Dare voce ai giovani: Fiume lo fa

Con Lucija Kero e Biagio Mazzone sui progetti giovanili ideati dalla Città

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Dare voce ai giovani: Fiume lo fa

Dare voce. Una bellissima espressione perché al centro c’è la voce, ovvero il timbro singolare della vita di tutti noi. Ciò che ci differenzia e ci rende unici, permettere all’altro di esprimersi, di raccontare il suo punto di vista, di scoprirsi. Oggi più che mai è importante dare voce. Perché il periodo che stiamo attraversando ci sta mettendo a dura prova e perché i primi a smarrire la propria voce sono proprio i ragazzi. Una voce ancora immatura, in formazione e che proprio per questo rischia di disperdersi. Affinché non succeda la Città di Fiume, tra i suoi punti di programma, ha il coinvolgimento concreto dei giovani a molti livelli. Ne abbiamo parlato con la consulente per i progetti e i giovani in seno alla municipalità, Lucija Kero e con Biagio Mazzone, presidente del Consiglio dei giovani, che per questo tramite hanno voluto ringraziare la capodipartimento per l’educazione e l’istruzione, Sanda Sušanj, per il suo grande impegno inerente il mondo di cui sopra.

Lucija Kero e Biagio Mazzone

Cos’è il Consiglio dei giovani, quali ruoli e doveri ha, con chi collabora?

“È un organo consultivo della Città, che rappresenta tutti i giovani tra i 15 e i 30 anni d’età e che promuove la loro partecipazione alla vita sociale, politica e culturale di Fiume, allo scopo di favorire la libera espressione del loro punto di vista su tutte le questioni che riguardano il territorio comunale, con particolare attenzione a quelle di interesse giovanile. Per giovani intendiamo coloro che rientrano nella fascia d’età di cui sopra, di composizione eterogenea, che costituisce un’importante fetta della società, ovvero il 17 p.c. della popolazione totale. Nel proprio ambito di lavoro, il Consiglio tratta questioni importanti che lo riguardano e che interessano pure quello del Consiglio cittadino, in collaborazione con il presidente dello stesso propone l’apportare di ulteriori decisioni e programmi per migliorare la posizione dei giovani nel capoluogo quarnerino, partecipa attivamente allo sviluppo, all’attuazione e al monitoraggio come pure all’attuazione del programma giovanile locale”, esordisce Lucija Kero.

Da quanti membri è composto e quanto dura il mandato?

“È composto da 11 membri eletti, inclusi il presidente e il suo sostituto – ci spiega Biagio Mazzone –. Possono essere candidati solo i giovani che, alla data delle elezioni abbiano compiuto il quindicesimo anno d’età e non abbiano superato il trentesimo. Il Consiglio resta in carica tre anni, inizia la sua attività con la convalida degli eletti e svolge le sue funzioni fino all’insediamento del nuovo Consiglio. Quest’ultimo è stato costituito in data 30 maggio 2019 e, quindi, il suo mandato dura fino al 30 maggio 2022”.

Quali sfide devono affrontare i giovani d’oggi?

“Oggidì i giovani si confrontano con sfide e cambiamenti numerosi e veloci – riprende il discorso Lucija –. La società ha la responsabilità di assicurargli un supporto e le risorse necessarie per rendere possibile e alleggerire la loro integrazione nella stessa, nonché la comprensione dei loro ruoli nella comunità in cui vivono e al cui sviluppo e avanzamento partecipano. Noi annualmente realizziamo e presentiamo un piano e programma delle attività dei giovani, completo di costi previsti, per poter poi seguire il tutto in modo più organizzato”.

“Indipendentemente dagli orientamenti politici – prosegue Biagio – le problematiche giovanili sono uguali per tutti. Mi vengono in mente il problema abitativo, la mancanza di luoghi d’incontro, di aree verdi, dell’illuminazione mancante in diversi campi da gioco, di un contatto più concreto tra università e agenzie del lavoro, aziende”.

Vi è qualche possibilità di ridimensionamento dell’attuale cornice legislativa all’interno della quale si muovono?

“Certo. Vi è assolutamente uno spazio per il suo avanzamento a livello legislativo nel senso che ci verrà data un’autorità legale indipendente, ci verranno assicurati dei finanziamenti e uno spazio adeguato in cui svolgere le nostre attività, come pure un’indipendenza politica nel senso di un impegno atto ai cambiamenti sociali con diritti e doveri ben definiti a livello nazionale”, spiega ancora Biagio.

Quali obiettivi si dovrebbero porre le politiche pubbliche in riferimento al mondo giovanile?

“Innanzitutto si dovrebbe miratamente investire nei giovani in modo coerente e reciprocamente corroborante – sostiene Lucija –, attraverso un approccio indirizzato sulle possibilità, non sul problema ed elaborando, dove necessario, gli standard e gli strumenti politici verso i giovani. Poi bisogna dargli la possibilità d’includersi nella politica, dandogli uno spazio in cui esporre le loro idee, riflessioni, visioni, proposte, nonché creare le condizioni per lo studio, per l’approfondimento delle conoscenze affinché possano assumere un ruolo completo sia sul mercato del lavoro che nella società civile. Il nostro obiettivo è innalzare il livello di coscienza in merito al settore dei giovani tramite l’informazione e il rafforzamento delle risorse e, nello specifico, il lavoro diretto con loro”.

Da un paio d’anni a questa parte la Città si sta muovendo per attivare il mondo dei giovani. Su che cosa ha puntato maggiormente?

“Nel 2017 il Dipartimento cittadino per l’educazione e l’istruzione, nell’ambito della propria attività, ha creato un posto di lavoro indirizzato esclusivamente alla categoria dei giovani. Siamo una delle nove città croate, nonché una delle quattro più grandi, ad avere conseguito, nel 2021, il certificato di Città dei giovani, il che conferma un lungo agire strategico nella realizzazione delle politiche per e con i giovani, obiettivo che cercheremo di raggiungere anche nel futuro. Già dal 1993 la Città elargisce borse di studio per gli studenti delle scuole elementari e medie in base ai criteri del talento, dello stato sociale e in riferimento al deficit delle professioni – precisa Lucija –. Annualmente si distribuiscono 130 borse e, finora, per le stesse sono state assegnati 30 milioni di kune. Inoltre, la municipalità in collaborazione con l’Università di Fiume, offre agli studenti possibilità e interessi più flessibili ed economici per l’ottenimento del credito studentesco. Attraverso il progetto LoCall for YOUth siamo in contatto e collaboriamo ottimamente con le associazioni e comunità giovanili (delle quali abbiamo realizzato un registro regionale), abbiamo fatto un filmato informativo quale esempio di buona pratica, un calendario digitale con le date importanti inerenti il mondo de igiovani, nonché abbiamo fondato una Coordinazione dei consigli dei giovani della Regione litoraneo-montana, tramite la quale possono partecipare a svariati corsi di formazione e cercare insieme le soluzioni ai problemi con i quali il mondo giovanile si confronta. Tra l’altro, giù da alcuni anni,in collaborazione con l’Istituto per lo sviluppo della formazione, la Città di Fiume è co-organizzatore della Fiera delle borse di studio e dell’istruzione superiore”.

Vi sono altri progetti da rilevare?

“Ve ne sono veramente tanti, anche a livelo europeo, come Europe Goes Local, il TEFCE (Towards a European framework for community engagement of higher education), Vento in poppa – lavoro con i giovani nello status NEET, Shefce – Steering Higher Education for Community Engagement e Fallo a tuo modo (Stori po svoju). Vorrei rilevare altre due realtà importanti delle quali siamo portatori, ovvero la consulenza psicologica online gratuita per i giovani fiumani, presso la quale prestano servizio 14 psicologi pronti a indirizzare, consigliare e aiutare tutti coloro che ne hanno bisogno”, conclude Kero.

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