«Fiume CEC ci lascerà un’eredità importante»

0
«Fiume CEC ci lascerà un’eredità importante»

Dal punto di vista turistico, Fiume affronterà con grandi e importanti novità il 2020, anno in cui la città prenderà in consegna il timone di Capitale europea della Cultura e in cui dovrà mettere in pratica tutta la sua potenzialità, non soltanto in campo culturale, bensì in tutti i settori pubblici. Come noto, il titolo di CEC viene designato dall’Unione europea e offre la possibilità di mettere in mostra la vita di una città e il suo sviluppo culturale. Diverse hanno sfruttato questo periodo per trasformare completamente la loro base, innanzitutto quella culturale e, di conseguenza, anche la loro visibilità internazionale. Succederà anche con il capoluogo quarnerino? Il direttore della Comunità turistica di Fiume, Petar Škarpa, non ha dubbi: il 2020 sarà un anno di successo e lascerà in eredità grandi cose per la città, consentendole di crescere e svilupparsi ulteriormente. “Ci stiamo lavorando con fermezza e sono sicuro che i risultati si faranno sentire molto presto – esordisce durante un’intervista puntata in primo luogo sul progetto CEC –. Il 2020 sarà un anno chiave in cui Fiume alzerà… l’asticella per quanto riguarda la qualità della sua offerta turistica. Un ruolo fondamentale spetterà al futuro polo culturale cittadino, che sorgerà nell’ex complesso Benčić, e che comprenderà, una volta conclusi i lavori, nuovi splendidi musei con mostre importanti, di stampo soprattutto internazionale, da proporre ai visitatori non soltanto nel 2020, ma anche dopo. Contenuti simili consentiranno alla Comunità turistica di promuovere meglio sia la città che il progetto in sé, nonché garantire ai turisti una migliore sistemazione. Ci aspettiamo, infatti, importanti cose dal costruendo resort di Costabella, che aumenterà la capacità di ricezione, ma anche da tutti gli alberghi fiumani, alcuni dei quali subiranno dei mirati interventi di ristrutturazione per soddisfare meglio le esigenze dei futuri ospiti. Il titolo di CEC offrirà in generale, a tutte le strutture ricettive, a prescindere dalla tipologia, delle grandi opportunità e sono certo che nessuna si lascerà sfuggire quest’occasione unica per migliorare il proprio prodotto“.

Quali ulteriori novità ci attendono dal punto di vista dell’offerta turistica nei prossimi due anni?

“Spero che riusciremo a ottenere a breve gli ambienti in disuso dell’ex azienda Exportdrvo, una volta risolta la questione legale relativa alla proprietà. La struttura rientra infatti nel Demanio marittimo per cui siamo in attesa dei relativi permessi per procedere con la sua ristrutturazione. Gli spazi sono comunque agibili e per un primo progetto che abbiamo in mente non ci sarà bisogno di grandi interventi. È un luogo che si presta all’organizzazione di congressi e fiere – afferma Škarpa –, settore per il quale Fiume in passato era conosciutissima. Mi riferisco all’epoca dell’ex Jugoslavia, quando la città, per quanto concerne avvenimenti di questo tipo, non aveva nulla da invidiare al resto del mondo. Purtroppo questo settore non esiste più ed è nostro intento farlo rivivere contribuendo così al potenziamento dell’offerta turistica. Questo tipo di attività ci darà modo di organizzare eventi durante tutto l’anno, incentivando l’arrivo di ospiti in città”.

Fiume, comunque, non dipende dall’alta stagione…

“Sì, è vero. C’è movimento turistico nel corso di tutto l’anno e devo dire che si tratta di un grande privilegio che la città, visti i risultati, sta sfruttando in maniera ottimale. Il 2018, poi, è stato estremamente positivo per quanto riguarda gli arrivi e i pernottamenti. Abbiamo raggiunto cifre importanti, con tendenza di crescita, che ci fanno sperare bene per il futuro – spiega il direttore della Pro loco –. Fiume è diventata ormai una vera e propria City Break, fenomeno dal quale stanno traendo vantaggio soprattutto gli affittacamere privati, ma anche gli alberghi e gli ostelli cittadini”, spiega il nostro interlocutore il quale è convinto che a questi boom turistici, che si registrano di anno in anno in città, abbiano contribuito anche a cambiare atteggiamento nei confronti degli ospiti e delle loro aspettative. “Ci dobbiamo rendere conto che il settore del turismo non è soltanto sole e mare. Gli ospiti oggi sono molto attivi e spesso scelgono le proprie destinazioni in base ai propri hobby. Non tutti hanno come obiettivo crogiolarsi al sole, in totale relax. Il turismo è un termine molto ampio e offre mille possibilità. Le tendenze sono cambiate e dobbiamo adattarci. Fiume, in questo senso, offre innumerevoli possibilità ed è per questo che il settore sta funzionando così bene”.

La Comunità turistica sta collaborando con l’azienda Rijeka 2020 in vista di CEC?

“Intensamente. Una sinergia forte dalla quale è nato un video promozionale di Fiume Capitale che presenteremo a breve. È un prodotto molto attraente, che è stato diretto dal regista Dalibor Matanić e che contribuirà a mettere Fiume in una luce ancora più bella. Da questa collaborazione nasceranno grandi cose, ne sono più che convinto”, ha concluso Petar Škarpa.

Il fenomeno del City Break

Il City Break è un fenomeno che si sta diffondendo rapidamente in tutta Europa e rappresenta la fuga dalle città verso un’altra destinazione per cercare un senso avventuroso di rottura dalla quotidianità. In particolare indica quei soggiorni brevi (un weekend), che negli ultimi tempi stanno facendo registrare una sensibile crescita. Ma più che di rottura nei confronti dello stress e del caos della città (o della metropoli), si può parlare di vera e propria frammentazione delle vacanze: si fanno cioè più soggiorni, ma di minore durata. I viaggi brevi rappresentano, ormai, il 50 per cento dei pernottamenti in Europa.

«Il Galeb sarà pronto in tempo»

Nonostante gli intoppi di natura finanziaria causati dalla recente annullamento del bando di concorso per la ristrutturazione del Galeb, Petar Škarpa è comunque ottimista. 
“Non ho dubbi che la storica nave sarà rimessa a nuovo in tempo e accoglierà nei termini previsti i primi ospiti. È un progetto troppo importante ed è nell’interesse di tutti che i lavori decollino quanto prima. Quando si parla del Galeb, l’interesse è fin d’ora enorme, soprattutto per quanto riguarda i media. Sono almeno una settantina i reporter da tutto il mondo che ci hanno contattati in quest’ultimo periodo chiedendoci informazioni al riguardo. Il Galeb rappresenta una grandissima potenzialità turistica ed è una forte calamita verso il mondo. Quale simbolo inestimabile di un lungo periodo storico, va sfruttato al massimo. Una volta conclusi i lavori avrà un aspetto meraviglioso, anche perché cambierà la location”, è l’opinione di Petar Škarpa. 
A interventi conclusi – che non sono ancora neanche iniziati – la nave Galeb sarà probabilmente ormeggiata al Molo longo, subito dietro le due vecchie gru. 
“Il Galeb sarà un vero e proprio museo galleggiante, con possibilità di vito e alloggio, dal quale si potrà godere di una splendida vista su Fiume. Il risultato finale darà una dimensione completamente nuova a questa parte della città”, sostiene il direttore della Comunità turistica.

In vista di Fiume CEC 2020, la città ha veramente sfruttato tutto il suo potenziale turistico?

“Si può sempre fare di più, è ovvio. Un mio grande rammarico è che chi di dovere non abbia pensato di includere nel progetto CEC anche il profilo industriale della città. In quel caso si sarebbero potuti ristrutturare tutti i vecchi spazi industriali in disuso, come ad esempio quelli della Torpedo o della Cartiera, per ridare vita a quest’importante tassello della storia fiumana. La cosa mi lascia un tantino l’amaro in bocca…”.

Un Carnevale… mondiale

Immancabile una domanda sul Carnevale. Cambierà la tradizionale sfilata in Corso nell’anno di CEC? “Tenteremo di farle fare un salto di qualità – annuncia fin d’ora Petar Škarpa –. Il nostro intento per il 2020 è di ampliarla invitando maschere e carri allegorici da tutto il mondo. Il mio unico dubbio è la durata dello spettacolo. Come riusciremo a contenerlo in un solo giorno?”.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display