La complessa situazione che vige ormai da tempo in seno all’“Autotrolej”, colpisce direttamente i fruitori dei servizi dell’azienda municipalizzata preposta al trasporto pubblico, ovvero i cittadini, tra i quali si percepisce un certo qual malcontento per i lunghi periodi d’attesa tra una corsa e l’altra, soprattutto per quanto riguarda le corse urbane, praticamente dimezzate negli ultimi mesi. Si salvano quelle suburbane, che seguono orari ben precisi. Anche in questo caso, però, tante corse sono state soppresse. Dunque, oltre a doversi adattare alle grandi opere edili relative al progetto dell’Agglomerazione di Fiume, che interessano non soltanto il capoluogo quarnerino, ma pure le Città e i Comuni del suo “anello”, i cittadini sono costretti a subire anche i frequenti ritardi e le sempre più rarefatte corse dei bus. L’amarezza è, pertanto, parecchia in virtù di una situazione tutt’altro che ideale, come invece dovrebbe essere per un servizio pagato in fin dei conti dai contribuenti. Inoltre, sembra che anche i sistemi “smart”, introdotti di recente, come ad esempio le paline informative con l’orario delle corse, collocate in diverse fermate, come pure l’app sui cellulari, lascino a desiderare, nel senso che spesso e volentieri segnalano un orario d’arrivo non corretto. “Una città come Fiume, dovrebbe offrire un servizio impeccabile…”. “Il servizio di trasporto è scarso e anche costoso”. Questo, in sintesi, il messaggio fornitoci da alcuni fruitori dei servizi dell’“Autotrolej”, che abbiamo voluto interpellare alla luce dell’attuale situazione in seno alla municipalizzata e dell’annunciata protesta.
“Non uso frequentemente il servizio pubblico – ci ha detto Boško Čupić, operatore tecnico presso la SMSI –, ma da quello che ho avuto modo di capire, il servizio è pessimo e non ci si può nemmeno fidare dell’orario segnalato sui vari dispay. Tante sono le persone che a causa di questa situazione devono recarsi al lavoro anticipatamente per evitare ritardi. Una situazione del genere non dovrebbe accadere in una città così grande”.
Il fotografo Nikola Kurti, d’altra parte, è sostanzialmente soddisfatto del servizio offerto dall’“Autotrolej”. “Non è l’ideale, siamo d’accordo, ma per ora tutti noi dovremmo pazientare un po’. Spero che in un prossimo futuro la situazioni migliori e si assesti”.
La pensionata Marija ha espresso tutta la sua amarezza. “La colpa non è dei conducenti, ma del sistema che non ha assicurato la forza lavoro per tempo e lavorato sull’incremento degli stipendi. Ci ritroviamo, così, con corse dimezzate e un servizio scarso, ma estremamente costoso. Basti pensare che un biglietto per due corse viene a costare 2,80 euro, mentre a Zagabria il prezzo di un biglietto per una corsa è di 0,59 centesimi. Il calcolo è presto fatto. A Fiume paghiamo il trasporto pubblico più salato di tutto il Paese e l’attesa di una corriera può durare fino a 30 minuti. È inaccettabile!”.
“Non poteva capitarci di peggio. Con la città trasformata in un enorme cantiere edile, il traffico intasato, ora ci si mette anche il servizio di trasporto pubblico, che da oltre un anno non è soddisfacente. Spero che a breve il problema venga risolto, perché Fiume e i suoi cittadini non meritano di essere trattati in questo modo”, ha detto una signora che ha voluto mantenere l’anonimato.
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