Non si copia né Montecarlo né Dubai

Nella Facoltà di Ica pannello di discussione sulla trasformazione dell’Alto Adriatico in destinazione di lusso per il turismo nautico, con accento particolare su Porto Baross

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Non si copia né Montecarlo né Dubai
L’attuale aspetto di Porto Baross cambierà radicalmente entro i prossimi quattro anni. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

“Il Quarnero una destinazione di lusso? Basta affacciarsi alla finestra per avere una risposta”, è stato il commento di Daniela Gračan, docente alla Facoltà di Management nel turismo e nel settore alberghiero di Ica, per riassumere lo spirito del pannello di discussione organizzato ieri sul tema del turismo nautico. Al centro del dibattito, il futuro marina in Porto Baross a Fiume, assegnato in concessione per trent’anni all’ACI-Gitone, a cui fanno capo la compagnia croata che gestisce la più grande rete di marina nel Mediterraneo e la tedesca Lürssen, gruppo specializzato nel settore della cantieristica navale, come pure nel settore albeghiero.

L’evento è stato organizzato da “Hubbazia”, il Centro per le innovazioni nel turismo istituito dalla Città di Abbazia come incubatore d’impresa, rappresentato ieri dal direttore Tomislav Lesinger. Il tema proposto è stato “La trasformazione dell’Alto Adriatico in destinazione nautica di lusso – un’opportunità per l’intera regione”.
Oltre a Daniela Gračan, in qualità di padrona di casa, all’evento hanno partecipato Alen Jugović, docente ed ex preside della Facoltà di Marineria di Fiume, Ivan Črnjarić come direttore del “Boat show” fiumano, Jelena Cvitanić Herak, titolare dell’azienda “Lentina” che pubblica la rivista “Burza nautike” e Katarina Barić che guida l’“Adria Liber Yacht Training” nel segmento della formazione di skipper e personale specializzato nel turismo nautico. Vi hanno preso parte pure gli studenti della facoltà di Ica e diversi tra imprenditrici e imprenditori che operano nell’area della Regione litoraneo-montana.

Grandi cambiamenti
L’incontro è iniziato con una presentazione di Anđelko Petrinić, direttore dell’ACI-Gitone, che si è rivolto online. Quando ci si trova dinanzi alla prospettiva di grandi cambiamenti, è naturale che vi siano anche dei timori. “Il progetto lo presenteremo pubblicamente, coinvolgendo i cittadini che vorremmo informare in modo dettagliato su ciò che intendiamo fare e su tutti i vantaggi che ne deriveranno. Entro febbraio-marzo contiamo di ottenere le autorizzazioni e quindi, tra estate e autunno dell’anno prossimo, di dare inizio ai lavori. La prima fase riguarderà la costruzione del marina, mentre la seconda prevede gli edifici, mantenendo i vecchi magazzini 41 e 42”.
Il complesso dovrà essere pronto, come stabilito dal governo che ha dato la concessione, entro la fine del 2026. Petrinić è tornato a sottolineare che il marina e tutti i contenuti della struttura saranno accessibili ai cittadini. Anzi, farà parte del tessuto urbano stesso. Il marina assumerà direttamente 130 dipendenti, ma con l’indotto il numero di nuovi posti di lavoro dovrebbe superare quota 500.
Il panello di discussione era rivolto anche al mondo delle imprese. “Le imprese, ne sono certo, si faranno trovare pronte alle nuove sfide – ha assicurato Alen Jugović –, mentre noi dobbiamo soltanto creare i presupposti. I turisti a cui ci rivolgiamo sono disposti a spendere e noi dobbiamo fare in modo che lo facciano con il sorriso. Cio che offriamo deve giustificare il prezzo. In questo senso gli imprenditori sapranno arrangiarsi”.
“Tra i residenti possono esserci dei timori, comprensibili, ed è per questo che dobbiamo essere in grado di convincerli dei benefici che ne potranno trarre. Allo stesso tempo, dobbiamo tenere conto del patrimonio naturale e culturale, se parliamo di uno sviluppo sostenibile. Un progetto non possiamo considerarlo riuscito se non ne sono soddisfatti i cittadini residenti”, ha osservato Daniela Gračan.

Timori
Una volta chiarito il concetto per quanto riguarda i timori che nel centro di Fiume possa sorgere un’area esclusiva riservata a pochi eletti, ci si chiede se la città sia pronta o meno a scoprire la sua nuova vocazione turistica, dopo una lunga storia e tradizione industriale. Il marina sarà soltanto una dimora per le barche e i loro equipaggi, oppure il luogo da cui i proprietari andranno a scoprire dei contenuti sulla terraferma? La struttura potrà ospitare anche dei mega yacht e rispetto a quelli esistenti, questa sarà una delle sue specificità. Gračan ha concluso elencando dei numeri riferendosi alle statistiche. I diportisti sono tra i turisti che spendono di più e che quasi sempre preferiscono cenare al ristorante. La loro vacanza dura in media tra gli 8 e i 15 giorni. Una delle caratteristiche ritenute particolarmente importanti è la fedeltà. Infatti, l’80 p.c. dei turisti nei marina croati sono “recidivi”, fedeli alla destinazione almeno da tre anni.

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