Croazia. Misure di sicurezza scadenti: 17.240 infortuni sul lavoro nel 2023

0
Croazia. Misure di sicurezza scadenti: 17.240 infortuni sul lavoro nel 2023

In Croazia nel corso del 2023 sono stati registrati 17.240 infortuni sul lavoro e alcune decine di morti bianche. A dichiararlo è stato il presidente della Confederazione dei Sindacati autonomi della Croazia (SSSH), Mladen Novosel, in occasione della Giornata mondiale della salute e della sicurezza sul lavoro. “Ogni giorno, 63.500 lavoratori sono assenti per malattia a causa di infortuni sul lavoro o altre condizioni di salute, il che significa in media che ogni lavoratore è in malattia per 11 giorni all’anno. I numeri sono elevati e le perdite delle aziende sono preoccupanti, così come il fatto che non vi sia una diminuzione di questo trend”, ha sottolineato Novosel.
“L’obiettivo è ridurre al minimo gli infortuni e gli incidenti sul lavoro, e i principali responsabili dell’attuazione delle misure di sicurezza sul lavoro sono i datori di lavoro e il governo che dovrebbe proporre soluzioni per migliorare le misure di sicurezza sul lavoro”, ha sottolineato il presidente dell’SSSH il quale ritiene che sia necessaria una migliore valutazione dei rischi sul posto di lavoro e una migliore formazione dei lavoratori, specialmente a causa della loro carenza e del crescente numero di lavoratori stranieri.
“Da una ricerca condotta dall’SSSH, sebbene non su un campione rappresentativo, nelle aziende in cui opera l’SSSH, è emerso che la valutazione dei rischi non viene condotta in modo adeguato e che molti datori di lavoro non adempiono ai loro obblighi in materia di sicurezza sul lavoro mentre le modifiche alla Legge sulla sicurezza sul lavoro hanno portato a una riduzione delle misure di sicurezza che hanno avuto un impatto negativo sulla sicurezza sul posto di lavoro”, ha detto la segretaria esecutiva dell’SSSH, Dijana Šobota. Ha avvertito che il numero di casi di lesioni e di morti sul lavoro rimane ancora inaccettabilmente alto, anche se è leggermente diminuito durante la pandemia da Covid-19, e il problema risiede, tra le altre cose, nella mancanza di atti legislativi per l’attuazione della Legge sulla sicurezza sul lavoro. “L’anno scorso ci sono state 32 morti bianche, di cui 20 nel settore edile”, ha detto il direttore dell’Ufficio per il lavoro e la protezione del lavoro presso il Ministero del Lavoro, del Sistema pensionistico, della Famiglia e delle Politiche Sociali, Dražen Opalić. La situazione è preoccupante soprattutto per le micro e piccole imprese, nonché per gli artigiani, quindi il Ministero sta sviluppando strumenti per abilitarli a lavorare in modo sicuro e sta intensificando la sorveglianza sulle agenzie autorizzate che valutano i rischi e offrono servizi di protezione sul lavoro, ha detto Opalić.
Tomislav Bitunjac dell’Associazione croata dei datori di lavoro (HUP) ha affermato invece che è nell’interesse dei datori di lavoro ridurre al minimo le lesioni e gli incidenti sul lavoro e la loro responsabilità nell’attuare la protezione sul lavoro è indiscutibile. Ma anche i lavoratori sono tenuti ad abilitarsi a lavorare in modo sicuro e a utilizzare dispositivi di protezione. “Abbiamo un quadro legislativo, ma non deve restare su carta”, ha concluso Bitunjac.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display