Torna la Marronata, ed è subito festa

Dopo due anni di pausa, è in corso nel Lauranese l’attesa sagra autunnale con tutte le sue delizie

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Torna la Marronata, ed è subito festa
In vendita delizie a base di castagne. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Siamo in pieno autunno, che ci porta per mano fra le sue giornate capricciose e i suoi boschi pieni di funghi, castagne e marroni, assoluti protagonisti della tradizionale sagra dei marroni di Laurana. Dopo due anni di pausa dovuta alla pandemia, quest’anno la stessa, giunta alla sua 47a edizione, è ripartita alla grande, proponendo agli amanti delle caldarroste un programma artistico culturale ricco di eventi, tra sfilate, laboratori per piccini, sapori e concerti, mirati a far rivivere i gusti e la semplicità di un tempo. Dopo la “Mića Marunada”, tutta dedicata ai pargoletti dell’asilo di Laurana, la sfilata inaugurale per le vie della suggestiva cittadina e il concerto del gruppo Psihomodo Pop, la manifestazione ha continuato a catturare l’interesse dei visitatori anche durante il fine settimana. Zona Brajdica, infatti, è stata invasa dagli inconfondibili profumi e colori del frutto autunnale per antonomasia, offerto dagli invitanti stand gastronomici nelle forme più varie. Una miriade di tradizionali leccornie del famoso frutto (i dolci e le torta di marroni, il castagnaccio, le marmellate di marroni, i marrons glacés, il gelato) hanno spiccato negli svariati caffè bar, pasticcerie, ristoranti e trattorie di Laurana, Medea e Draga di Laurana, ma anche nei locali di Abbazia che hanno aderito alla manifestazione. Nell’aria si respirava la tipica aria ottobrina e le numerose persone accorse a godersi il weekend e a festeggiare i marroni liburnici sono state tantissime. A seconda della provenienza e della qualità del prodotto, i prezzi variavano dalle 25-30 kune per le castagne (più piccole e schiacciate) alle 50-60 per i marroni (più grossi, dalla buccia striata di un marrone un po’ più chiaro e la forma tondeggiante, che ricorda leggermente quella di un cuore). Agli osservatori più attenti non è però sfuggito che, tra i tanti stand, soltanto uno proponeva quelli locali, da sempre tra i simboli di questa porzione della Liburnia, mentre gli altri abbondavano di marroni provenienti dal Piemonte (ma venduti come lauranesi), non aventi quasi nulla a che vedere con il tipico prodotto delle pendici del Monte Maggiore. Da alcuni anni a questa parte, infatti, per svariate ragioni, questo prezioso patrimonio locale, non avente ancora un proprio certificato per tutelarlo da quello importato, è a serio rischio.

Ad allietare entrambi i pomeriggi sono stati i concerti dei complessi Daleka obala e Gustafi.
La “Marunada” si svolgerà nei prossimi due fine settimana rispettivamente a Dobreć e a Liganj.

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