I numeri premiano la Dinamo L’unica sconfitta è con il Rijeka

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I numeri premiano la Dinamo L’unica sconfitta è con il Rijeka

FIUME | A fine anno si fanno solitamente i bilanci e non faremo un’eccezione nemmeno per quanto concerne il campionato di Prima Lega, da qualche giorno andato in letargo in vista delle vacanze di Natale e Capodanno. Si tornerà a giocare il 2 febbraio, anche se a fare da prologo al girone primaverile saranno Slaven Belupo e Rijeka, in campo il 30 gennaio nell’ambito del recupero della 18ª giornata. Nel frattempo spazio ad analisi, considerazioni e dati statistici, da sempre una chiave di lettura piuttosto indicativa.

Innegabile il fatto che a dominare la prima parte di campionato sia stata la Dinamo, rinfrancata anche da una mezza stagione ad altissimi ritmi nella fase a gironi di Europa League. In campionato la squadra di Nenad Bjelica vanta uno score di 14 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta, quella subita il 24 novembre a Fiume in virtù del gol di Antonio Mirko Čolak al 64’. Proprio il Rijeka è stata la squadra che si è maggiormente distinta nelle ultime settimane: dall’arrivo in panchina di Igor Bišćan al posto di Matjaž Kek i fiumani hanno collezionato sei vittorie in campionato, delle quali cinque di fila. Gorgon e compagni chiudono in terza posizione, a -12 dalla stessa Dinamo e a -1 dall’Osijek, che hanno però una partita in più.

Rudeš giovane, ma spacciato

Se la compagine zagabrese può ritenersi già con un piede campione nazionale, il Rudeš sembra ormai retrocesso. I tre pareggi in 18 incontri disputati non inducono certo all’ottimismo. Interessante comunque rilevare che uno dei tre pareggi è arrivato al Maksimir con la Dinamo. La piccola compagine del sobborgo della capitale può comunque consolarsi dal fatto di avere la squadra più giovane dell’intero torneo con una media d’età di 22,2 anni. Seguono l’Istra 1961 (22,6) e la Lokomotiva (23,5). La più vecchia, o forse meglio dire esperta, è il Gorica (26,2). Il Rijeka è terzo da dietro con la media di 25,4.

Cannonnieri: comanda Andrić

Complessivamente sono stati segnati 252 gol (2,83 a partita), con 98 autori diversi. Cinque invece le autoreti. Capocannoniere della prima parte di campionato è il serbo dell’Inter Komnen Andrić con 10 reti, delle quali però la metà segnate su calcio di rigore. Al secondo posto, a pari merito, troviamo Heber, e Mirko Marić dell’Osijek con 9 centri a testa. Quest’ultimo ha raggiunto il brasiliano del Rijeka grazie alla tripletta segnata nell’ultimo turno all’Inter ed è per questo che il suo nome figura sul podio. Due i giocatori che hanno disputato tutti i 1.620 minuti: entrambi sono di ruolo portieri, ovvero Kristijan Kahlina (Gorica) e Marko Malenica (Osijek). Complessivamente sono stati impiegati 259 giocatori. La squadra che ha usato il maggior numero di effettivi, ben 32, è la Dinamo. C’è però una spiegazione logica: gli zagabresi hanno spesso schierato i titolari in Europa League e i rincalzi nelle gare di campionato, soprattutto con avversari più abbordabili. Viceversa, la compagine con il minor numero di calciatori impiegati (20) è il Rijeka.

Traoré il più indisciplinato

Ben 417 le ammonizioni e 26 le espulsioni comminate dagli arbitri. Il poco invidiabile titolo di “più indisciplinato” va a Mohamady Diarra Traoré dell’Istra 1961 con 9 cartellini gialli. La squadra con minor numero di ammonizioni è il Rijeka (28), quella con il maggior l’Istra 1961 (52). Fiumani e polesi fanno registrare anche tre espulsioni a testa, in una classifica nella quale la migliore è la Lokomotiva con 0 e la peggiore lo Slaven Belupo con 5. In totale, il premio fair-play va alla Lokomotiva, seguita da Dinamo e Rijeka.

L’Hajduk richiama il pubblico

Uno dei maggiori problemi del campionato è l’affluenza di pubblico, ormai da anni a livelli minimi. Nelle 89 gare la media è di appena 2.702 spettatori. Come da tradizione, la squadra con il più alto numero di pubblico è l’Hajduk (95.348), che vanta una media dei 6.810 a partita. Interessante rilevare che la compagine spalatina è in vetta alla classifica nonostante abbia giocato ben quattro incontri a porte chiuse (Rijeka, Inter, Slaven Belupo, Istra 1961). Nelle rimanenti cinque gare interne ci sono stati 59.036 spettatori, ovvero 11.807 a partita. Tornando alla classifica generale, al secondo posto troviamo la Dinamo (85.378) e al terzo il Rijeka (59.965), che ha però una partita in meno. L’Istra 1961 è settimo con 27.657, mentre il titolo di fanalino di coda spetta al Rudeš (17.225).

Allenatori, una categoria a rischio

Delle dieci squadre che partecipano in Prima Lega, ben cinque hanno cambiato allenatore in corso. Altrettanti quelli sopravissuti: Nenad Bjelica (Dinamo), Zoran Zekić (Osijek), Goran Tomić (Lokomotiva), Sergej Jakirović (Gorica) e Samir Toplak (Inter). Particolare movimento c’è stato all’Hajduk, con Zoran Vulić a prendere il posto di Željko Kopić e con Siniša Oreščanin a sostiture poi lo stesso Vulić. Situazione analoga all’Istra 1961: a iniziare la stagione è stato Manolo Marquez, poi è arrivato Curo Torres e adesso in panchina c’è Krunoslav Rendulić. Doppio cambio anche nel Rudeš: Darko Jozinović ha rilevato Marko Lozo, che aveva a sua volta preso il posto di Ivan Matić. Nessuno dei tre è riuscito però a dare la scossa alla squadra. Infine, lo Slaven Belupo, dove Tomislav Ivković ha ceduto la panchina a Ivica Sertić.
Come detto, il campionato riprenderà con il recupero tra Slaven Belupo e Rijeka per concludersi poi il 25 maggio 2019. Due i turni infrasettimanali: il 3 aprile nell’ambito della 27ª giornata e il 15 maggio nell’ambito del 34º turno.

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