L’importante lascito culturale dei Grisoni

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L’importante lascito culturale dei Grisoni

CAPODISTRIA | La città per due giorni animata dagli eventi culturali, con la presenza di eminenti studiosi ed esperti. Al centro dell’iniziativa, inquadrata nell’Anno europeo del patrimonio culturale, la famiglia nobile dei Grisoni e i suoi lasciti. Un convegno a Palazzo Pretorio, dibattiti tra storici ed esperti di fondi librari, mostre e cataloghi, serviranno a mettere nella dovuta luce il contributo dato dal casato alla cultura della Capodistria fino al 19.esimo secolo, ma anche la sua sensibilità nei confronti dei bisognosi e per ampliare l’istruzione tra le giovani popolazioni. Il Comune capodistriano, le sue istituzioni culturali come la Biblioteca centrale “Srečko Vilhar”, il Museo e l’Archivio regionale, la Comunità degli Italiani, hanno unito le forze per questo importante tributo alla storia cittadina. Hanno poi trovato il prezioso appoggio dell’Ambasciata d’Italia a Lubiana, del Consolato generale d’Italia a Capodistria, dell’Istituto italiano di cultura a Lubiana, della Biblioteca nazionale e studentesca della capitale slovena, per impostare un programma ricco e variegato, destinato non soltanto agli addetti ai lavori ma anche all’opinione pubblica. Come rilevato in apertura dal vicesindaco di Capodistria, Alberto Scheriani, la città fa parte da millenni della cultura europea. Erroneamente si pensa che la sua storia inizi nel 1945, ma in realtà affonda le sue radici a periodi storici molto antecedenti. Porgendo i saluti della municipalità, ha espresso soddisfazione per la sensibilizzazione che il convegno porterà sulle antiche tradizioni culturali locali e sul ruolo dei Grisoni in questo contesto. Un cenno di saluto e un ringraziamento per lo sforzo profuso sono giunti agli organizzatori dal Console generale d’Italia a Capodistria, Giuseppe D’Agosto, che ha poi seguito con interesse le relazioni presentate. L’introduzione ufficiale dell’evento è stata affidata allo storico Kristjan Knez, direttore del Centro culturale italiano “Carlo Combi”, coordinatore del progetto, che ha ricordato l’importanza dei libri per lo sviluppo della cultura, per la circolazione del sapere nell’alto Adriatico nel Settecento e Ottocento. Da qui l’importanza del lascito librario dei Grisoni e del conte Francesco, noto bibliofilo, che ha lasciato a Capodistria una biblioteca di grande rilevanza storica e culturale. La soddisfazione e l’onore della Comunità degli Italiani di poter esser parte del convegno, sono stati espressi dal presidente Mario Steffè, che conferma l’impegno della CNI per tutelare e valorizzare i fondi librari antiquari. Stefano Cerrato, direttore dell’Istituto italiano di cultura, oltre a trasmettere i saluti dell’Ambasciatore d’Italia a Lubiana, Paolo Trichilo, ha sottolineato il ruolo del patrimonio librario nella cultura e l’osmosi creatasi tra il Litorale e Lubiana, dove di recente fu presentata la famiglia Grisoni e il suo lascito. Il direttore della Biblioteca centrale David Runco, ha rimarcato come la sua istituzione sia un’orgogliosa depositaria dei preziosi libri dei Grisoni. Per avvicinare la cittadinanza ai libri e alla cultura, la stessa Biblioteca ha preparato una app per telefonini, che conduce alla scoperta delle ricchezze culturali capodistriane. L’apertura del convegno vero e proprio è stata affidata a Salvator Žitko della Società storica del Litorale che si è soffermato sulla formazione di Francesco Grisoni, le sue affinità bibliofile e i modelli usati per la costituzione della sua biblioteca. Ha fatto seguito la relazione di Veselin Miškovič della Biblioteca nazionale e universitaria di Lubiana, che ha inquadrato la biblioteca Grisoni tra Illuminismo e Risorgimento. L’elenco degli interventi ha compreso ancora esperti bibliotecari, docenti universitari di Trieste, Venezia, Rovigo e Capodistria. Il convegno scientifico si chiude oggi con un’altra serie di relazioni, le discussioni e l’approvazione delle conclusioni. In mattinata sarà possibile pure visitare, sotto la guida di Peter Štoka, la Biblioteca Grisoni presso la Biblioteca centrale di Capodistria. 

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