Delegazione ligure a Fiume per tenere viva la memoria

I graditi ospiti sono stati accolti nell’Aula magna dell’SMSI dal preside Michele Scalembra, dettosi compiaciuto dell’incontro

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Delegazione ligure a Fiume per tenere viva la memoria
Michele Scalembra con gli ospiti. Foto: RONI BRMALJ

Si è tenuta ieri mattina a Fiume la visita delle autorità regionali e degli alunni, organizzata dal Consiglio regionale della Liguria. Presenti, oltre agli alunni, anche docenti, consiglieri regionali e rappresentanti liguri dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.

La comitiva, dopo essere stata a Redipuglia, Basovizza, Padriciano, Pola e Pisino, ha fatto tappa presso la Scuola media superiore italiana e successivamente anche alla Comunità degli italiani di Fiume.
Il motivo del viaggio è incentrato sui valori della memoria e sul sacrificio degli italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia, promosso dalla Regione Liguria.
Con un discorso nell’Aula magna dell’ex Liceo, il preside Michele Scalembra, ha dato il benvenuto agli ospiti presentando la scuola, parlando della Comunità degli Italiani di Fiume e spiegando cosa significa essere italiani nell’odierna realtà croata. Al termine del discorso introduttivo i presenti hanno potuto assistere al film “Figlio di due mondi”, opera diretta da David Šegić su idea dei proff. Patricia Alberini e Dario Ban e realizzato interamente dagli allievi dell’istituzione.
Il consigliere regionale della Liguria Sandro Garibaldi si è mostrato entusiasta dell’iniziativa e ha ringraziato per l’accoglienza ricevuta. Il preside Scalembra e la presidente della Comunità degli Italiani di Fiume, Melita Sciucca, sono stati omaggiati dai consiglieri della Regione Liguria Sandro Garibaldi e Sonia Viale con doni in linea con l’occasione.
Cinzia Raviola, impiegata presso il gabinetto della Presidenza del Consiglio della Regione Liguria, ha parlato anche del concorso regionale che, assieme ai rappresentanti alle autorità, ha portato con sé anche 12 alunni delle suole liguri. “Si tratta di un concorso regionale che si bandisce dal Consiglio regionale dal 2004 e ha come obbiettivo mantenere viva la memoria verso le vittime dell’esodo italiano giuliano-dalmata. Molti esuli, in quegli anni così incerti, si erano stanziati in Liguria. In quella Regione il loro inserimento fu abbastanza rapido nonostante tutte le possibili avversità della situazione”, ha dichiarato.
In questa parte d’Italia, infatti, s’istituirono due grandi campi profughi (a Chiavari e Spezia) che furono per la nuova comunità appena arrivata un punto di partenza per una nuova vita. Era una comunità molto vivace, che insidiatasi perlopiù nello storico quartiere genovese di Oregina, trovò in questa città portuale, molte analogie con la terra madre appena lasciata. Con tutte le sofferenze che sono insite dell’essere profughi, questa gente si è inserita benissimo ed è stata sin da subito una componente attiva nella comunità locale. Gli esuli ci misero poco a riscattarsi con il proprio lavoro e superare, così, l’iniziale sospetto dei locali.
“Bisogna dire che c’è sempre stata tanta responsabilità da parte della Regione, nel facilitare il processo. A testimonianza di questa sensibilità, sta anche il concorso, per tutte le scuole liguri, istituito dalla Regione che premia le migliori espressioni artistiche dei ragazzi legate al tema del ricordo dell’esodo. Come premio alcuni dei vincitori, 12 ragazzi per l’appunto, sono qui con noi oggi in una specie di viaggio premio. Siamo ormai giunti alla 23a edizione (ci sono stati anni con due edizioni) di questo concorso di studio dedicato ai fatti legati ai confini orientali italiani e speriamo di essere qui anche l’anno prossimo. Si tratta di un concorso di espressione libera (che può essere una poesia, un tema, un quadro, …), ma è sempre necessaria una preparazione approfondita perché i soli libri di storia scolastici non vanno molto nel dettaglio in questo argomento e i ragazzi possono avere difficoltà nel capire l’intera questione, che anche tutt’oggi rimane molto divisiva. Fortunatamente, la volontà di guardare in avanti derivante dalla mentalità sempre più europea dei nostri Paesi, ci darà sicuramente una mano da questo punto di vista. L’anno prossimo avremo anche l’esempio di Gorizia e Nova Gorica che si uniranno insieme nelle vesti di capitali europee della cultura. Secondo me è un’ottima idea a ne usciranno molte cose positive!”, ha concluso Cinzia Raviola.

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