Nel Bilancio di previsione per il 2024, approvato lo scorso dicembre, sono previste diverse modifiche rispetto al documento di pianificazione finanziaria per il 2023. Alcune novità sono state illustrate ieri dal vicesindaco Goran Palčevski e da Karla Mušković, a capo del Dipartimento per la Sanità, tutela sociale e per il miglioramento della qualità della vita.

Un contributo per la natalità
Anche i Paesi più ricchi hanno difficoltà ad affrontare lo spopolamento, il calo demografico. La Croazia e Fiume non sono un’eccezione. Qualcosa si può fare. Aumenta sensibilmente l’importo dell’una tantum per i nuovi nati. Su richiesta del genitore, la Città corrisponderà quest’anno 450 anziché 400 euro per il primo figlio, 600 invece di 530 per il secondo e 900 invece di 800 per ogni figlio successivo. L’importo viene versato sul conto corrente del richiedente avente diritto. A questo scopo nel Bilancio sono previsti 390.000 euro. Ne hanno diritto tutti i cittadini di Fiume, a prescindere dallo status sociale. Per le categorie disagiate è prevista un’integrazione aggiuntiva, sotto forma di buono acquisto, di 270 euro.
Nel 2024, ad ogni genitore, cittadino croato residente nella città di Fiume, straniero e persona senza cittadinanza con residenza permanente nella città di Fiume, richiedente asilo e straniero con protezione sussidiaria e residenza nella città di Fiume, a cui sia stata concessa una protezione internazionale ai sensi della legge speciale, sarà riconosciuto il diritto a un sostegno finanziario una tantum per ogni neonato.

Oltre gli standard nazionali
“Il programma sociale della Città di Fiume è a un livello molto più alto di quanto previsto dalle leggi in vigore in Croazia e si lavora continuamente per migliorarlo. Protegge i cittadini socialmente più svantaggiati che, a causa di condizioni personali o sociali sfavorevoli, non sono in grado di soddisfare autonomamente i loro bisogni di base”, ha spiegato il vicesindaco Palčevski. Ha aggiunto che la Città di Fiume, con il suo programma sociale, coinvolge un numero significativamente maggiore di persone rispetto a quanto prescritto dalla legge, ha soglie di reddito superiori a quelle stabilite dalla legge e offre un numero notevolmente maggiore di benefici. La legge prevede che gli enti locali debbano farsi carico di questa categoria di cittadini fornendo loro l’accesso a una mensa popolare e coprendo fino al 30 per cento dei loro costi di alloggio, fino all’importo dell’indennità minima garantita che ricevono. È stato aggiunto, inoltre, che si presta particolare attenzione a una delle categorie più sensibili della società, i bambini e i giovani, anche al fine di cercare di prevenire che la cattiva situazione economica delle loro famiglie li ostacoli nella realizzazione del loro potenziale. Lo scorso anno era stato aumentato il numero di utenti che hanno diritto al sussidio nazionale destinato agli anziani e alle vittime di violenza familiare. Sono stati aumentati i limiti di reddito per le famiglie dal 20 al 50 per cento. È stato definito l’importo minimo della pensione per l’assegnazione dell’assistenza finanziaria agli anziani al 60 per cento dell’ammontare medio mensile della pensione e sono stati estesi i diritti per alcune spese abitative come l’acqua e gli altri servizi comunali per gli aventi diritto al sussidio minimo garantito. Per far fronte alle esigenze delle categorie più vulnerabili la Città, nel corso del 2023, è intervenuta con 11.452 sussidi di vario tipo per un numero complessivo di 6.086 fruitori. A questo scopo sono stati impiegati oltre 3,7 milioni di euro. Per il 2024 a queste voci del Bilancio sono stati aggiunti poco meno di 384.000 euro per arrivare a 4,163 milioni.