Rovigno. Canti, balli e dialetto per chiudere in bellezza

Le tradizioni locali sul palcoscenico del Teatro cittadino grazie allo spettacolo di fine anno scolastico degli alunni della SEI «Bernardo Benussi»

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Rovigno. Canti, balli e dialetto per chiudere in bellezza
I giovani coinvolti nel progetto presentato nel corso della serata. Foto: ROBERTA UGRIN

Anche per gli alunni della Scuola elementare italiana “Bernardo Benussi” l’anno 2022/2023 è giunto oggi al termine. L’ultimo giorno di scuola gli alunni accompagnati dai loro capiclasse e insegnanti lo trascorreranno sulle isole dell’arcipelago rovignese, tra tuffi, bagni in mare e una giusta dose di spensieratezza.

Lunedì sera, invece, gli alunni della SEI sono saliti sul palcoscenico del Teatro cittadino “Antonio Gandusio” presentando al numeroso pubblico “Ouna miteina ʃutalateina… e altre stuorie”, ovvero il prodotto finale del progetto d’insegnamento della storia e della cultura del territorio al quale hanno lavorato sodo durante tutto l’anno.
Le spigliatissime conduttrici Sasha Cerin, Nina Sošić e Iris Rakić hanno introdotto il tema dello spettacolo, spiegando che si tratta di un progetto interdisciplinare dal titolo “Il mio luogo natio attraverso gli occhi di vari autori con particolare riferimento al Maestro Vlado Benussi”, con lo scopo di riscoprire e mantenere vivi i luoghi, le espressioni e le contrade cantate e descritte nelle opere, vissute sia dall’autore che dagli alunni stessi quotidianamente. Per adempiere all’idea del progetto scolastico, gli alunni con i loro insegnanti e mentori hanno messo in scena l’opera più famosa del Maestro rivisitandola secondo le necessità e unendo le forze lavorando di squadra.
La sezione del gruppo folkloristico, quella del gruppo del dialetto rovignese, il coro e la filodrammatica delle classi superiori hanno saputo trasmettere al pubblico tutto il sapere e le abilità acquisite durante le ore dedicate allo studio e alla scoperta delle tradizioni rovignesi.

Ricordi di altri tempi
Sulle note di brani famosissimi quali “Sorrido e canto”, “ʃi bitinade”, “Puoche paruole”, “Rovigno tesoro”, “Bel tempo xe” e “Ruvigno biela”, il coro diretto dall’insegnante Samanta Rocco Popović ha riempito il Teatro di emozioni e ricordi di altri tempi. Il gruppo del dialetto rovignese, preparato dall’insegnante Giuliana Malusà, ha invece messo in scena alcuni sketch che hanno fatto divertire tutti i presenti con musiche e balletti arrangiati per l’occasione tra i quali “I du cumpari” e “Ciamime ʃio”. Immancabile pure il ballo tradizionale folkloristico “La Manfrina”, insegnato agli alunni dall’insegnante Arabella Gašpić, come pure la partecipazione della filodrammatica delle classi superiori seguite dall’insegnate Romina Kuharić. Il tutto in una cornice e una scenografia realizzate a cura del gruppo di disegno scolastico con a capo l’insegnante Helena Mrkonja.
A rompere il ghiaccio della serata sono stati i gioiosi bambini prescolari del Giardino d’infanzia italiano “Naridola” cantando in coro “A Figarola” e con la recita di una poesia dedicata agli anni trascorsi alla scuola materna.
Gli alunni della sezione scolastica della periferica di Valle si sono cimentati nell’esibizione di “Terra istriana”, canzone degli anni ‘90 musicata da Dean Drandić e scritta dal vallese Boris Brusich, considerato un Maestro d’altri tempi, tutt’oggi tanto caro alle nuove generazioni, che fra le tante sue passioni si è occupato anche di quella di paroliere per il festival “Voci nostre”.
Il gruppo della mandolinistica, diretto da Pino Bartoli, si è esibito con l’interpretazione de “Il ballo del qua qua” e con “A Figarola” accompagnato dai midicantanti della CI “Pino Budicin”, preparati da Patrizia Sfettina Jurman.
La direttrice Tiziana Zovich, nel suo discorso, ha voluto lodare la costanza e la perseveranza dimostrata dagli alunni e ringraziare l’intero corpo docenti per l’impegno e la passione profusa durante l’anno scolastico appena finito augurando a tutti una felice estate e un rientro a settembre pieno di nuove idee e progetti stimolanti da realizzare.
Presenti tra il pubblico pure il vicesindaco in quota CNI David Modrušan, la preside della Scuola media superiore italiana di Rovigno, Ines Venier, la presidente della Comunità degli Italiani, Viviana Benussi, come pure molti altri esponenti della CNI rovignese.

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