«Autotrolej». Due sindacati, due punti di vista

Una delle organizzazioni sindacali, quella esclusa per ora dalle trattative per il Contratto collettivo, conferma la protesta in Corso per lunedì 15 aprile. L’altra parte, quella «ufficiale», si dichiara perplessa per le tempistiche

0
«Autotrolej». Due sindacati, due punti di vista
Situazione molto complessa in seno alla municipalizzata. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Lunedì prossimo, a partire dalle ore 11.15, il Corso sarà… invaso dagli autobus dell’“Autotrolej”, con una parte dei conducenti e dei dipendenti a protestare per il loro status, a rivendicare stipendi dignitosi. La protesta viene organizzata dal Sindacato indipendente dei lavoratori della Croazia (NSRH), che opera anche in seno alla municipalizzata fiumana, ma senza partecipare alle trattative, attualmente in corso, per il rinnovo del Contratto collettivo di lavoro. In questo caso a rappresentare i lavoratori è un altro sindacato, quello dei conducenti e degli operatori nel traffico.

La protesta in Corso è in programma lunedì, 15 aprile, alla vigilia del silenzio elettorale. Non è un’eresia chiedere se la scelta sia stata casuale o meno. Ci siamo rivolti alla presidente del Sindacato che promuove l’iniziativa con i bus in Corso, Marina Palčić. “Il nostro sindacato non è legato ad alcun partito politico. È un’organizzazione apolitica che lotta per il diritto dei lavoratori. Organizziamo la protesta nel rispetto delle leggi. Abbiamo intrapreso l’azione nel momento in cui le trattative per la firma del Contratto collettivo sono arrivate a un nulla di fatto. Ciò che chiediamo è un aumento degli stipendi da 300 a 500 euro”.

Mavrić: «Stiamo trattando»
Le richieste non si discostano, più di tanto, da quelle del sindacato che attualmente ha le credenziali per trattare, cioè il numero necessario di membri per avere la rappresentatività nel processo di contrattazione. “Noi abbiamo constatato di avere a nostra volta i numeri per essere rappresentativi – ci ha detto Palčić –, e abbiamo avviato il procedimento per ottenere il riconoscimento. Nel frattempo, procediamo con l’iniziativa di protesta seguendo tutte le modalità previste dalla legge”.
Che cosa vi aspettate dalla protesta in Corso? “Oltre alla partecipazione massiccia dei dipendenti dell’Autotrolej, contiamo sul sostegno dei cittadini”.
Dall’altra parte c’è il sindacato che, almeno per ora, ha le carte in regola per trattare con il datore di lavoro, cioè con la Direzione dell’azienda, ma soprattutto con i rappresentanti dei suoi proprietari, cioè le Città e i Comuni che vi partecipano in modo proporzionale. Di conseguenza, la Città di Fiume e il suo sindaco Marko Filipović, è il principale interlocutore. Al tavolo delle trattative l’unico sindacato che può discutere con il datore di lavoro è quello presieduto dal fiduciario Mateo Mavrić. “Stiamo trattando e sono convinto che troveremo un accordo soddisfacente – ci ha detto dopo che ieri lo abbiamo contattato per sentire anche l’altra… campana –. C’è un altro sindacato che conduce per conto proprio delle iniziative che noi non sosteniamo. Possiamo trovarci d’accordo su tante questioni, su altre decisamente no. Sono liberi di organizzare ciò che vogliono”.

Dubbi e perplessità
Qual è la posizione del sindacato “ufficiale” nelle trattative per quanto riguarda l’eventuale partecipzione dei propri membri alla protesta organizzata dall’altra organizzazione sindacale? “Ognuno è libero di decidere e di aderire. Comunque, non posso nascondere di avere delle perplessità per la scelta dei tempi. Organizzare una scelta alla vigilia del giorno di riflessione, del silenzio elettorale, autorizza a esprimere delle considerazioni di carattere politico. Qualcuno potrebbe individuare delle connotazioni politiche in questo senso”. I sindacati, per loro natura, dovrebbero essere dalla stessa parte quando si discute dei diritti dei lavoratori. Sono ferme le posizioni sia dall’una che dall’altra parte. Il sindacato guidato da Mavrić mantiene la propria linea di condotta: “Cerchiamo il dialogo e sono certo che raggiungeremo l’obiettivo”. Dalla parte opposta, Marina Palčić si esprime così: “Saremmo interessati a collaborare, ma finora non ci sono stati segnali di apertura. Pertanto, ci apprestiamo ad avviare noi le trattative, quando avremo la conferma della nostra rappresentatività”. Per concludere, il malcontento in seno all’“Autotrolej” rimane, mancano conducenti, le paghe non sono sufficienti per attirarne degli altri e per trattenere quelli che ci sono, quelli stranieri (asiatici) sono alle prese con le varie burocrazie e le linee urbane e suburbane subiscono continuamente delle riduzioni. Quanto è utile parlare del problema in pieno clima elettorale, lo sapremo in seguito.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display