Risorse idriche, troppi sprechi

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Risorse idriche, troppi sprechi

ROVIGNO | Con un appello comune a tutelare e gestire con quanta più responsabilità le risorse idriche del Paese, è stato inaugurato mercoledì all’albergo “Lone” l’“H2O Summit”, il primo Congresso internazionale sull’acqua in Croazia. Durante l’incontro è stato lanciato un allarme importante sullo stato attuale delle risorse e sulla loro gestione, ribadendo di continuo l’importanza di tutelare l’acqua, in quanto fonte essenziale di vita, oggi minacciata dalle attività dell’uomo.

Previsioni allarmanti

Partendo dal dato che un quarto della popolazione mondiale non dispone della quantità necessaria di acqua potabile, Mara Pavelić, presidente della Società croata per la tutela delle acque, ha avvertito che, in base alle stime operate dalle Nazioni Unite, nell’arco di mezzo secolo, alcuni miliardi di persone si troveranno a dovere affrontare il problema dell’insufficienza di acqua potabile. “Considerando tali dati, possiamo facilmente presumere che in un futuro molto vicino, la diminuzione delle risorse a disposizione dell’uomo diventerà la questione principale nel XXI secolo, sia dal lato ecologico ed economico, sia da quello della sicurezza” ha aggiunto Pavelić, sottolineando che il potenziale idrico che abbiamo a disposizione in questo momento ci obbliga a una gestione razionale e responsabile.

L’acqua potabile una priorità

La presidente della Società croata per la tutela delle acque si è quindi soffermata sulla necessità di assicurare l’acqua potabile a tutti gli abitanti. “Dev’essere questa la nostra priorità principale. L’interesse nazionale deve essere la conservazione della sovranità delle nostre risorse idriche. L’acqua non è un prodotto commerciale come altri, ma un’eredità da tutelare”.

Il problema delle perdite

All’inaugurazione è intervenuto anche il ministro della Tutela dell’ambiente e dell’Energia, Tomislav Ćorić, il quale, tra le problematiche principali presenti nel Paese, ha messo in rilievo particolarmente il fatto che attualmente, vengono registrate perdite pari al 49% dell’acqua proveniente dal sistema di approvvigionamento idrico. La metà, quindi, non arriva all’utente, ma si disperde soprattutto perché le tubature delle reti idriche sono scadenti. “Stiamo parlando di dati allarmanti ed è appunto per far fronte a questo problema che nel piano finanziario delle ‘Hrvatske vode’ (l’ente pubblico che gestisce le risorse idriche della Repubblica di Croazia, nda) per il 2018, sono stati inseriti 120milioni di kune per la ricostruzione delle reti degli acquedotti”, ha rilevato il ministro, sottolineando che quest’anno sono all’incirca 56 gli acquedotti del Paese che avranno la possibilità di procedere alla ristrutturazione delle proprie reti. “Negli anni a seguire dovremmo intensificare ulteriormente questi sforzi di modo da ridurre le perdite a una media europea e mondiale”, ha aggiunto Ćorić, che al Convegno è arrivato accompagnato dall’aiuto ministro Elizabeta Kos.

Ampio spazio per miglioramenti

Per quanto concerne gli allacciamenti delle abitazioni ai servizi di approvvigionamento idrico e smaltimento delle acque reflue, il ministro ha affermato che attualmente l’86% delle abitazioni è allacciato al sistema idrico pubblico, con la prospettiva di arrivare al 94% delle abitazioni. “Esiste quindi lo spazio per migliorare ulteriormente le possibilità di accesso” è stata la conclusione di Ćorić. “La situazione non è invece così rosea per i sistemi di smaltimento delle acque, ai quali è allacciato soltanto il 47% delle abitazioni. Appunto per tale motivo, è necessario il miliardo di euro destinato nel periodo dal 2014 al 2010 ai progetti comunali rivolti al miglioramento dei sistemi pubblici di approvvigionamento idrico e smaltimento delle acque, servizi ai quali tutti i cittadini dovrebbero poter accedere”.
Le sfide poste davanti al Ministero della Tutela dell’ambiente e dell’Energia sono supportate dal quadro legislativo che include la nuova Legge sul finanziamento dell’economia idrica, già in vigore, nonché la nuova Legge sulle acque che dovrebbe essere emanata domani e la Legge sui servizi idrici che dovrebbe venire promulgata entro la fine dell’anno.

Una coalizione per la tutela delle risorse

A portare l’attenzione sugli obiettivi dell’“H2O Summit” è stato il presidente del Congresso, Goran Granić, il quale ha posto dinanzi ai partecipanti la missione di formare una coalizione rivolta alla tutela delle risorse idriche. “Purtroppo, tendiamo ad avere un rapporto monodimensionale con l’acqua, a dare per scontato il fatto che la Croazia sia ricca di risorse idriche. Sono situazioni come quella verificatasi di recente a Slavonski Brod che ci portano a intravvedere anche altri approcci e altre dimensioni”. Che la qualità e la quantità dell’acqua risultino minacciate, in Croazia, lo ha confermato anche Vladimir Andričec, presidente del Comitato scientifico del Congresso. “La situazione delle risorse è critica e il nostro intento è quello di educare la popolazione a una migliore gestione delle risorse esistenti”.

Progetti importanti anche in Istria

Gli interventi del sindaco Marko Paliaga e di Valerio Drandić, in rappresentanza della Regione istriana, hanno toccato alcuni dei progetti più ambiziosi, il cui obiettivo è un miglioramento del quadro idrico e dell’ambiente in generale. Tra questi, la costruzione dei sistemi di smaltimento delle acque reflue a Rovigno e Parenzo, finanziati con mezzi a fondo perduto erogati dall’Unione europea, nonché l’iniziativa “Istria Ecoregione” che dovrebbe eliminare completamente l’uso di pesticidi chimici, il che contribuirà in primo luogo alla qualità delle acque. Ai presenti si è rivolto anche Zoran Đuroković, direttore delle “Hrvatske vode”, il quale ha fatto il punto sui progetti nazionali di tutela del patrimonio idrico della Croazia.

La parola agli esperti

In tre giorni di durata del congresso, i principali esperti nazionali ed esteri nei settori economici basati sullo sfruttamento e la protezione delle risorse idriche confronteranno le situazioni nei propri Paesi di provenienza, discutendo degli approcci verso la privatizzazione delle risorse idriche, dell’accessibilità ai servizi di approvviglionamento in termini della sensibilità sociale, ma anche della gestione sostenibile delle risorse idriche, ma anche dei quadri finanziari per la realizzazione dei progetti comunali legati alle acque pubbliche e delle conseguenze provocate dai cambiamenti climatici.
Il Congresso è organizzato dall’Istituto per l’energia “Hrvoje Požar”, dalla Società croata per l’acqua e dall’Agenzia ATI e gode del sostegno della presidente della Repubblica di Croazia.

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