Coronavirus: seppur presente non fa più paura

L'epidemiologo Dobrica Rončević assicura che non ci dovrebbe essere una nuova escalation. Per le categorie più deboli in arrivo il nuovo vaccino resistente alle nuove mutazioni

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Coronavirus: seppur presente non fa più paura
L’epidemiologo capo, Dobrica Rončević. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Nel mese di maggio, il governo croato aveva decretato ufficialmente la fine della pandemia di Covid-19. Da allora l’argomento, che aveva tenuto banco per anni, era caduto a piano a piano nel dimenticatoio, vuoi per i sempre meno infetti registrati o per l’avvicinarsi della bella stagione. Si credeva che il virus fosse stato debellato. Pare, purtroppo, non sia così e lo confermano gli ultimi numeri relativi agli infetti dalle nuove varianti di coronavirus. Quest’ultimo, in effetti, non se n’è mai andato e negli ultimi tempi numerose persone si sono lamentate di blandi raffreddori o influenze con qualche linea di febbre, in casi estremi molto alta e dalla durata di più giorni. Nella maggior parte dei casi, questi non hanno consultato il proprio medico di famiglia per assicurarsi della diagnosi oppure non si sono nemmeno presi la briga di eseguire un test rapido per confermare o meno la presenza del Covid.

“Con la fine della pandemia, il monitoraggio dell’andamento della malattia da coronavirus e delle sue varianti è passato dal giornaliero al settimanale – ci ha detto ieri l’epidemiologo capo dell’Istituto regionale per la salute pubblica, Dobrica Rončević –, e negli ultimi rilevamenti si è denotato un lieve aumento dei casi, che per il momento non preoccupa. Si tratta precisamente di una decina di contagi settimanali. Questa settimana abbiamo avuto 13 nuovi casi e 9 persone sono state dichiarate guarite. Si presume, però, che i casi siano molti di più, ma grazie alla vaccinazione di massa della maggior parte della popolazione e della mutazione del virus le cui varianti sono ora molto più deboli, la malattia può venire registrata come una blanda influenza oppure un raffreddore. Solo nei casi più gravi, quando la febbre alta dura più giorni, le persone decidono di andare dal medico che poi, effettuando i dovuti test, ci informa del responso di positività”.
Per quanto riguarda i pazienti ricoverati al Centro clinico- ospedaliero di Fiume, il dottor Rončević afferma che “nessun paziente è ricoverato per le conseguenze del Covid, bensì ci sono un paio di persone con gravi malattie croniche che hanno contrattato il virus al di fuori della struttura e per la gravità della patologia sono state ricoverate per precauzione”.
Nella Regione litoraneo-montana, assicura Dobrica Rončević, non sono state registrate nuove varianti del virus. “Non possiamo affermare con certezza che non accadrà, poiché compariranno sicuramente con l’avvicinarsi della stagione più fredda. Devo sottolineare che ogni vaccino dopo 4-6 mesi inizia a perdere la sua funzione e a indebolirsi. Per questo è consigliabile, soprattutto alle categorie più deboli come anziani e persone con malattie croniche, di ripetere la vaccinazione con il siero polivalente che protegge dalle nuove varianti del virus. Questo ci verrà recapitato tra due o tre settimane al massimo”, ha concluso l’epidemiologo.
Intanto i bruschi cambiamenti del meteo hanno fatto sì che in questi giorni ci siano parecchie persone con disagi alle vie respiratorie. Speriamo soltantoo che lo scenario già vissuto non si ripeta mai più.

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