Pola, c’è aria di elezioni anticipate. Zoričić: «Dimissioni? Macché…»

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Pola, c’è aria di elezioni anticipate. Zoričić: «Dimissioni? Macché…»
Il sindaco di Pola, Filip Zoričić. Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

C’è un’aria di elezioni anticipate in città, dopo le destituzioni e le dimissioni a catena a piazza Foro. Il sindaco Filip Zoričić dice di non capire, di essere sconcertato, deluso. La sua giornata è iniziata col collegio dei direttori delle aziende pubbliche, che “lavorano come sempre e hanno il mio appoggio”. Poi è continuata con un faccia a faccia con i dipendenti dell’assessorato all’Edilizia che si sono schierati apertamente contro di lui. Anche di questo si è stupito. Avrebbe preferito che gli parlassero apertamente, a tu per tu, e non così coinvolgendo il pubblico e di riflesso i partiti politici che ora “cavalcano l’onda perché questo è quello che deve fare l’opposizione: criticare”. Insomma, secondo il sindaco, se c’è un problema, non è lui, ed ecco come spiega le sue ragioni, parola per parola. “Il nostro colloquio (con gli impiegati ribelli, nda) è stato educato. Ho fatto capire ai dipendenti che chiunque non sia in grado di seguire il mio passo, il mio modo di lavorare e di comunicare, può anche fare le valige, poiché le porte del municipio sono sempre aperte in una e nell’altra direzione, benché preferirei che restassero. Naturalmente alla condizione che questo loro lavoro sia onesto e sia nell’interesse della città. Quello che mi rinfacciano pubblicamente – e cioè che io mi occuperei solo di quisquilie, di interventi ambientali di minor conto, e che questo modo di fare non andrebbe oltre le usanze del populismo – mi rattrista oltre ogni dire. Ritengo che sono proprio i piccoli cambiamenti urbani quelli che rendono la vita migliore: tutte quelle telefonate dei cittadini che esigono migliori condizioni di vita nei propri rioni, dalla fognatura alla panchina sotto casa, tutto è importante e la mia politica resterà quella di ascoltare, registrare e trasferire le richieste e i suggerimenti dei polesi agli uffici che hanno il compito di occuparsene. In nessun caso posso accettare il giudizio per cui le piccole questioni non avrebbero alcuna importanza. Ne hanno, invece, anche senza nulla togliere alle opere pubbliche di primissimo ordine, che naturalmente seguono il loro corso: dall’autosilo al restauro dello stabilimento balneare di Stoia, dall’allargamento della tangenziale agli asili in attesa di costruzione”.

Insomma, tutto come prima, più di prima e meglio di prima. A sentire Filip Zoričić, l’amministrazione municipale funziona nel rispetto del bilancio e delle deliberazioni vigenti, mentre del prossimo preventivo saranno chiamati a decidere i consiglieri: “Sappiamo benissimo che non ho la maggioranza e che si procede di Bilancio in Bilancio”. Quanto alle dimissioni di Anja Ademi, parole ponderate, caute e rispettose per la dimissionaria: “Ringrazio Ademi come ho già fatto e continuerò a fare sempre, per i due anni che si è messa a disposizione, per tutto quello che ha fatto per la città. Insieme abbiamo cambiato le modalità di lavoro e di comunicazione in seno alla pubblica amministrazione. Per come mi ha presentato le sue dimissioni, se ne va per ragioni personali che vanno rispettate: ognuno di noi è libero di cercare nuove sfide professionali e personali e nessuno è insostituibile. Tutti, me compreso, possono essere sostituiti. La città viene prima di tutto, e tutti gli altri vanno e vengono.

Le mie dimissioni? Non ne vedo il motivo. Non trovo nessun un motivo politico, ma neanche alcun un motivo morale per rassegnare le dimissioni. Sono stato eletto sindaco alle elezioni nel giugno di due anni fa e aspetterò le prossime elezioni per sentire il nuovo verdetto dell’elettorato. Vedo che c’è del fermento politico in città, sento che ci sono aspiranti sindaci pronti per partire alla carica ma devo anche ribadire che queste famose opposizioni hanno amministrato la città chi per 8 e chi per 15 anni e hanno fatto quello che hanno fatto. Le stesse vie, le stesse strade, gli stessi angoli bui di Pola che oggi chiedono di essere ristrutturati o riqualificati c’erano anche quella volta e tuttavia nessuno se n’è occupato”, ha concluso Zoričić.

Miletić: «Sono preoccupato per la città»

Le dimissioni dell’assessore all’Urbanistica, agli Investimenti e ai Progetti di sviluppo, Anja Ademi, e la “rivolta” di un nutrito gruppo di funzionari e dipendenti dell’amministrazione polese, preoccupano il presidente della Regione ed ex sindaco di Pola, Boris Miletić. “Il lavoro di squadra è uno dei segreti per il successo di un’organizzazione e di un’azienda, ma anche di un’ente pubblico locale”, ha detto Boris Miletić, aggiungendo che i troppi avvicendamenti avvenuti negli ultimi mesi ai vertici di diversi assessorati cittadini e le dimissioni presentate nei giorni scorsi da Anja Ademi non possono che togliere sicurezza e stabilità all’intera pubblica amministrazione. “Pola è una città complessa che necessita di essere governata da un team leader e da una squadra unita e che funzioni come un ecosistema, senza intoppi”, è l’opinione dello zupano, che alla domanda se secondo lui il sindaco dovrebbe rassegnare le proprie dimissioni ha risposto dicendo che la decisione spetta soltanto a Zoričić, che il presidente ha, però, invitato a riflettere bene sulle modalità di gestione della sua amministrazione di Pola. Detto questo, Miletić ha sottolineato come il costo di eventuali elezioni anticipate sarebbe decisamente inferiore al calcolo dei danni provocati dal non funzionamento della pubblica amministrazione. Lo zupano ha commentato il fatto che, nonostante, tutto, il sindaco goda ancora della fiducia dei consiglieri dell’SDP e dell’HDZ. “Non hanno altre alternative. La loro è un’alleanza di necessità”, ha concluso.

La Dieta: «Zoričić, esprimento fallito»

La Dieta Democratica Istriana ha convocato la stampa per fare il punto della situazione. Valter Boljunčić (capogruppo DDI in Consiglio), gli ex vicesindaci Robert Cvek ed Elena Puh Belci e il presidente della formazione politica regionalista, Dalibor Paus, hanno espresso il proprio parere sulla sommossa di piazza Foro, culminata ieri, lunedì 3 ottobre, con le dimissioni di Anja Ademi, uno dei pilastri dell’esecutivo di Zoričić. Boljunčić ha detto: “L’esperimento Zoričić che dura da due anni e mezzo deve terminare perché comporta danni e più si andrà avanti peggiori saranno le conseguenze. La DDI non ha fatto ostruzionismo né ha mai frenato progetti di sviluppo: è vergognoso anche il fatto che ce lo rinfacciano perché non abbiamo mai avuto altro in mente che il bene della città. Ora si vede che il difetto era un altro. Se un assessorato intero si ribella, non è un incidente di passaggio. Se il bilancio fa acqua non è un caso. Se il malcontento serpeggia, non è un male passeggero. Possibile che solo il sindaco abbia ragione e tutti gli altri torto? Fossi in lui, farei quello che una persona seria, ragionevole e responsabile farebbe in questo frangente, e vedete voi se mi sono spiegato a dovere”, ha concluso il capogruppo.

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