Elezioni CNI 2022. Tremul: “Smettiamola di inquinare i pozzi’

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Elezioni CNI 2022. Tremul: “Smettiamola di inquinare i pozzi’
Maurizio Tremul a Isola

A poche ore dalla chiusura della campagna elettorale in vista del voto di domenica per il rinnovo dei vertici dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, che questa sera farà tappa ancora alle Comunità degli italiani di Fiume ed Abbazia, ha voluto incontrare nuovamente la stampa per fare alcune puntualizzazioni su questioni che hanno dato tono a questa campagna. Tra esse quella del dibattuto statuto dell’UI, che ha scatenato una ridda di polemiche sulla sua presunta legalità, soprattutto per quanto concerne l’elezione diretta del presidente dell’organizzazione. “Tutti coloro che pongono in questione la legalità dell’UI che prevede l’elezione diretta, dicono delle fesserie. Lo statuto è legale e conforme alla legge del 2014 e 2017 sulle associazioni in Croazia e ci sono delle delibere che lo dimostrano. Smettiamola di inquinare i pozzi”, è stato critico Tremul, sottolineando che questo tipo di suffragio rende ancor più democratico e trasparente l’operato dei funzionari.

Punto focale dell’indirizzo programmatico di entrambi i candidati alla presidenza dell’UI è l’unitarietà, concetto che Tremul concepisce diversamente rispetto al suo avversario politico: “In merito all’unitarietà ci sono due funzioni in campo. Quella voluta dalla CNI 30 anni fa e attualmente in vigore, che io difendo e promuovo, e un’altra che svuota l’assemblea dell’UI delle sue competenze che ha come unico obiettivo quello di mettere altri soggetti al tavolo dove viene decisa la ripartizione dei fondi”, ha dichiarato sostenendo che sono state fatte delle azioni nella direzione del Ministero degli affari esteri italiano con le quali si è cercato di gettare ombra sull’operato dell’UI, che dovrebbe essere interlocutore politico, finanziario, amministrativo e istituzionale esclusivo nei confronti di Roma.

In chiusura ha ancora respinto le accuse secondo le quali l’UI avrebbe perso prestigio non soltanto agli occhi dell’Italia, ma anche dei due stati domiciliari, quindi Croazia e Slovenia. “Si tratta di menzogne” – ha enfatizzato Maurizio Tremul – “Lo dimostrano i rapporti che abbiamo con i tre stati, lo dimostra la presenza del premier croato Plenković, dell’ambasciatore d’Italia a Zagabria Sacco e del direttore dell’Ufficio per le Nazionalità del governo sloveno Baluh alla celebrazione dei 30 anni dell’UI che si è tenuta a Fiume. Ci sono stati altri due momenti importanti il 13 luglio 2020 a Trieste e il 21 ottobre 2021 a Gorizia, quando si sono incontrati i presidenti Mattarella e Pahor. L’UI non solo ha contribuito a realizzare il primo incontro, ma ha avuto pure titolo di partecipare, e abbiamo espresso le nostre opinioni attorno a un tavolo politico importante”.

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