degli eventi di Natale e Capodanno in città e sulla piscina pubblica. Con un’altra mozione, il consigliere Cusma ha proposto di negare la fiducia dell’Assemblea comunitaria alla vicesindaco italiana eletta dalle file della DDI, Elena Puh Belci, per non aver “dimostrato sufficiente impegno per far rispettare gli atti che regolano la posizione degli Italiani di Pola”. Messe le due bozze di mozione ai voti, l’assemblea le ha respinte entrambe. Stando alla presidente Tamara Brussich “per ovviare a eventuali omissioni ed errori in materia di bilinguismo e diritti minoritari al Municipio, gli strumenti e le modalità d’influenza da usare sono il dialogo e l’incontro piuttosto che l’accusa e lo scontro”. A discussione esaurita, l’Assemblea ha deciso di optare per una serie di incontri in Municipio tra i consiglieri della minoranza, il sindaco, i vicesindaci e gli assessori.

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