Rifiuti ingombranti abbandonati: leggi e telecamere non bastano

Con Alen Razum a capo della Direzione delle guardie comunali

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Rifiuti ingombranti abbandonati: leggi e telecamere non bastano
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Per mettere ordine ci vorrebbe spesso una figura simile a quella dello sceriffo, di un Bud Spencer che sappia fare giustizia contro la maleducazione e l’arroganza. Dopo aver commentato per conto nostro, in prima persona, alcuni aspetti legati allo smaltimento dei rifiuti ingombranti, abbiamo incontrato la disponibilità di chi è qualificato e autorizzato a parlarne, dal proprio punto di vista, ovvero Alen Razum, capo della Direzione, in seno all’amministrazione cittadina, delle guardie comunali. L’esperienza personale, il pretesto per occuparci di questa materia, è legata all’esigenza di liberarci di un box doccia con vasca, un’operazione che abbiamo voluto portare a termine nel rispetto delle regole. Dopo avere compreso che non avremmo potuto contare sul prelievo gratuito da parte della municipalizzata “Čistoća”, avendo già esaurito il bonus annuale, avevamo chiesto al numero verde 08005100 se e come avremmo potuto liberarci dell’oggetto igombrante in modo legale senza dover affrontare delle spese. “Potete portare il materiale in una delle due isole ecologiche in città, cioè Mihačeva draga o Pehlin. Abbiamo optato per la seconda variante, per motivi geografici. Lì ci ha accolti un custode che ci ha indicato un’area recintata. Nemmeno il tempo di aprire il bagagliaio, che vi si sono avventati dei raccoglitori di materie prime secondarie prima che potessimo estrarre il materiale. Non ce lo possiamo nascondere, sono arrivati dall’insediamento rom che si trova nelle immediate vicinanze.

“Si tratta di un’area gestita dalla Čistoća, che dovrebbe occuparsi dell’ordine al suo interno”, ci ha risposto Razum. Abbiamo capito che la nostra storia avrebbe avuto un seguito anche dopo il nostro colloquio. Possiamo parlare del problema che si presenta quotidianamente in città, in centro e in periferia, rappresentato quasi sempre dall’ignoranza e non dalle carenze di un servizio. Accanto ai cassonetti dei rifiuti solidi urbani troviamo di tutto, poltrone, sedie, armadi, sanitari, materassi, elettrodomestici e altro.

Alen Razum.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Ingerenze
È un dato di fatto, inoltre, che gli oggetti prelevati in modo discutibile da quello che dovrebbe essere un centro per la raccolta di materiale potenzialmente riciclabile, vengono sottoposti a un trattamento altrettanto discutibile. Nel 2023 ci sono stati dieci interventi legati ai roghi in prossimità dell’insediamento rom. “Quando parliamo di fuochi all’aperto, è una questione che riguarda principalmente i vigili del fuoco. Se si dà fuoco a qualcosa, per esempio alle sterpaglie del nostro giardino, è necessario avvertire i pompieri che possono dare l’autorizzazione e le necessarie indicazioni. Quindi, entrano in azione i pompieri e la polizia, che interviene nei casi in cui ciò avviene negli insediamenti rom”, ha spiegato Razum. A quel punto, chi è responsabile? Ci sono delle sanzioni? “La polizia attribuisce la colpa, mentre noi possiamo multare gli autori. I responsabili devono fornire le proprie generalità alla polizia e in base a questi dati noi possiamo procedere. Senza la polizia, la guardia comunale può chiedere cortesemente le generalità che uno può anche negare. Alla polizia no”. Sanzioni? “C’è la possibilità di pagare la metà se lo si fa entro tre giorni. Altrimenti, si procede con una denuncia”. Qual è l’effetto? “Noi avviamo il procedimento – ha risposto Razum –, e se uno non paga, abbiamo la possibilità di ricorrere, tramite la FINA, al pignoramento”. È noto che, molto spesso, si tratta di nullatenenti. “Si può procedere se il responsabile ha delle entrate, stipendio o pensione, se è proprietario di un bene immobile o di un veicolo, senza poter toccare sussidi sociali. In sostanza, non è semplice venirne a capo”.
Sulla via d’accesso all’isola ecologica di Pehlin, ci sono due telecamere per registrare gli arrivi di veicoli. “C’è la possibilità, anche se qualcuno non ne è consapevole, che i rifiuti ingombranti possono venire depositati in modo legale e gratuitamente. Vi chiedono la carta d’identità e lasciate lì il materiale”, ci è stato spiegato, ma, nel nostro caso, nessuno ci ha chiesto alcun documento. Ne parleremo con i responsabili della “Čistoća”, ora che abbiamo le idee più chiare sulle competenze.
Intanto, troviamo di tutto lungo le strade e, talvolta, anche in natura. “Disponiamo di nove telecamere mobili, con le quali cerchiamo di seguire ciò che avviene in diversi punti della città. Lo scorso anno ci sono state 3.950 segnalazioni, circa dieci al giorno”, ha aggiunto il nostro interlocutore sottolineando la difficoltà nell’applicare le sanzioni. Occorre avere un testimone e altre prove del “misfatto”.
Cosa si rischia se si decide di abbandonare un divano accanto al cassonetto? L’equivalente di 500 kune, intorno ai 66 euro, ammesso che vi prendano con le mani nel sacco.

Accanto ai cassonetti vengono lasciati rifiuti di tutti i tipi…
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ
…e grandezze.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

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