Edilizia abusiva. Boris Miletić invoca sanzioni più pesanti

Si è riunita a Pisino l’Assemblea della Regione istriana che ha affrontato un tema molto sentito in penisola. Secondo lo zupano, la sorveglianza va affidata agli uffici locali

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Edilizia abusiva. Boris Miletić invoca sanzioni più pesanti

L’edilizia abusiva è stata uno dei temi del question time della riunione dell’Assemblea della Regione istriana tenutasi ieri a Pisino, in modalità ibrida, nella Casa delle rimembranze e online. Iniziato con un minuto di raccoglimento per le persone che hanno perso la vita nella guerra in Ucraina, l’incontro, prima dei quesiti dei consiglieri, ha visto nella parte introduttiva pure il giuramento della nuova rappresentante della piattaforma “Možemo!”, Vanja Marković, subentrata a Koviljka Aškić, la quale ha congelato il proprio mandato.

A sollevare la questione dell’edilizia abusiva è stato il consigliere dell’HDZ Ivica Butorac, ricordando la riunione tenutasi la settimana scorsa a Rovigno tra i rappresentanti dell’Ispettorato statale competente, i rappresentanti della Regione e i sindaci delle realtà istriane. Nell’esprimersi al riguardo, il presidente della Regione istriana, Boris Miletić, ha detto che l’ispettorato statale edilizio, a suo parere, non dispone di un numero di ispettori sufficiente per coprire in modo adeguato tutto il territorio di competenza. A suo avviso, il Ministero dell’Assetto territoriale, dell’Edilizia e del Patrimonio statale dovrebbe prestare maggiore attenzione alla stessa problematica nelle regioni litorali, dove “il problema è molto più accentuato”, soprattutto in Istria.

Salvaguardare lo spazio

”Dobbiamo salvaguardare lo spazio con forze congiunte. L’Istria è un luogo in cui molti vogliono vivere e investire. Tuttavia, non possiamo permettere che le leggi vengano violate e che qualcuno agisca soltanto in accordo con i propri interessi a breve termine e a scapito dell’intera comunità”, ha sottolineato Miletić, il quale, come specificato nel comunicato stampa rilasciato dopo la riunione, vede la soluzione del problema nell’introduzione di significative sanzioni pecuniarie per chi costruisce una struttura abusiva e nel conferimento del potere decisionale nel caso delle attività di sorveglianza attualmente di competenza dello Stato agli uffici regionali e locali.

Sono stati discussi pure gli investimenti nel campo dell’educazione, a favore del quale la Regione intende stanziare, dalle proprie casse, nei prossimi tre anni un importo superiore a 120 milioni di kune. Menzionata in questo contesto la costruzione del nuovo edificio della Scuola elementare italiana di Cittanova, che dovrebbe iniziare quest’anno. Il tema è stato discusso di recente pure con il sindaco della stessa città, Anteo Milos, mentre a sostenere il progetto dovrebbero essere lo Stato, l’Unione Italiana e la Regione istriana. La documentazione progettuale è pronta, le questioni giuridiche di proprietà sono state risolte e ora si attende la stipulazione di un accordo di finanziamento.

Il consigliere Zdenko Pliško (PIP) ha avviato l’iniziativa per l’acquisto di letti ospedalieri elettrici che sarebbero a disposizione del Servizio di prestito degli ausili ortopedici di Pola. Nel soffermarsi sulla questione, il presidente della Regione ha promesso che l’iniziativa sarà sostenuta con i mezzi del Preventivo regionale.

La seduta dell’Assemblea della Regione istriana nella Casa delle rimembranze a Pisino

Tabelle bilingui e filo spinato

La vicepresidente dell’Assemblea Tamara Brussich (DDI) ha proposto la collocazione di tabelle bilingui sulle scuole in Istria, mentre il suo collega di partito Robert Velenik ha sottolineato la necessità di procedere alla rimozione della recinzione di filo spinato posta dallo Stato sloveno al confine con la Croazia con lo scopo di controllare il flusso di migranti, un “atto criminale” che rende difficile anche la vita delle persone residenti in Croazia che hanno terreni agricoli dall’altra parte del confine e che rappresenta un grave pericolo pure per gli animali. L’iniziativa dovrebbe essere avanzata agli uffici competenti del governo croato e di quello sloveno.

Si è parlato pure della pandemia. Secondo quanto confermato dal direttore dell’Istituto regionale di salute pubblica, Aleksandar Stojanović, dal primo contagio registrato nel territorio due anni fa finora si sono avuti 465 morti, con o per Covid, il 55 per cento dei quali negli ultimi cinque mesi. Nelle ultime quattro settimane si assiste a una diminuzione dei contagi, ma, secondo Stojanović, le affermazioni che suggeriscono che questa sia la fine della pandemia non sarebbero corrette.

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