Rovigno. Si è spento Bruno Mascarelli

Il grande pittore si è spento all’età di 93 anni, lasciando un vuoto incolmabile

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Rovigno. Si è spento Bruno Mascarelli

È scomparso all’età di 93 anni, il grande Bruno Mascarelli, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo dell’arte e nella sua Rovigno, alla quale aveva dichiarato amore eterno e che sicuramente sentirà molto la sua mancanza.
La conferma della triste notizia è arrivata dal Museo della Città di Rovigno, istituzione fondata da Mascarelli stesso nel 1954 assieme a un gruppo di artisti. “Così come Bruno Mascarelli ha vissuto l’arte, ha vissuto anche la vita, perciò siamo rimasti sorpresi dalla perdita, avvenuta improvvisamente. Bruno era vitale, nonostante la sua età, ed è stato dignitoso fino all’ultimo momento. Riposa in pace!”, ha scritto ieri il curatore del Museo, Dario Sošić, nel messaggio di cordoglio apparso sul sito web dell’ente.
Rovigno e Mascarelli sono sempre stati un’entità inscindibile, il cui incontro avvenne in tempi difficili, all’epoca in cui la città venne colpita dall’esodo di numerosi intellettuali. Mascarelli, nato a Sarajevo il 18 agosto 1926, prima di scoprire Rovigno, trascorse l’infanzia e la giovinezza viaggiando. Giunse a Rovigno privo di beni materiali, ma con una ricchezza culturale acquisita nella Scuola elementare ebraica a Sarajevo, nella scuola ortodossa a Banja Luka e in seguito all’Istituto cattolico di San Vincenzo. Ha studiato scultura all’Accademia di Belle arti di Belgrado, nella classe di Toma Rosandić, Lojze Dolinar e Sreto Stojanović, per proseguire all’Accademia di Belle arti di Zagabria, nella classe del professore Ernest Tomašević. A Zagabria lavorò anche nell’Agenzia pubblicitaria croata.
Dopo essersi diplomato all’Accademia di Belle arti a Zagabria, nel 1949 arrivò a Rovigno, dando inizio a un’intensa attività artistica. Inaugurò la prima mostra personale il primo maggio 1951 nella Casa della cultura.
Sempre nel 1951 partecipò con venti xilografie al Soesman kabinet di Rotterdam. Nello stesso periodo espose anche a Fiume, Zagabria e Belgrado, introducendo nella pittura del territorio il modello dell’arte italiana del Novecento. Fu invitato a Richmond, negli Stati Uniti, alla mostra degli Artisti del realismo magico, quindi a Katowice a una mostra di disegni. Bruno Mascarelli è stato vicino ai gruppi d’avanguardia “Exat 51” e “Gorgona”, i quali hanno avuto un ruolo chiave nell’arte croata contemporanea. Studiò la tecnica dell’affresco con Pino Casarini a Verona nel 1953 e l’anno successivo con Zora Matić e Slobodan Vuličević istituì il Museo civico di Rovigno. Lo stesso gruppo di artisti fondò anche la “Colonia artistica” e, più tardi, la “Grisia”.
A Rovigno, Mascarelli iniziò a riunire personalità provenienti da tutto il territorio dell’ex Jugoslavia e, in particolare, dai due principali centri culturali: Zagabria e Belgrado, dando vita a un nucleo che passò alla storia come Scuola rovignese. Alla fine del 1955 ebbe la prima mostra personale in Italia. Da quel momento in poi, la sua attività espositiva si svolse prevalentemente all’estero. Nei primi anni Sessanta si trasferì prima a Milano e poi a Parigi.
Rovigno rimase il suo rifugio e un ponte tra oriente e occidente. Un luogo che lo ha sempre ispirato e al quale ha regalato e dedicato la sua arte: un’arte che si è sempre opposta alle convenzioni e alle regole prestabilite, sempre alla ricerca della novità. Nel 2006 è stata pubblicata la sua monografia e gli è stata conferita un’onorificenza speciale della Città di Rovigno.
“Anche quando mi trovo a Parigi sogno Rovigno e l’Istria”, aveva confessato, di recente, all’inaugurazione della sua ultima mostra nel Museo della Città. Non resta, quindi, che sperare che continui a sognare la tanto amata Rovigno nel sonno eterno.

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