Un’app per sapere in tempo reale ciò che si respira nell’area intorno alla discarica Sovjak. È stata indicata come una delle cause dell’insorgenza di malattie oltre a essere stata per decenni una sorgente di esalazioni maleodoranti. Nonostante ciò, anche nelle immediate vicinanze della discarica Sovjak sono state costruite numerose abitazioni. L’impianto, utilizzato per tanti, troppi anni per depositarvi ogni sorta di scorie industriali, con l’ingresso della Croazia nell’Unione europea, ha iniziato il suo percorso verso la bonifica.
Attualmente è in corso la Fase 1, quella di preparazione, mentre quella successiva si svolgerà nel 2024 dopo che verrà rilasciato il permesso di costruire. Nell’attesa, si cerca di tenere informati i residenti del Comune di Viškovo e in particolare quelli delle aree più vicine alla struttura dismessa, di quella cavità carsica in cui l’“ingegno umano” ha consentito di riversare 150mila metri cubi di materiale vario, in prevalenza idrocarburi. L’estrazione del materiale verrà monitorata costantemente da due centraline che raccoglieranno i campioni d’aria sui due lati della discarica. Nell’ambito del progetto di bonifica, finanziato per l’85 p.c. dai fondi europei e per il rimanente 15 p.c. dal Fondo per la tutela dell’ambiente e per l’efficienza energetica, in tutto circa 50 milioni di euro, ci sono anche le centraline per i rilevamenti dell’inquinamento.
L’applicazione è reperibile gratuitamente tramite Google play e AppStore e, una volta scaricata, consentirà di accedere ai dati aggiornati elaborati dall’Istituto regionale di salute pubblica. I dati verranno elaborati prendendo in esame 11 parametri diversi. Le operazioni preliminari sono state avviate più di un mese fa e trattandosi di materiale pericoloso ogni passo viene affrontato con molte precauzioni. Se ne parlerà in autunno quando verrà organizzato a Viškovo un incontro con i cittadini ai quali verranno illustrate nel dettaglio le modalità con cui l’anno prossimo verranno estratti i rifiuti. L’annuncio dell’iniziativa arriva dal Fondo per la tutela dell’ambiente e per l’efficienza energetica che gestisce l’intera operazione, estremamente complessa e non priva di insidie.
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