Le Università di Fiume e del Connecticut a braccetto per un futuro più sostenibile

Siglato presso la sede del Rettorato l’Accordo di collaborazione tra i due istituti scolastici di ordine superiore

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Le Università di Fiume e del Connecticut a braccetto per un futuro più sostenibile
Il momento della firma. Foto: RONI BRMALJ

Nel corso della mattinata di ieri l’elegante Salone d’oro del Rettorato ha fatto da scenario alla cerimonia solenne relativa alla firma dell’Accordo di collaborazione tra l’Università di Fiume e quella del Connecticut (USA), effettuato dalle rettrici delle due istituzioni, rispettivamente Snježana Prijić Samaržija e Radenka Marić e dal vicerettore per la Cooperazione internazionale, Daniel Weiner. Ad affiancare la prima è stata la sua assistente in merito alle attività relative all’internazionalizzazione, nonché direttrice del Centro di studi avanzati sull’Europa sudorientale dell’Ateneo quarnerino, Sanja Bojanić.

Allargare gli orizzonti
A seguito dei saluti agli ospiti Samaržija ha rilevato che “oggi firmeremo l’Accordo con un’università importante, vitale e di successo, fondata nel 1881 e guidata da una donna dei nostri territori. Si tratta di un momento rilevante grazie al quale avremo modo di qualificarci quale Ateneo europeo del futuro non solo focalizzato sull’Europa, bensì anche sugli Stati Uniti, che riconosce quale partner importante e interessante. L’Università del Connecticut è un ente leader negli stessi e nel mondo per ciò he concerne i settori dell’economia dell’energia verde e di quella basata sull’idrogeno. Le nostre cornici nazionali e regionali non sono sufficienti, perché nel suddetto contesto abbisogniamo di rapidi progressi e desideriamo acquisire competenze il prima possibile. Uno dei temi trattati è quello relativo alla cooperazione e allo scambio degli studenti, in primis per ciò che riguarda gli studi di dottorato, come pure quello relativo ai nostri esperti nel campo dell’energia verde. Un altro argomento importante è la conferenza internazionale che ospiteremo inerente alla collaborazione nel campo delle relazioni internazionali, piuttosto che delle scienze politiche. L’Università di Fiume non dispone di questi tipi di studi, ma gode dell’opportunità di ospitare il convegno, al quale parteciperanno oltre 750 scienziati provenienti da tutto il mondo, che sarà organizzato dall’Ateneo del Connecticut, nello specifico dalla International Studies Association (ISA), con a capo il collega Mark Boyer. Per la nostra istituzione si tratta di un passo estremamente importante e non ho dubbi che questa collaborazione sarà molto di più di una sigla formale”.

Le importanti risorse della Croazia
Sulla salvariga delle sue parole, Marić ha spiegato che “una delle attività principali della nostra università, fondata nel 1881, è il contributo allo sviluppo economico del Paese. Ci avvaliamo di 32mila studenti, dei quali il 70 p.c. è originario del Connectcut, i quali generalmente decidono di rimanere e lavorare nello stesso, il 20 p.c. proviene dalle zone circostanti, mentre il 10 p.c. sono stranieri. Siamo particolarmente riconosciuti per la ricerca nelle biotecnologie, nelle scienze ambientali e dei materiali, come pure nell’energia verde. La Croazia ha un enorme potenziale nel mare, dato che lo stesso rappresenta una fonte inesauribile di energia il cui utilizzo, in combinazione con quelle solare ed eolica, nell’arco di tempo di circa dieci anni, potrebbe ridurre significativamente le tracce di carbonio. I cambiamenti climatici ci stanno costringendo ad apportare modifiche sostanziali nell’uso delle risorse e, in tale senso, anche la Croazia necessita di una maggiore indipendenza energetica. Inoltre, presso la nostra sede accademica opera anche un Istituto per i diritti umani, guidato da Daniel Weiner, grazie al quale siamo riusciti a realizzare importanti collaborazioni con molti altri Paesi”.
Si è detto molto soddisfatto della visita e dell’incontro anche il vicerettore, riferendo che “sono un geografo di professione, quindi più o meno conoscevo la Croazia, ma viverla e vederla dal vivo è molto più bella. Dato che il mondo è diventato un grande villaggio globale, la nostra cooperazione è quasi inevitabile. Mi fa molto piacere che la rettrice Marić ci abbia ricordato di essere grati per quello che abbiamo”.
Nella seconda parte dell’appuntamento Samaržija ha annunciato la già citata conferenza, intitolata “Conoscere il globale-locale: discutere del futuro immaginando il passato”, la quale avrà luogo questo pomeriggio in svariati spazi del Campus universitario di Tersatto, la cui apertura è prevista per le ore 16. Sui contenuti e le tematiche trattate ha riferito la responsabile del progetto, la prof.ssa Sanja Bojanić. L’incontro si è concluso con la firma solenne del documento.

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