«La cucina delle saline». La versatilità delle erbe

Nel Piranese avviata la 4ª edizione dell’interessante progetto

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«La cucina delle saline». La versatilità delle erbe
La degustazione delle pietanze. Foto: Kris Dassena

La tarda primavera per i salinai segnava l’inizio dell’attività sui cavedini e da alcuni anni a questa parte segna anche l’avvio dell’iniziativa “La cucina delle saline”, un progetto inteso per presentare i piatti della tradizione salinara e il prezioso patrimonio culturale e naturale di un’area paesaggistica unica nel suo genere. La quarta edizione di questo progetto, che anno dopo anno riscuote sempre maggiore successo, è stata inaugurata mercoledì sera negli spazi dell’ex magazzino del sale “Monfort” di Portorose. Solitamente a fare da cornice agli appuntamenti di questo ciclo mensile sono proprio le saline di Sicciole, ma le previsioni meteorologiche poco favorevoli hanno costretto gli organizzatori a cambiare all’ultimo minuto il luogo dell’evento. A curare l’iniziativa sono ormai tradizionalmente le istituzioni della Comunità italiana piranese, il Museo del mare “Sergej Mašera”, l’Istituto per la tutela dei beni culturali e l’Associazione dei giovani della CNI, una squadra ben consolidata, alla quale quest’anno si è aggiunta l’Associazione artistico-culturale “Škver”. A salutare gli intervenuti all’evento inaugurale sono stati Veronika Bjelica dell’istituto museale, Matjaž Kljun della soprintendenza, Fulvia Zudič, presidente della Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” e Andrea Bartole, presidente della CAN piranese. “Il nostro desiderio non è soltanto promuovere l’aspetto culinario e ricordare il mestiere del salinaio, ma portare l’attenzione sulla necessità di rivitalizzare le saline, stimolare le persone a visitarle e sincerarsi del loro stato di salute. Si tratta di un patrimonio che è di tutti e con queste iniziative desideriamo dare visibilità al Parco naturale, che va tutelato e conservato”, ha evidenziato Bartole nel suo intervento. Questo primo appuntamento con la cucina nelle saline è stato dedicato agli odori e ai sapori delle erbe spontanee commestibili, degli ingredienti gustosi, ricchi di nutrienti e soprattutto a disposizione di tutti. Ad illustrare le varie specie che crescono nel nostro comprensorio e che vengono usate nella cucina locale è stata Maria Grazia Benussi, che ha aperto anche una utile parentesi sulle piante velenose. Una passione, quella per l’alimurgia, che coltiva sin da bambina e che l’ha spinta a conoscere le erbe che crescono in Istria. “Sono piante molto versatili, con le quali si possono preparare insalate, zuppe, frittate, il ripieno per i ravioli, si possono far saltare in padella con le uova, preparare oli e liquori”, ha rilevato la Benussi. L’uditorio ha avuto anche modo di degustare le pietanze preparate delle attiviste della Comunità, tra le quali le immancabili rappresentanti del gruppo “La Famea dei salineri”, elemento immancabile di questa serie di appuntamenti. Il prologo dell’iniziativa è stato arricchito dalla presentazione della pubblicazione “Sapore di mare, l’antica cucina istriana”, l’ultima fatica della professoressa Lucija Čok, nata in seno al progetto “Racconti sulla pesca”, al quale hanno contribuito pure le CAN comunali.

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