A piedi tra storia, arte, bellezza e particolarità del territorio

Prima passeggiata dell’anno lungo gli «Itinerari tomizziani». Ottima l’adesione

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A piedi tra storia, arte, bellezza e particolarità del territorio

Grande affluenza e ottimo riscontro per la prima passeggiata dell’anno lungo gli Itinerari tomizziani, organizzata dalla Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza”, in collaborazione con la Città di Umago, l’ente Festum, l’Università Popolare di Trieste, l’Unione Italiana, la Biblioteca civica di Umago e il Forum Tomizza, nella mattinata del primo sabato di gennaio.

 

A dare il benvenuto al gruppo composto da pressappoco cento persone, tra famiglie, pensionati, giovani e meno giovani, sono stati Floriana Bassanese Radin, presidente della CI ˝Fulvio Tomizza˝ e Goran Blažević, scrittore umaghese di libri di viaggi e guida di questa escursione.

“Siamo nel porto di Salvore – ha esordito Floriana Bassanese Radin -, costruito nel II secolo d.C. e diventato il più importante in questa questa parte dell’Impero romano. Dopo guerre, battaglie, problemi di vario genere, grazie alle ricerche archeologiche condotte in loco abbiamo l’occasione di camminare ancora sulle pietre romane. Qui termina il percorso 4 degli Itinerari tomizziani e inizia il percorso 5, che arriva fino a Matterada. Oggi abbiamo l’occasione di fare solamente una parte del percorso 5, lungo la costiera salvorina. segmento importante, questo, in quanto la madre dello stesso Tomizza era originaria di questa zona”.

Soddisfatto pure Goran Blažević, che non si attendeva una partecipazione così numerosa. Passando alla parte tecnica del percorso, ha spiegato che si snoda per 10 chilometri e mezzo. Poi, via alla passeggiata.

Goran Blažević in testa al gruppo

Passando vicino all’ex base militare dell’ex APJ (oggi possedimento dell’Esercito croato), il percorso scende quasi fino a mare, offrendo un bel panorama dell’Istria slovena e del golfo di Pirano. Qui la prima sosta, dato che sulla scogliera poco distante sono state rinvenute impronte di dinosauri.

Avanti, quindi, per strade campestri e sterrate fino all’arrivo ad Alberi, da dove, attraversando una piccola porzione di strada asfaltata ci si dirige a Valfontane e alla chiesetta di San Lorenzo. Iscritta, assieme al sito archeologico adiacente, nel Registro dei beni culturali del Ministero della Cultura della Repubblica di Croazia, dovrebbe essere ristrutturata entro l’anno prossimo. Dopo una breve pausa per uno spuntino e una bella foto di gruppo, ci si è rimessi in cammino.

Foto di gruppo vicino alla chiesa di Valfontane

Passando per il paesino di Franceschia, la comitiva si è avviata alla volta di Zambrattia; qui, Floriana Bassanese Radin ha illustrato la storia sull’origine dell’antico castelliere di Romania e del villaggio palafitticolo nella baia di Zambrattia, con un cenno alla barca cucita preistorica ritrovata proprio in quella zona.
Di fronte al luogo di sosta si è potuto osservare una sfilza di casette (o ville) in costruzione, che a detta di qualcuno dei partecipanti, nulla hanno da vedere con il paesaggio istriano e rischiano di trasformare la zona affacciata al mare in un “paesaggio californiano”. Importante sottolineare questo fatto, poiché l’ambiente istriano, compresa l’esigua parte che si è vista nel corso della passeggiata, si trasforma sempre più in un paesaggio fatto di cemento, vetrate e piscine, che cancellano (di fatto) la ricchezza del patrimonio paesaggistico del territorio.

Dopo Zambrattia, la passeggiata è proseguita per la parte costiera di Bassania, vicino alle gru in legno d’acacia e fino ad arrivare al faro di Salvore, il più antico ancora attivo dell’Adriatico, situato sulla punta più occidentale della Croazia. Tra leggende e storie reali, anche l’ultima sosta della passeggiata è stata all’insegna del buonumore e del piacere dello stare insieme. Infine, con un ultimo sforzo, si è fatto ritorno al punto di partenza, al Porto di Salvore.

Prima sosta per un approfondimento culturale

Tra gli altri hanno preso parte all’escursione Marin Corva, presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Fulvia Zudič, artista slovena e coordinatrice del programma culturale della CI ˝Giuseppe Tartini˝ di Pirano, Nives Zudič Antonič, professoressa ordinaria presso l’Università del Litorale di Capodistria e una rappresentanza della CI di Capodistia. È stata a tutti gli effetti una passeggiata senza confini.

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