Aeroporto di Pola: la pacificazione è… scoppiata

Il Sindacato dell’Istria, Quarnero e Dalmazia accusa la direttrice di giochi trasversali

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Aeroporto di Pola: la pacificazione è… scoppiata

Senza esito la pacificazione tra SIKD (Sindacato dell’Istria, del Quarnero e della Dalmazia) e datore di lavoro all’Aeroscalo polese. Molte cose, però, dicono dal SIKD, sono ora più chiare. La direttrice, sostengono, non ha preso parte alla pacificazione con buoni propositi né era sua intenzione firmare l’Annesso al Contratto collettivo, che le avrebbe concesso di tutelare le paghe e l’impiego per un anno. sembra proprio che le sue intenzioni siano (state) diametrali. Non ha considerato le richieste del Sindacato di prendersi un paio di giorni per rivedere le posizioni sindacali e proseguire con le trattative. Ha rimandato al mittente pure la proposta di rivedere la decisione di revoca del Contratto collettivo, che consentirebbe di tentare con la pacificazione. Sembra proprio che abbia deciso di mantenere il diritto di interrompere i contratti di lavoro. L’avrebbe pensata per bene, dicono dal SIKD: con la firma dell’Annesso avrebbe mantenuto gli stipendi, ma appena smesso di fruire dei sostegni derivanti dalle misure anti Covid avrebbe messo mano ai licenziamenti. Ha avuto buona mano nel gioco con il Sindacato autonomo dell’Aeroporto, ma le è andata male con il SIKD. Infatti, quando questo Sindacato ha chiesto una maggiore sicurezza nel mantenimento dell’impiego durante l’applicazione dl Contratto collettivo, ha figurativamente stracciato il documento. Quindi, non si può certo parlare di sensibilità sociale e solidarietà.

 

Che dire del Sindacato fratello? Che sia ingenuo o semplicemente se ne sta al gioco della direzione? Certo è che la direttrice non ha voluto continuare nelle trattative senza la presenza degli Autonomi. Che nel caso non hanno di che pacificarsi con nessuno, avendo firmato l’Annesso al Contratto collettivo.
L’applicazione ex lege del Contratto collettivo produrrà una spesa di 1,5 milioni di kune entro marzo dell’anno prossimo; soldi che si sarebbero potuti risparmiare con un ritocco – in giù – agli stipendi e altri diritti materiali (manovra che ha trovato il SIKD d’accordo).

La direttrice, si dice in un comunicato del SIKD, si comporta come se la crisi fosse di altri luoghi. Basti il dato che ha ingaggiato uno studio legale esterno per le trattative con il SIKD. Studio che, naturalmente, emetterà la sua buona parcella. L’Aeroscalo, naturalmente, ha un suo legale… in casa.

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