«Maretta» in sede consiliare sui diritti acquisiti della CNI

Acceso dibattito sulla proposta di delibera sulle modifiche e integrazioni allo Statuto cittadino

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«Maretta» in sede consiliare sui diritti acquisiti della CNI

All’ultima seduta del Consiglio cittadino di Rovigno, il punto dell’odg. che ha acceso un lungo dibattito tra i consiglieri è stato quello relativo alla delibera statutaria sulle modifiche e integrazioni allo Statuto cittadino e al Regolamento di lavoro del Consiglio cittadino, ai fini del loro adeguamento alla Legge sulle autonomie locali e regionali, varata dal Sabor alla fine dell’anno scorso. Le modifiche proposte riguardano, tra l’altro, la riduzione del numero dei vicesindaci da 2 a 1 e di quello dei consiglieri da 17 a 15.

 

Dopo il discorso introduttivo tenuto da Maria Črnac Rocco, responsabile dell’Ufficio del Consiglio municipale e del sindaco, che ha presentato tutte le proposte di cambiamento, il primo a intervenire è stato il consigliere Klaudio Poropat (SDP) che ha obiettato sulla decisione del proponente di non cambiare l’articolo che sancisce alla Comunità Nazionale Italiana di Rovigno 4 seggi nel Consiglio municipale. Reputa che il loro numero vada assolutamente ridotto in quanto non coerente nei confronti della maggioranza, considerando che con il nuovo mandato il numero totale dei consiglieri scenderà a 15. La Črnac Rocco ha tenuto a ribadire che il numero dei consiglieri che rappresentano la minoranza italiana è in sintonia con i diritti acquisiti dalla CNI e con lo Statuto della Città e pertanto non deve essere presa in considerazione in alcun modo la questione di ridurne il numero.

David Modrušan

È seguito l’intervento del consigliere Sergio Rabar (HDZ) che, con toni accesi, ha espresso apertamente il suo disappunto verso la minoranza italiana e tutto ciò che questa rappresenta, screditandone soprattutto i diritti acquisiti. Gli ha ribattuto Jadranka Andrijević (DDI), la quale ha sostenuto con decisione l’attuale disposizione statutaria che prevede, tra l’altro, il sindaco o vicesindaco appartenente alla CNI. Le ha fatto eco il consigliere qualificato della Comunità degli Italiani “Pino Budicin” David Modrušan, che ha evidenziato il fatto che lo Statuto della Città di Rovigno rappresenta un esempio per la tutela dei diritti acquisiti della CNI e che le disposizioni riguardanti la CNI non devono assolutamente venire toccate perchè sono consone alla Legge costituzionale della Repubblica di Croazia e seguono le disposizioni dell’Accordo sancito nel 1996 tra la Repubblica di Croazia e la Repubblica Italiana che garantisce la tutela, in tutti i suoi segmenti, della CNI presente sul territorio della Croazia. Modrušan ha pure ricordato ai presenti i complimenti che nel marzo del 2020 sono stati fatti alla Città di Rovigno dal ministro della Giustizia e dell’Amministrazione Ivan Malenica per quel che riguarda l’applicazione dei diritti della CNI sul territorio della Città, definendola un esempio da seguire in tutta la Croazia. Concludendo Modrušan si è detto profondamente deluso soprattutto dalla proposta avanzata da Poropat; l’intervento di Rabar, invece, rientrava nelle aspettative, siccome per tutta la durata del mandato si è espresso in più occasioni contro la minoranza italiana, anche con dichiarazioni lesive. Il dibattito è stato concluso dal presidente del Consiglio cittadino Valerio Drandić (DDI), che rivolgendosi al consigliere Rabar ha affermato che “la DDI rimarrà sempre a fianco della CNI, sostenendo e rispettando i diritti acquisiti di ogni singolo italiano di Rovigno, in quanto rappresentano uno dei principi sui quali è stata fondata la DDI”.

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