L’amore illimitato di Dio ci deve dare speranza

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L’amore illimitato di Dio ci deve dare speranza

Sono stati tantissimi i fedeli che nella giornata di Pasqua, complice anche un bellissimo sole, si sono recati nella Cattedrale di San Vito per seguire la messa in lingua italiana officiata da padre Piotr Modrzejewski e impreziosita dai canti del Coro fedeli fiumani. Guidato da Lucia Scrobogna Malner, con all’organo il Maestro Draško Baumgarten, il coro ha proposto diversi brani, tra i quali La messa di Gasparić (nella quale si sono esibiti per la prima volta), Regina Coeli, Terra Tremuit, Haec Dies di Ravanello, Alleluia di Haendel e altri.

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L’omelia di padre Piotr Modrzejewski, incentrata in particolare sul significato della Resurrezione, è stata seguita in maniera molto attenta dai presenti. “La festa di Pasqua parla della morte – ha detto padre Modrzejewski –. Per quale motivo allora ci rallegriamo? Lo facciamo perché parla di una morte solamente finta. L’uomo non è solo corpo o anima, bensì un insieme molto bello ma al tempo stesso anche fragile. La salute dell’anima è molto importante perché in caso contrario ci uccide di giorno in giorno. Il peccato e la mancanza di speranza possono ucciderci più volte. Il dramma più grande dell’uomo è il non trovare un luogo dove curare e far rivivere l’anima. È in questo momento che Gesù entra nella nostra vita e nella nostra anima per ridarci la vita”.
Per questo motivo, come ribadito da padre Modrzejewski, la Pasqua ci mette davanti agli occhi di Gesù il quale non viene escluso dalla morte, ma l’accetta con coraggio accompagnato da Dio. “Noi facciamo festa, quindi, perché abbiamo sentito una buona notizia. Non dobbiamo cercare Cristo nella tomba, perché lui è vivo. Lo scopo della sua Passione è quello di indicarci una via d’uscita, di perdonare i nostri peccati e di darci una speranza. Per noi c’è sempre speranza perché l’amore di Dio non conosce limiti. Per questo celebriamo la Pasqua, per ricordare questa semplice verità: Dio ci ama e ci accompagna sia nella vita quotidiana che in quella eterna. Si tratta di un dogma che possiamo accettare o rifiutare. Con questo mistero pasquale ci incontriamo anche sull’altare, perché chi crede vince la morte”, ha sottolineato Pjotr Modrzejewski.

Il saluto di mons. Ivan Devčić

Durante il rito della benedizione del cibo, eseguito con l’acqua benedetta la notte del Venerdì Santo, padre Modrzejewski ha ricordato che la Pasqua è anche la festa del corpo e non soltanto dell’anima. I fedeli sono stati salutati in italiano anche dall’arcivescovo, mons. Ivan Devčić, il quale ha voluto ribadire la solennità di questa festa per poi leggere l’augurio pasquale. “Le braccia allargate di Gesù simboleggiano il desiderio di abbracciare tutti, compresi quelli che lo condannano. Lui non fa distinzioni tra chi si trova a sinistra o a destra, davanti o dietro alla croce, chi lo compatisce o chi lo deride. – ha rimarcato mons. Ivan Devčić –. In questa giornata di festa, così importante per tutti noi, proviamo un momento a metterci davanti alla croce e a meditare sul suo significato. Cristo vuole abbracciare tutti perché siamo tutti figli di suo Padre, siamo suoi fratelli e sorelle. Soltanto ragionando in questa direzione potremo cambiare il mondo. Un mondo senza violenza e senza odio. Questo è il motivo per il quale Gesù è morto e quindi resuscitato”.

Visita ai vertici ecclesiastici

Sabato mattina una delegazione della Città, composta dal sindaco Vojko Obersnel, accompagnato dal suo vice Nikola Ivaniš e dal presidente del Consiglio cittadino, Andrej Poropat, ha fatto visita ai vertici ecclesiastici nella sede dell’Arcidiocesi di Fiume. Ad accoglierli è stato mons. Ivan Devčić, con i suoi collaboratori, ai quali il sindaco ha consegnato dei doni. L’incontro, come tradizione vuole, si è svolto in un’atmosfera informale e amichevole.Nell’occasione il primo cittadino ha dichiarato che questo tipo di incontri si svolge in vista delle grandi festività cristiane da tantissimi anni e che rappresenta un evento diventato ormai irrinunciabile. Obersnel ha inoltre voluto sottolineare che c’è grande collaborazione tra la Città e l’Arcidiocesi.
L’arcivescovo Ivan Devčić ha invitato tutti quanti a essere particolarmente solidali. Ha inoltre dato il suo supporto ai progetti che vengono realizzati a favore della città e dei cittadini, in particolar modo quelli relativi a Fiume CEC 2020.
In seguito la delegazione si è recata al Santuario mariano di Tersatto, dove a fare gli onori di casa è stato fra Bernard Barbarić, guardiano del convento francescano. Le autorità cittadine hanno inoltre fatto visita alla tomba di fra Serafin Sobol e di fra Emanuel Hoško, guardiani del convento per tantissimi anni.

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