La giornata di ieri è stata molto importante per la cultura bibliotecaria di Fiume, in quanto il complesso del Benčić, il cosiddetto Quartiere artistico, ha ottenuto una nuova biblioteca. Stiamo parlando della biblioteca del Museo civico di Fiume, che è stata presentata dal direttore f.f. Mladen Urem, dall’ex direttore Ervin Dubrović e dal sindaco di Fiume, Marko Filipović.
Urem ha spiegato che si tratta di libri che prima venivano conservati nel Cubetto, la sede in piazza Zanella, e il cui trasloco era stato previsto già dal progetto di ristrutturazione del Palazzo dello Zucchero. Alla fine, però, per diversi motivi, gli spazi che dovevano ospitare la biblioteca erano stati dati in usufrutto al Centro interpretativo per il glagolitico. A partire dal 2024, però, gli spazi sono rimasti vacanti e si è potuto procedere non solo con il rafforzamento della pavimentazione, che deve reggere il peso delle pubblicazioni, ma anche con il trasporto di libri e riviste da una sede all’altra.
Da dicembre l’apertura ai cittadini
“Ora che abbiamo concluso la prima fase siamo pronti a mostrare al pubblico la nostra biblioteca – ha spiegato il direttore –. Per il momento, però, non l’abbiamo aperta al pubblico perché prima dobbiamo registrarla e risolvere problemi di carattere amministrativo e in autunno si passerà all’assunzione di una persona che sarà responsabile non solo della biblioteca, ma anche dei prestiti. Per il momento, dunque, i libri possono venire presi in prestito solo dal nostro personale, ma dalla fine dell’anno saremo aperti anche a studenti, collaboratori e altri interessati. Nel Cubetto erano conservate tutte le pubblicazioni che in precedenza facevano parte del Centro per la storia del movimento operaio, attivo fino ai primi anni Novanta, la collezione del Museo della rivoluzione popolare e quella del Museo della Città di Fiume. Queste tre collezioni, dunque, sono state unite in una unica biblioteca che sicuramente contiene volumi di difficile accesso, soprattutto per quanto riguarda le azioni antifasciste, la Seconda guerra mondiale e le vittime del conflitto. Ringrazio anche la Biblioteca civica e il direttore Niko Cvjetković per averci donato gli scaffali sui quali sono stati collocati i libri”.
Urem ha aggiunto che attualmente sono state registrate 15mila pubblicazioni, ma che sicuramente ci saranno prossimamente delle donazioni che porteranno questo numero a quota 20mila. Non è noto per il momento come sarà possibile abbonarsi alla biblioteca e quanto costerà l’abbonamento annuale.
Riviste e pubblicazioni italiane
L’ex direttore, Ervin Dubrović, ha salutato con entusiasmo la realizzazione di questo progetto e si è augurato che i volumi vengano digitalizzati in modo da avere anche un catalogo virtuale da consultare a distanza.
“Accanto alla Biblioteca civica, a quella per l’infanzia e a quella del Museo di Arte moderna e contemporanea, il Benčić ha ottenuto la quarta biblioteca – ha continuato –. Questa biblioteca non contiene volumi molto vecchi, ma presenta tre collezioni esaustive legate alla storia della nostra città, ma anche alla storia dell’arte e altri settori affini”.
Il sindaco di Fiume, Marko Filipović, si è augurato, innanzitutto, che la biblioteca possa aprire quanto prima i suoi battenti a tutti i cittadini. Ha aggiunto anche che la presentazione, tenutasi nella Giornata dell’Europa, lega simbolicamente la storia di Fiume, ovvero il retaggio dell’antifascismo, a quelle che sono le basi culturali e i valori dell’Europa unita, anch’essa ispirata alla lotta agli estremismi nazionali. Filipović ha affermato anche che gli ha fatto molto piacere vedere una collezione del quotidiano “Novi list”, dal 1961 al 2000, perché anche in questo modo si conserva la storia della città di Fiume. Tra i tanti libri e riviste sugli scaffali, ci sono numerose pubblicazioni in lingua italiana, come ad esempio decine di numeri della rivista “La Battana”, pubblicata dalla nostra Casa editrice Edit nonché la rivista di studi adriatici “Fiume”, ma anche libri specialistici e altro materiale.
In ultima istanza ai presenti si è rivolto l’ingegnere che ha progettato la biblioteca nel 2003, Dario Almesberger, il quale ha spiegato che non ha collocato la biblioteca al pianterreno, come si fa solitamente, per questioni di umidità. Almesberger, ha aggiunto anche che, essendo nato nel 1943, ha vissuto il passaggio del nome della città da Fiume a Rijeka e che gli fa piacere che questo periodo della nostra storia rimarrà documentato.
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