Tremul: «Per le scuole adeguare i programmi»

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Tremul: «Per le scuole adeguare i programmi»

Si è concluso con gli incontri a Pirano e ad Isola, svoltisi rispettivamente mercoledì e ieri sera, il tour elettorale nelle sedi delle Comunità degli Italiani del candidato al seggio specifico Maurizio Tremul, sempre accompagnato dalla sua proponente Ondina Gregorich Diabaté del gruppo “Unitarietà – Insieme”. Richiamandosi alla metafora della piramide che il suo controcandidato ha utilizzato all’incontro piranese con gli elettori per descrivere la Comunità, in entrambe le occasioni Tremul ha affermato che lui preferisce le meso-americane a quelle egizie, poiché hanno la punta piatta. “Mi piacciono soprattutto quelle capovolte”, ha precisato Tremul, “visto che chi si trova sulla punta deve essere a servizio della base, ossia di tutti i membri della Comunità e non viceversa”. A suo avviso, il parlamentare deve saper ascoltare i connazionali, capire le loro esigenze ed elaborare delle proposte quanto più condivise. Queste, come ha sottolineato a Pirano, devono essere considerate anche se per venire realizzate ci vuole più tempo. “Non dobbiamo andare a Lubiana soltanto pensando a cosa possiamo portare a casa nei prossimi quattro anni. Dobbiamo saper guardare oltre l’orizzonte e non con la logica delle prossime elezioni. Il vero politico lavora con la logica delle prossime generazioni”, ha enfatizzato Tremul parlando della legge di tutela globale che ha intenzione di proporre se eletto. Ha ricordato che nell’ultimo mandato sono state due le proposte di legge presentate, “quella elettorale, che non cambia la nostra vita quotidiana e quella sull’istruzione, fatta all’ultimo minuto”, che è stata poi bocciata in Parlamento. A Isola è particolarmente emersa proprio la questione relativa alle scuole e all’educazione, che Tremul considera prioritaria. È dell’opinione, infatti, che andrebbe assolutamente ripresentata la legge sulle scuole che mira all’innalzamento delle competenze linguistiche per i docenti, ma secondo Tremul andrebbero adeguati anche i programmi di studio in modo che si inseriscano “elementi della storia, della cultura, dell’identità italiana, ma anche dell’educazione alla democrazia”. Ha definito ambizioso il suo programma, puntualizzando che non comprende promesse, bensì punti in merito ai quali ha intenzione di impegnarsi qualora ottenesse la fiducia degli elettori. Lanciando un appello ai presenti a recarsi alle urne, ha invitato pure le commissioni degli elenchi elettorali particolari ad essere estremamente attente nello svolgere il proprio incarico e ad operare “nel rispetto della propria autonomia, senza alcun tipo di ingerenze e pressioni esterne, in modo libero e consapevole”.

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